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Le Storie Dipinte di Dino Buzzati ritornano a Milano

Dopo “Poema a Fumetti” eccoci ritornare nell’immaginifico mondo di Dino Buzzati . Sotto forma di ronda del soldato al confine col deserto degli sconosciuti, ma tanto attesi Tartari, oppure sui passi rapidi di un pellegrinaggio notturno nelle strade di un capoluogo lombardo silenzioso e post-industriale trasformato in ingresso dell’Ade, il “caro Dino” ritorna nella sua Milano a più di cinquant’anni dalla mostra che lo vide protagonista della prima personale tenutasi nel 1958 alla galleria dei Re Magi , il cui titolo “Le storie dipinte” è stato ripreso per una nuova esposizione, visitabile fino al 3 febbraio, presso la Galleria Antonia Jannone . Una raccolta di “cinquantatré dipinti narrativi”, composti da scene disegnate accompagnate da relative didascalie, che porteranno il lettore-visitatore dritto nelle braccia del complesso subconscio buzzantiano, popolato di fantasmi e di visioni allucinanti riunite nel volume omonimo curato da Lorenzo Viganò per le edizioni Mondadori . Pagine e pagine di immagini, racconti da assaporare con lo sguardo e con la mente, avendo cura di lasciar scorrere certi freni per ritrovare quelle suggestioni che furono già di un autore collocato a cavallo tra due territori artistici e creativi dall’immane potenza. Il fatto è questo: io mi trovo vittima di un crudele equivoco. Sono un pittore il quale, per hobby, durante un periodo purtroppo alquanto prolungato, ha fatto anche lo scrittore e il giornalista. Ma dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa. Che dipinga o che scriva, io perseguo il medesimo scopo, che è quello di raccontare delle storie. Dino Buzzati Via | librimondadori.it/news Le Storie Dipinte di Dino Buzzati ritornano a Milano

Bilipo: la biblioteca dedicata alla letteratura poliziesca!

Che si dia inizio all’adunata dei folli appassionati di noir francese che non disdegnano le strade di Parigi. Di quelli capaci, come i “veri seguaci di Jack lo Squartatore” hanno fatto a Londra, di attraversare tutti gli anfratti all’ombra della Tour Eiffel, per raccogliere anche solo un ultima briciola di mistero. Se anche voi appartenete a questa “gloriosa e infestata” specie, sappiate che proprio nel cuore della ville lumière c’è un tempio dedicato al vostro oggetto del desiderio. Si chiama Bilipo (da pronunciare rigorosamente alla francese con l’accento sulla o finale), in omaggio alla vera ossessione d’oltralpe per le sigle, dall’unione delle prime lettere di Bibliothèque de Littèratures Policières. Un luogo dall’alone bizzarro, moderno eppure fuori dal tempo, inerpicato quasi all’incrocio di un’arteria che diventa viottola salendo verso l’alto, in un punto ben precisato di Rue du Cardinal Lemoine al limite con il quartiere della Sorbona. Si tratta di uno spazio davvero unico nel suo genere. Inserito nella rete delle biblioteche comunali dal 1995 e consacrato alla conservazione e alla promozione della letteratura noir e poliziesca, si è già conquistato un posto d’onore presso la popolazione cittadina, ben avvezza a intrighi, assassinii & affini. Oltre ad ospitare la quasi totalità della produzione cartacea francese (ben 55 000 opere tra romanzi, fumetti a tema, collezioni per ragazzi e riviste specializzate) contiene anche un gran numero di documenti stranieri in lingua originale ed è attualmente impegnata nella costruzione di un fondo iconografico e audio-visuale, un’acquisizione che prosegue nella direzione della costruzione di un vero e proprio “centro di ricerca” a tema. Ma non vi si trovano solo materiali

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Bilipo: la biblioteca dedicata alla letteratura poliziesca!