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IoScrittore a Bookcity Milano

Il libro è sempre di più un fatto di scrittura, oltre che di lettura. Scuole di scrittura, concorsi, talent show, opportunità dal web, sono innumerevoli e sempre più fantasiose le iniziative che servono ad intercettare la grande voglia di pubblicare che c’è in noi. Tant’è che gli eventi dedicati al mondo del libro – come in questo caso Bookcity Milano – non potevano tralasciare questo mondo. IoScrittore , torneo letterario promosso dal gruppo editoriale Mauri Spagnol, è stato infatti presente all’evento con due appuntamenti. Il primo incontro ha visto protagoniste le dieci opere finaliste della quarta edizione di IoScrittore che, dopo oltre 5000 valutazioni espresse dai 300 partecipanti, saranno pubblicate in formato eBook. Inoltre si è tenuta ieri la premiazione della quarta edizione del concorso, in cui è stato assegnato anche il premio speciale Vanity Fair 10, dedicato al miglior scrittore esordiente under 30. E per partecipare alla prossima edizione

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IoScrittore a Bookcity Milano

Hugh Howley, autore di Wool e della Silo Saga, parla di self publishing

Hugh Howey è il fenomeno del momento, scrittore fai da te grazie al self-publishing online, è il protagonista di una nuova tendenza editoriale che promette molto. Il primo libro della Silo Saga, in arrivo presto in Italia, è ambientato in un silo sotto terra… Di Hugh Howey e del suo Wool vi abbiamo dato l’anticipazione qualche giorno fa in questo articolo ; ora torniamo a parlarne a pochi giorni dalla sua pubblicazione in Italia (prevista per Fabbri il 16 ottobre 2013) a proposito dell’intervista che l’autore ha rilasciato al magazine Vanity Fair. Vi diamo insomma qualche indizio in più per conoscerlo, in attesa di incontrarlo il prossimo novembre a Milano durante l’attesissima seconda edizione di Book City . L’intervista a Vanity Fair ci interessa soprattutto perchè approfondisce il tema del self publishing , ma cosa ne pensa Howey? Se pubblichi su internet decidi tu il prezzo e incassi i diritti del 25-30 per cento, contro l’8 per cento che ti …

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Nuovo libro Helen Fielding: Bridget Jones, Mad about the boy

Bridget Jones è tornata: ha prole, e superata la boa dei 50 anni è pure rimasta vedova dell’impareggiabile Mark Darcy , quel gran galantuomo di cui ogni fan della nostra eroina pasticciona non ha potuto fare a meno di innamorarsi. Dalle anticipazioni del sequel delle avventure della protagonista della saga di Helen Fielding – che uscirà il 10 ottobre nelle libreri inglesi e a novembre in Usa, riporta Vanity Fair , col titolo Mad about a boy – sembra proprio che le avventure sentimentali di Bridget dopo decenni di matrimonio e successiva vedovanza, siano ricominciate. Tre piccole riflessioni su queste scarse linee tratteggiate dall’anticipazione della trama. La prima è correlata al fatto che sparisce la figura di Mark Darcy dall’orizzonte. Tutti ci aspettiamo che venga sostituito naturalmente da un altro eroe di cui innamorarci insieme a Bridget. In questo caso, infatti, le anticipazioni parlano dell’innamoramento della cara Bridget – ossessionata come sempre dalla bilancia e affetta al contempo da una insana passione per twitter – per un uomo più giovane. Uomo più giovane che, altrettanto chiaramente, non le sarà AFFATTO facile conquistare, con la sua goffaggine, il sovrappeso (diventato plausibilmente cronico in zona menopausa) e l’intralcio dei figli. E forse – questa è la prima considerazione – saranno proprio i suoi disastrosi tentativi di conquista del …

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La Roma di Audrey Hepburn, del figlio Luca Dotti. Le foto raccontano

“Durante i quasi venti anni nei quali mia madre ha vissuto a Roma, molte persone l’hanno conosciuta così…come una donna contenta di accompagnare i figli a scuola o di fare lunghe passeggiate con i suoi cani”. Così Luca Dotti introduce sulla rivista Vanity Fair, Audrey a Roma , raccolta di foto (e catalogo della mostra ospitata anche a Roma nel 2011) dedicato agli scatti più belli che ritraggono l’amata madre Audrey Hepburn durante i decenni che decise di trascorrere nella Città Eterna. Sono bellissime, e il sito della testata ne propone un’ampia selezione, tutta da guardare come “assaggio”. “In queste foto “mamma” (in italiano nel testo, ndr) mi porta al parco o a lezione di nuoto. Incontra le mie maestre, porta a spasso i cani”, oppure va dai “pizzicagnoli”, – aggiunge Luca – “cucina per lei o i suoi amici, specialmente gli spaghetti al pomodoro, il suo piatto preferito. Quando lasciò la città, negli anni ‘80, io ero cresciuto”, spiega lui, che era nato proprio nel ‘70. E’ come se la bellezza e la grazia di Audrey, sempre impeccabile nel suo abbigliamento e nei suoi atteggiamenti, o con la spiritosaggine dei suoi Yorkshire muniti del fiocchetto d’ordinanza, riuscisse incredibilmente ad aggiungere altra bellezza alla magnificenza di Trinità dei Monti. “A volte i suoi momenti privati venivano catturati quando un fotografo capitava vicino a lei mentre passeggiava su una strada vicino Campo de’ Fiori con il marito, magari aspettando la suocera per il pranzo domenicale”, continua. E davvero è come se Audrey “sciogliesse” l’austera freddezza architettonica dell’Eur, attraversato con il suo sorriso leggero e gli occhialoni da sole in decappottabile. O riuscisse a rimettere ordine nella confusione di locandine e cartelloni pubblicitari dell’epoca che già col boom economico del dopoguerra iniziavano a invadere la città. Luca Dotti , Ludovica Damiani Audrey in Rome 24.50 euro Via | Vanity Fair La Roma di Audrey Hepburn, del figlio Luca Dotti. Le foto raccontano