Tag Archives: saggi

Dopo Solo per giustizia, in uscita I gattopardi, di Raffaele Cantone

Ho molto amato il libro del magistrato campano Raffaele Cantone Solo per Giustizia . Cantone raccontava il suo percorso professionale e il modo in cui era cambiata la sua vita sotto scorta, da magistrato della Dda (Direzione distrettuale antimafia), in terra di Camorra. Per chi non lo sapesse Cantone, insieme alla giornalista Rosaria Capacchione, è stato oggetto da parte della camorra delle stesse minacce di morte che sono state rivolte a Roberto Saviano. Lui aveva promesso: “Non sono uno scrittore, questa è una parentesi che non si ripeterà, volevo solo che chi è estraneo a questo mondo vedesse da dentro il lavoro dei magistrati”. E in effetti questo secondo libro, I Gattopardi ( in libreria dal 16 novembre ), è solo una lunga conversazione con Gianluca de Feo, sul “nodo cruciale dell’intreccio, il circuito vizioso in cui le organizzazioni criminali, gli imprenditori, la società fanno “sistema” e traggono reciprocamente vantaggio gli uni dagli altri” Dal suo primo libro verrà tratta una fiction , come vi avevamo già segnalato. Raffale Cantone I gattopardi. Economia e vita quotidiana nelle terre del crimine organizzato Mondadori 18 euro Dopo Solo per giustizia, in uscita I gattopardi, di Raffaele Cantone

Cecenia, anno III di Jonathan Littell

Jonathan Littell conosce la Cecenia come pochi giornalisti (scrittori?) occidentali, e da questo libro lo si capisce bene. “ Cecenia, anno III ” (Einaudi, pp. 120, euro 18) è un bel reportage su una situazione politica quanto mai delicata, un libro meditato, frutto di molti ripensamenti, dettati soprattutto dagli eventi. Littell, qualche tempo fa, aveva appena finito la prima stesura di questo libro quando la notizia dell’uccisione di Natal’ja Estemirova, una delle più famose attiviste per i diritti umani, gli ha fatto cambiare completamente opinione sul governo di Ramzan Kadyrov (giunto al terzo anno, da cui il III del titolo): davanti a quell’omicidio, era impossibile parlare di “normalizzazione” del Paese, come si era prefissato di fare. Il saggio, dopo quell’evento, è stato completamente riscritto, e la figura di Ramzan Kadyrov, l’uomo forte voluto da Putin, uno dei più grandi costruttori del Paese, è decisamente cambiata. La Cecenia di Littell non è più uno Stato che, nonostante grossi problemi, si sta avviando verso un processo di normalizzazione, ma è uno Stato che sta diventando sempre più totalitario, e in cui le persone, di notte, scompaiono nel nulla. Urbanisticamente la città sta cambiando, è un cantiere aperto, ma il Paese sta andando alla deriva. Un saggio che si legge in due pomeriggi, il libro bellissimo di un uomo che osserva una situazione politica con l’occhio spietato del giornalista. Cecenia, anno III di Jonathan Littell

Comiche in cassa, di Patrizia Catenuto e Alessandra Raiti

“Mi scusi signorina…ma è vero che chi compra solo gelati ha la precedenza?”. Io Patrizia e Alessandra, sul lavoro, me le immagino così: sempre GAS (come direbbero loro) ovvero Gentili Allegre Sorridenti, magari con la capacità della battutina ironica ai clienti che esagerano. A quelli che vogliono invitarti a cena anche se hai l’anello al dito perchè tanto ‘per me sei come una sorella’. A quelli che passano venti minuti al telefonino e si scocciano se dopo un po’ ricordi loro che devono passare il codice del bancomat, perchè la fila dietro cresce. Mai un tono sbagliato o una parola fuori posto, loro due. Ma nel frattempo le annotazioni mentali delle loro ‘disavventure’ professionali aumentano a valanga, e si decide, dopo tutto quello che si è passato, di farne un libro. Immagino sia nato così il divertente ‘Comiche in cassa’, edito da Kimerik, che ci fornisce un articolato ‘panorama’ del mondo che ruota intorno alla ‘cassiera-tipo’ degli Iper. Un vero e proprio universo che scorre davanti a chi in teoria fa uno dei lavori meno ‘avventurosi’ del mondo…

Vedi l’articolo originale:
Comiche in cassa, di Patrizia Catenuto e Alessandra Raiti

Storia d’Italia degli anni Ottanta di Marco Gervasoni

Per chi, come me, durante quegli anni ha vissuto la propria infanzia, è quasi emozionante leggere la “ Storia d’Italia degli anni Ottanta ” di Marco Gervasoni (Marsilio, pp. 253, 20 euro), perché si ha l’impressione di imparare qualcosa di più di se stessi, e si ha la possibilità di guardare con occhio maturo a un periodo che è stato vissuto nell’incoscienza dell’età. Gli anni Ottanta significano il primo governo Craxi; significano walkman e videoregistratori, televisioni private, consumo di massa, sono il punto di svolta tra un passato in cui l’ideologia aveva una grossa influenza sulla politica e l’”estetizzazione della politica”, come la definisce Gervasoni, professore di storia contemporane all’università del Molise, riprendendo una definizione formulata da Walter Benjamin negli anni Trenta. Ciò che più colpisce di questo saggio è la capacità di gettare nuova luce su argomenti legati alla vita italiana: quel bisogno di un leader, di decisionismo, di contro alla tendenza degli anni precedenti (e tutta italiana) di rimandare all’infinito i problemi (ed ecco, dunque, Craxi); la fine della classe operaia e l’avvento di una neo-borghesia che viene coinvolta dal consumismo molto più di quanto sia successo durante il boom economico (cambiano le esigenza: negli anni Ottanta non si guarda più alla mera sussitenza, si vuole qualcosa di più). Ma Gervasoni è bravo anche ad andare contro a stereotipi che, se pur affondano le loro radici in un’innegabile verità, devono essere ridimensionati, o in ogni caso approfonditi. Non è vero che gli anni Ottanta sono un decennio privo di mobilitazioni. Ce ne sono state, soltanto che cambiano i motivi che spingono le persone ad aggregarsi e a scendere in piazza: ecco, dunque, il periodo forse più fortunato per l’ecologismo…

Segui il post originale:
Storia d’Italia degli anni Ottanta di Marco Gervasoni