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In libreria “I racconti di papa Francesco”, ottima strenna natalizia

Papa Francesco diventa sempre più fenomeno editoriale: la simpatia che ispira in molte persone, cattoliche o meno, porta anche a produrre libri sempre nuovi che affrontino il suo modo di essere papa. L’ultimo libro in ordine di tempo apparso su questo argomento è I racconti di papa Francesco . Il testo è stato scritto da Rosario Carello , conduttore del programma A sua immagine su Rai Uno. Si tratta di ottanta storie – non a caso il sottotitolo sia Una biografia in 80 parole – che cercano di raccontare il pontificato di Bergoglio, ponendo l’accento sulla simpatia, sulla coerenza, la forza, la fede e il coraggio di papa Francesco. Sono storie breve e intense in cui si segue il cammino di Jorge Mario Bergoglio da prete, vescovo, cardinale e poi papa. Un libro che mette in risalto la semplicità e la complessità di un papa che ha fatto subito breccia nel cuore di milioni di persone in tutto il mondo. Così Rosario Carello snoda la sua riflessione su parole chiave del pontificato di papa Francesco, come povertà, sobrietà, tenerezza, misericordia, amore per le persone umili e dimenticate. I racconti di papa Francesco – titolo che emula il ben più celebre I fioretti di san Francesco e, chissà, forse si vuol dare il via a una serie di pubblicazioni che abbiano un po’ qualche aspetto agiografico (tendenza, questa, che a proposito di Bergoglio, è molto portata avanti dai mezzi di comunicazione) – raccontano, quindi, gesti, stile, dialogo con l’umanità di papa Francesce che propone il messaggio cristiano attraverso nuove modalità comunicative, ma ben salde su fede intensa e profonda. Rosario Carello I racconti di papa Francesco Una biografia in 80 parole San Paolo, 2013 pp 136, euro 9,90 disponibile anche in eBook: euro 4,99 In libreria “I racconti di papa Francesco”, ottima strenna natalizia

R come responsabilità, di Giuseppe Moscati

La collana Alfabeti per le emozioni della casa editrice Cittadella di Assisi si arricchisce di un nuovo titolo. Giuseppe Moscati, dottore di ricerca in filosofia nonché presidente dell’Associazione Nazionale Amici di Aldo Capitini, pubblica infatti il titolo R come responsabilità . Il concetto di responsabilità può essere legato a una sensazione piacevole (elevato al grado di “responsabilità di”), ma anche decisamente spiacevole (responsabile di un incidente). In positivo, infatti, tale concetto lo accostiamo all’idea dell’essere capaci di ideare o fare qualcosa di importante, mentre in negativo il pensiero corre all’associazione con la nozione di colpevolezza e, appunto, di responsabilità amministrativa, civile, penale, di responsabilità antecedente, conseguente… L’autore snocciola la sua riflessione sula responsabilità attraverso un percorso chiaro e definito: dopo essere chiesto cosa sia la responsabilità e quale sia il rapporto che intercorre tra noi ed essa, passa in rassegna diversi aspetti della responsabilità. Tutti e ovunque siamo responsabili e possiamo anche chiederci quali responsabilità abbiamo nei confronti dell’Altro e di noi stessi. Però è nel dialogo tra il tu, il noi e l’io che, forse, si esplicita completamente la responsabilità. Scrive Moscati: Responsabilità, insomma, cos’altro è se non un rapporto personale con l’altro che presuppone e alimenta uno scambio reciproco, seppure con possibili asimmetrie? E l’essere responsabili, poi, cos’è, se non un farsi autori e co-autori di relazioni responsabili? È in questo specchiarsi nel volto dell’altro, per dirla con Lévinas, che la responsabilità si concretizza. Del resto l’autore di questo saggio lo esplicitava già chiaramente nell’epigrafe e nella dedica del libro. La prima, infatti, è una frase di Hans Jonas che dice: “L’alterità prende possesso della mia responsabilità”. La dedica è “alla bella alterità di Ilenia”: quando si riconosce l’altro bello proprio

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R come responsabilità, di Giuseppe Moscati