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Il Pacco. Una riflessione senza racconto.

Benny Nonasky, “Poeta e musicista” recita il laconico cv sul suo sito , un non-luogo dallo sfondo nero e gli inquietanti caratteri bianco-gialli che affonda in alcune immagini tratte da famosi quadri contemporanei. Sembra che abbia 24 anni, ma mi sa che si tratta di una “diceria della rete”. Sono più incline a credere che vada per la trentina, non ancora compiuta ma in progressivo avvicinamento, che venga da un piccolo paese del sud Italia, probabilmente in provincia di Reggio Calabria, e che viva in un monolocale milanese. Ma tutto ciò è una costruzione della mia fantasia, una specie di profiling che non ha alcuna pretesa di esaustività e che si limita, molto più semplicemente a riflettere l’immagine che mi si è costruita nella testa grazie alle parole dei suoi racconti. Una specie di “incrocio” fatto di protagonisti inesistenti e situazioni tipiche che ben si presta all’esaltazione di una già ipertrofica fantasia. Un crocevia che per me è partito da “Il Pacco” , una scatola misteriosa che fa capolino in un monolocale incasinato, tra mandarini calabresi e bonsai depressi, trasformandosi in una …

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Attorno a questo mio corpo. Ritratti e autoritratti degli scrittori della letteratura italiana

Sono rimasta davvero folgorata dall’idea che sta dietro questo bel tomone edito da Hacca edizioni. Un’antologia di contributi critici – da Raffaele Manica a Giulio Ferroni, o Paolo di Paolo – a cura di Laura Pacelli, M. Francesca Papi e Fabio Pierangeli, che mette in scena ‘il corpo’ dei più importanti scrittori della nostra letteratura. Come? Riportando ritratti che degli autori in questione fecero altri scrittori, oppure brani in cui essi parlano della loro concezione del corpo, o del loro stesso corpo. Il volume sarà in libreria a gennaio, ed è davvero una miniera di informazioni sull’argomento. Scopriamo così che Giordano Bruno era “omo piccolo, scarmo, con un poco di barba nera”, mentre Gabriele d’Annunzio, il Vate con la passione per lo sport, “non era prestante, tutt’altro…alto un metro e cm 64, pesa kg 75″, scriveva il fedele factotum Tom Antongini. Invece Fenoglio aveva un naso “prominente, sgraziato, affilato di sopra e poi gonfio come una cipolla sulla punta, con due narici lunghe, tanto da ricordare, come lo scrittore amava dire, quello proverbiale di Cyrano”. Dante poi pare fosse proprio un bell’uomo, molto alto per la sua epoca (più di un metro e 70). Oltre a questi dati che vi segnalo per mera curiosità, specifico però che ogni singolo contributo ci consegna un vero ‘ritratto letterario’ dell’opera dell’autore in questione. Infatti, come scrive Roberto Mosena, “l’interesse per il corpo degli scrittori troppo spesso è rimasto concluso in una specie di descrittivismo aneddotico…(la gobba di Leopardi, le coste di d’Annunzio, gli attributi virili di Campana)…Mentre è più raro domandarsi se esista una relazione tra il corpo e…

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Dopo La lettrice bugiarda in uscita La ragazza che rubava le stelle, di Brunonia Barry

Negli anni in cui il suo soprannome era Guaio, Zee aveva l’abitudine di rubare barche. Il padre non ne aveva il minimo sospetto e le lasciava massima libertà in quei primi tempi dopo la morte della madre. E poi era occupato a impersonare il ruolo del pirata, un passatempo eccentrico per un uomo che aveva trascorso la vita a studiare letteratura. Ma quelli erano giorni disperati, ed entrambi erano stanchi di portare sulle spalle il peso della perdita, incapaci di scrollarselo di dosso se non nei fugaci momenti in cui riuscivano a buttarsi in qualcosa fuori dalla portata dei ricordi. E’ questo l’incipit in anteprima Booksblog di La ragazza che rubava le stelle (qui le prime 16 pagine in anteprima) l’atteso secondo libro di Brunonia Barry, ambientato a Salem, che uscirà il 25 novembre per Garzanti. Si tratta dell’autrice che ha sfornato il best seller La lettrice bugiarda , di cui avevamo già parlato su queste pagine. Anche in questo caso la protagonista è una donna, la psicoterapeuta Zee Finch, che – anche in questo caso – si troverà alle prese con la ricostruzione di una ‘verità’ nascosta nelle pieghe della memoria di un’altra donna. Quando infatti una sua paziente, Lilly Brandon, si suicida, Zee entra in una crisi profonda: anche la madre, quando lei era poco più che una bambina, aveva scelto di togliersi la vita. Le analogie fra la paziente e la madre di Zee sono infatti molte, e la donna decide di indagare sul passato di Lilly. Il che significherà scontrarsi con i silenzi di molti, a Salem. E il suo stesso padre, un uomo di lettere caduto in crisi esistenziale …

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Il libro di Rose, di Ronald Everett Capps

Un altro sabato sera, mentre la mamma e Hershey Bar erano fuori, siamo tornati alla casa con la piscina. Non l’avevamo in mente, o che so, ma quando ci siamo trovati davanti a quella casa, Carl ci ha fatti fermare tutti sotto un lampione e ha detto: “chissà cosa succede se saltiamo tutti dentro la piscina di quella gente?” E noi facciamo praticamente ogni cosa che viene in mente a Carl. Rose è poco più di una bambina. Ha tre fratelli e vive con la mamma, tenendo il conto, sul suo diario, di tutti i suoi fidanzati. Annota tutto senza filtri – dalle domeniche in parrocchia, alle passeggiate nel quartiere con i fratelli, le parole della mamma che la sveglia la mattina – con una scrittura limpida, che vi conquisterà. E poi Rose conosce quello che diventerà il suo miglior amico d’infanzia, il signor Anthony. Lui vive con la moglie in una casa bellissima, con la piscina, e invita Rose e i fratelli a fargli visita. Anthony lavora nell’industria del suocero ma è scontento della sua vita. “…e mi ha raccontato questa storia di un ragazzino che aveva infilato la mano in un barattolo con dentro dei biscotti e ne aveva afferrato qualcuno, ma poi non riusciva più a tirare fuori la mano. Così si era messo a piangere e a gridare, finchè era arrivata la sua mamma. E lei era stata davvero brava, non si era arrabbiata o che so. Si era limitata a dirgli di lasciare andare i biscotti”. Il signor Anthony ama dipingere, “usa una cosa chiamata spatola…e sparge macchie di colore dappertutto. E il suo dipinto inizia a ricordare, una sedia, o qualunque cosa a cui lui vuole farlo assomigliare. Il signor Anthony ha detto che la pittura ha a che fare con le sensazioni e di dà sempre qualcosa quando la guardi”. Il signor Anthony porta Rose…

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