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Mail art: Concepire l’infinito

L’associazione La Merlettaia di Foggia, la rete delle Città Vicine, che comprende donne e uomini di molte città italiane, le Amiche di Celeste, donne impegnate negli studi crostarosiani, e il Centro Ricerca e Documentazione Donna di Foggia invitano a partecipare alla mostra di Mail art, che si ispira al tema dell’“infinito”. La scelta è stata dettata da una riflessione in cui siamo impegnate/i da alcuni mesi in incontri presso La Merlettaia. Abbiamo letto e discusso i testi di Chiara Zamboni, “La Notte ci può aiutare” (in Il pensiero dell’esperienza, a cura di Annarosa Buttarelli e Federica Giardini, Baldini e Castoldi, 2008), di Luisa Muraro, “Concepire l’Infinito” (in Le amiche di Dio. Scritti/di mistica…

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Máster en Estudios de la Diferencia Sexual

Fino al 30 ottobre sono aperte le preiscrizioni al Máster en Estudios de la Diferencia Sexual di Duoda, Centro di ricerca di donne dell’Università di Barcellona, che comincerà nel gennaio 2016. La lingua prevalente è lo spagnolo ma ci sono anche docenti italiane con cui si può lavorare nella nostra lingua (Anna Maria Piussi, Chiara Zamboni, Diana Sartori, Donatella Franchi, Clara Jourdan). Ecco la presentazione. Si lo que buscas es un lugar en el que la formación académica sea también una inversión en tu propia vida te invitamos a conocer el Máster en Estudios de la Diferencia Sexual. La diferencia sexual es el sentido libre del ser mujer o del ser hombre y …

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Grecia, solo ritorno di Alan Zamboni

Viaggio in Grecia, per le emozionanti e poetiche avventure dei personaggi di Zamboni. Un racconto lungo, uno breve ed una favola. Oppure “un romanzo breve e due racconti”, come riporta la dicitura presente sul dorso di un libretto color panna, con una bella cinquecento blu petrolio sormontata da una valigia stampata sul fronte. Ecco a primo acchito la cifra estetica del viaggio che Alan Zamboni ha riunito sotto il titolo “Grecia, solo ritorno” . Scrittore polimorfo Zamboni, ma incantato dalla molteplicità degli orizzonti, lo avevamo lasciato tra le stradine di Anvers-sur-Oise, intento a sviscerare i misteri dell’ultimo quadro di Van Gogh e lo ritroviamo intento ad esplorare il portato umano e secolare delle isole greche, culla di partenze e rimandi ciclici. Ed effettivamente il suo è un ritorno, un periplo che si arresta nella mitica terra dei racconti, quell’insieme che come un grappolo d’uva che ha disperso componenti li ritrova sotto forma diversa, in qualità di vini pregiati adagiati sugli scogli come significative “perline del ritorno”. Sentieri e vite che si intersecano su piani differenti per poi ritrovare strane vie di incontro, in un libro popolato da gatti ammaestrati che ballano magistralmente il sirtaki, “mercanti e donatori di sogni”, ma anche uomini che ne sono totalmente privi, scrittori senza faccia, che fanno appello alle parole per definire i confini della propria identità e comunicarla, pagine di eventi trasfigurati lasciate sotto le porte, vecchietti che si inseriscono tra le righe, viaggiatori naturali allo stato brado, che percorrono gli scogli del continente in preda ad un delirio di verità che fa rima con la pietra, gli alberi, l’odore della terra misto a quello dell’aria salmastra, cifra della semplicità essenziale delle piccole cose. La libertà che …

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