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Nove inframondi e James Tiptree con E sarà la luce per Urania di giugno

E’ con colpevole ritardo che segnalo le uscite Urania per giugno 2013. In edicola questo mese troviamo E sarà la luce , di James Tiptree, Jr., per Urania Collezione, e l’antologia Nove inframondi , per la collana madre. Nove inframondi è la prima parte del numero 14 di Year’s Best SF , raccolta annuale di fantascienza, pubblicata a partire dal 1996 da David G. Hartwell and Kathryn Cramer , coppia, anche nella vita, di scrittori/editori americani di fantascienza. La raccolta non va confusa con The Year’s Best Science Fiction , antologia annuale pubblicata dal 1984 da Gardner Dozois, noto editore di narrativa fantastica, spesso affiancato a George R. R. Martin. Year’s Best SF 14 è uscita nel 2009 e contiene 21 racconti di noti autori di fantascienza e del fantastico. La “porzione” pubblicata in Nove inframondi contiene, tra gli altri, quelli dei pluripremiati Neil Gaiman , Ted Chiang , Elizabeth Bear , Paolo Bacigalupi (di cui aspettiamo il premio Hugo/Nebula/Campbell The Windup Girl ) e Cory Doctorow . E sarà la luce (1985), Urania Collezione, è uno dei due romanzi (l’altro è La via delle stelle , 1978) di James Tiptree, Jr. , nom de plume di Alice Sheldon, membro dell’intelligence dell’esercito americano, agente della CIA e psicologa, suicidatasi, settantenne e dopo aver ucciso il marito consenziente, nel 1987. Scrittrice che univa fantascienza tecnologica ( hard sf ) a temi sociologici e psicologici, tipici della soft sf , talvolta incentrati su problematiche legate al genere, Alice Sheldon, celata dietro lo pseudonimo di James Tiptree fino agli anni ‘70, scrisse (principalmente) racconti, spesso pervasi da sconsolata cupezza. Nella space opera E sarà la luce l’autrice narra di alcuni umani incaricati di proteggere i Daimeii, insetto-umanoidi alati di Daimiem, piccolo pianeta ai margini della galassia che, in occasione di un fenomeno astronomico particolare, vede arrivare un gruppo di turisti. Tra questi qualcuno non sarà quello che dice di essere e tenterà, tra intrighi e complotti, di ripristinare un’orribile attività che il pianeta aveva già conosciuto in passato. Monica Cruciani alias AyeshaKru scrive di fantasy e fantastico in generale , molto di…

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Nove inframondi e James Tiptree con E sarà la luce per Urania di giugno

Echo, di Jack McDevitt, e Le fontane del paradiso, di Arthur C. Clarke. Urania aprile

Echo , di Jack McDevitt, e Le fontane del paradiso , di Arthur C. Clarke , sono i romanzi che Mondadori propone ad aprile per la collana da edicola Urania. Già autore di Seeker (Urania 1546) – vincitore del Premio Nebula e terzo del ciclo di romanzi stand-alone incentrati sull’antiquario (interstellare) Alex Benedict , ambientati 10.000 anni nel futuro – Jack McDevitt è un apprezzato scrittore americano di fantascienza, amante di antiche razze aliene, spazio, misteri e xenoarcheologia (temi presenti anche nel suo secondo ciclo, The Academy , incentrato sulle avventure della pilota spaziale Priscilla Hutchins, giunto in Italia nel 1998 con Il sonno degli Dei/The Engines of God , Urania 1340). In Echo , Nebula nominee 2011, quinto libro del ciclo di Alex Benedict, l’antiquario e la sua fida assistente e …

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La Terra al tramonto. Ultimo capitolo dell’omaggio alla Terra morente di Jack Vance. Urania gennaio 2013

La Terra al tramonto , Urania gennaio 2013, è l’ultima parte dell’antologia ispirata al Ciclo della Terra morente dello scrittore di fantascienza e fantasy Jack Vance , curata da George R. R. Martin e Gardner Dozois . Il ciclo di Vance, avviato nel 1950 e ultimato nel 1984, si ambienta sulla Terra in un lontano futuro. Il sole, rosso, è quasi giunto alla fine del suo corso, la luna non c’è più e nel mondo è rinata la magia. Il pianeta è ormai freddo e arido, morente, è popolato da creature mostruose e le civilità umane sono pressoché sparite o profondamente decadenti ( * ).

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La Terra al tramonto. Ultimo capitolo dell’omaggio alla Terra morente di Jack Vance. Urania gennaio 2013

La Compagnia del Tempo. Il mondo che verrà, di Kage Baker. Finalmente il quinto romanzo del ciclo!

La Compagnia del Tempo. Il mondo che verrà , di Kage Baker , è il quinto romanzo dell’intrigante ciclo La Compagnia del Tempo della compianta autrice californiana, morta nel gennaio 2010. Aspettavo questo libro da tanti anni, da quando cioè, Urania aveva pubblicato Il futuro in gioco nel 2004. E’ da allora – nonostante l’uscita dei romanzi brevi di Delos Books – che aspetto di appronfondire la conoscenza di quel mondo che, a partire dall’ultima appassionante porzione del terzo libro, Mendoza a Hollywood e, soprattutto, dal quarto e ottimo Il futuro in gioco , stava per “far esplodere” le strepitose premesse introdotte dai primi non perfetti romanzi, La compagnia del tempo e Coyote del cielo . E invece… la pubblicazione italiana è andata in “pausa”, lasciando chi aveva amato quell’ultimo libro e mezzo appeso come un pesce all’amo per 7 lunghi anni. (Ho sempre sperato che Urania completasse la serie; per questo non ho mai voluto comprare i libri in lingua orignale. Se avessi saputo che la “pausa” sarebbe stata così lunga, forse, però, un pensierino ce l’avrei fatto. Anche se rinunciare agli amati volumetti Urania sarebbe senz’altro stato un dispiacere…). Parlavo di strepitose premesse… Bene, questo è il contesto, in estrema sintesi, in cui le vicende si svolgono: nel 24° secolo esiste una Compagnia, la Dr. Zeus, che possiede la tencologia per i viaggi nel tempo e per la trasformazione – principalmente attraverso lunghe procedure e innesti cibernetici iniziati in giovane età – di esseri umani in immortali . Poichè però, il viaggio nel tempo ha determinate caratteristiche e, soprattutto, non consente manipolazioni, la Compagnia, il cui scopo è, molto banalmente, il guadagno (a meno che non ci sia qualcosa…

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