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Il colore della paura, di Gérard Roero di Cortanze

Gérard Roero de Cortanze è uno straordinario scrittore e intellettuale per qualità e quantità di interessi: traduce, si occupa di arte, è critico e saggista, scrive libri per ragazzi, di poesie, dirige importanti collane editoriali. In Francia è cosiderato un punto di riferimento assoluto. Tuttavia, a noi è arrivato poco o nulla. È merito di Grazanti averlo portato in Italia con Il colore della paura , un romanzo avventuroso, con qualche tinta gotica, in un’unica parola: trascinante; per di più scritto con eleganza. Ha certamente ragione Claudio Magris quando dice, recensendolo sul “Corrire della sera”, che «è l’ indaco il vero protagonista […] un bramoso desiderio che porta alla distruzione e all’autodistruzione». E in…

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Il colore della paura, di Gérard Roero di Cortanze

La psichiatra, di Wulf Dorn

Eccolo qua, uno di quei classici thriller psicologici che sarebbero fatti per essere letti tutti di fila, in una lunga notte, e via. One stand reading. Si tratta del best seller La psichatra, di Wulf Dorn, scritto da uno psichiatra al suo esordio, e subito schizzato in cima alla lista dei libri più letti in tutto il mondo. Dorn sa scrivere, e la complessa trama del libro inchioda gli occhi allo scorrere delle pagine. Dorn è uno psichiatra, e si sente, nella descrizione delle sindromi dei pazienti che la dottoressa Ellen, la protagonista, incontra sul suo cammino nel proseguire della storia. Tutto quello che posso dire è che iniziamo a seguire le sue vicende in una mattina stressante, in cui il fidanzato Chris (psichiatra anche lui) è partito per l’Australia con un amico e le ha fatto promettere di occuparsi della donna rinchiusta nella stanza n.9 della clinica in cui lavora. Una donna con ecchimosi in ogni parte del corpo, lo sguardo terrorizzato e una vocetta da bimba, che la incita a stare lontana dall’Uomo nero, e le fa promettere di salvarla da lui quando tornerà a prenderla. La donna però non vuole a nessun costo rivelare il suo nome. Se lo facesse, le spiega, anche Ellen sarebbe in pericolo. Ma quella donna, a fine giornata, tutti giurano di non averla mai vista. E alla dottoressa Ellen toccherà combattere con tutti (con la polizia, col suo migliore amico Mark, da sempre geloso di Chris, col direttore della sua clinica) per andare a fondo della verità. Leggendolo non

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La psichiatra, di Wulf Dorn

Un thriller sotto l’ombrellone: Lame di luce, di Michael Connelly

Un thriller che è un perfetto gioco d’incastri, scritto come un’inchiesta giornalistica di prim’ordine, con un investigatore di mezza età, il mitico Harry Bosch, in piena crisi sentimentale. Insomma, se volete passare tre piacevoli ore sotto l’ombrellone direi che Lame di luce è una possibilità. Io non ne sono rimasta delusa, nonostante l’autore sia uno sforna best seller, questo è uno dei suoi titoli che si beve d’un fiato, senza intoppi, e soprattutto piacevole perchè si sente la mano da ex giornalista di cronaca nera, quale è Connelly, nella ricostruzione di fatti. Bosch vuole infatti occuparsi, ormai in pensione, di un cold case: della morte di Angela Benton, una giovane senza grilli per la testa, che lavorava per la società di produzione di un film, uccisa anni prima. Bosch si trova a riparlare del caso con uno dei poliziotti che se ne occupò, e rimasto paralizzato dopo una sparatoria. Il caso ‘porta’ sfortuna, ecco cosa ne pensano in molti, ma Bosch, che sente un certo pruritino a stare senza lavorare, decide di ri occuparsene, dando fastidio ad ex colleghi ed FBI. Riuscirà infatti, proprio come in un puzzle, a collegarlo a una misteriosa rapina da due milioni di dollari e alla scomparsa di una agente dell’FBI, Marthy, sparita nel nulla poche settimane dopo la rapina Marthy aveva rilevato alcune anomalie nei numeri di serie delle banconote rubate, e questo mette Bosch sulla pista giusta. Una pista che lo riporterà poi anche da sua moglie, la sua ex mai dimenticata, tentando l’ennesima riconciliazione. Finale a sorpresa. M. Connelly Lame di Luce Piemme 10 euro Un thriller sotto l’ombrellone: Lame di luce, di Michael Connelly

La Famiglia Winshaw di Jonathan Coe

Wow! Gran bel libro!
La mia prima esperienza con lo scrittore inglese Jonathan Coe, e devo dire: esaltante!

La Famiglia Winshaw è un romanzo che si pone a cavallo fra la saga familiare e il thriller, dove il sapiente stile di Coe guida il lettore, con una dovizia di particolari davvero minuziosa (ma che nulla toglie al piglio avvincente del racconto) alla scoperta dei componenti di una aristocratica e fra le più influenti famiglie inglesi.

L’opera si snoda quindi attraverso il racconto dello scrittore Michael, che ripercorre le tappe che lo hanno portato a redigere l’intera storia recente della Famiglia Winshaw, e nel far ciò l’autore Coe ci tratteggia un’Inghilterra spaesata, allo sbando, dominata da rapaci uomini (e donne) saldamente insediati nei posti di comando del paese, attraverso una visione cinica, lucida e talvolta efferata di quella che è la sua percezione del cosiddetto “potere” britannico negli anni di piombo della Lady di Ferro.

E sapientemente Coe accompagna il lettore, in un susseguirsi di flashback, di memorie, di ricordi che vanno a ricomporre un mosaico, fino al finale, crudo, eclatante ed inevitabile. Davvero gran bella lettura.

La Famiglia Winshaw

Recensione di Nicola Boschetti