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Le stelle cadenti in una poesia di Mario Quintana

Nottata magica quella del 10 agosto per le stelle cadenti che esaudiscono i desideri. Gli studiosi ci fanno sapere che lo sciame di stelle cadenti non rispetta il calendario, ma, come si dice, al cuore non si comanda! Molte sono le poesie dedicate a questa giornata: celeberrima quella di Giovanni Pascoli dal titolo X agosto . Noi vi proponiamo una poesia che viene dall’altra parte del mondo: è del poeta brasiliano Mario Quintana . A dire il vero non è una poesia specifica per il 10 agosto ma è dedicata alle stelle cadenti: il poeta descrive cos’ha provato il suo cuore nel vedere per la prima volta una stella che cadeva. Le stelle Si sono aperte poco a poco le stelle… di perle bel campo in fiore! Tanto alto il Cielo! Potessi andarle a cogliere… chiederei a una se mi vuoi bene. Stelle alte! Di che si preoccupano? Tanto distanti sono… tanto lontano da questo mondo… tremula banda di candele distanti ancorate nell’azzurro del cielo profondo… Il mio cuore però si è quasi fermato, volavano là le mie speranze quando una di quelle stelline, Dio la guidi!, dal cielo è precipitata… Certo era l’amore che mi volevi che

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Le stelle cadenti in una poesia di Mario Quintana

"L’Adieu" d’Apollinaire secondo Léo Ferré

Apollinaire manda il suo Adieu . La poesia è una brina sottile, un piccolo sussulto che giunge al limitare della notte, quando il sonno non vuole arrivare e la mente non si rassegna a guardar fuori dalla finestra. In fondo non ci vuol molto a fermarsi un attimo, ma metterlo davvero a frutto, quell’istante rubato allo scorrere frenetico del tempo, è un’arte che non s’impara, ma si assapora lenta in un giorno di pioggia che lascia intravedere la città di Milano in tutta la sua bellezza, attraverso il vetro appannato di un taxi che passa davanti al Castello Sforzesco illuminato. La poesia è nelle parole di un poeta francese, nelle sillabe scritte da Apollinaire per la sua Lou, in quei piccoli segnali che, nella voce di Léo Ferré , diventano

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"L’Adieu" d’Apollinaire secondo Léo Ferré