Tag Archives: chick lit

Quasi quasi m’innamoro, di Anna Mittone

Posso assicurare senza paura di essere smentita che chiamarsi Consolata non è il presupposto per una vita serena. Forse pia. Ma non serena. Consolata Bogetto sfiora veramente il dramma. Chi è questa fulgente Anna Mittone dalla scrittura esplosiva che ci riversa addosso a ogni pagina le cadute di stile della sua sfigatissima protagonista femminile? E’ una professionista della scrittura, una sceneggiatrice, leggo nella quarta di copertina. Una che di sicuro è una fortuna avere come amica, ho pensato leggendo il suo esilarante Quasi quasi m’innamoro (Piemme). Il romanzo è uno dei…

Link:
Quasi quasi m’innamoro, di Anna Mittone

In libreria e al cinema, ritorna Bridget Jones

So che non è una di quelle notizie che promette di salvare il mondo, ma di sicuro per noi fan della chick lit , la notizia che Bridget Jones torni a farci compagnia è sicuramente una bellissima sorpresa. L’anticipazione dell’inizio delle riprese per la terza parte della saga della pasticciona più incasinata d’Inghilterra è uno scoop di Entertainment Weekly . Scoop a metà in realtà, perchè la notizia di un possibile sequel era stata già spifferata da Colin Firth-Mark Darcy “Posso dirvi che Bridget e Mark non possono avere figli, penso che sarà questo il modo in cui procede la storia – aveva detto Firth – Così lei fa il terribile errore di ritornare nelle braccia di Daniel Cleaver (il personaggio interpretato da Hugh Grant) abbastanza a lungo per rimanere incinta. E penso che la lasci e lei rimanga perduta, e indovinate chi torna a salvarla?”. Vi ispira? La vera notizia però, forse, è quella che Helen Fielding, come comunicato da alcune indiscrezioni di stampa all’inizio di quest’anno, si sarebbe rimessa al lavoro sul terzo romanzo, e contemporaneamente sulla sceneggiatura del film. Altro, però, non si sa. Sta da spiegare il perchè dell’interruzione del progetto dal 2009 al 2011, visto il successo dei primi due episodi cinematografici. Forse la Fielding aveva altro da fare. Via | NewNotizie In libreria e al cinema, ritorna Bridget Jones

Tutte le ragazze lo sanno, di Winifred Wolfe

“Sei l’esemplare tipico di un certo genere” proseguì “la “brava ragazza” che pensa che fino a un certo punto va bene, ma non oltre. La giovane Eva che continua a mordicchiare il pomo quando crede che nessuno la veda. La timida vergine nella Valle dell’Incertezza”. Cos’è che “tutte le ragazze sanno”? Viene da chiederselo, ovviamente, a leggere il titolo di questo best seller di Winifred Wolfe degli anni ‘60, che vi consiglio se avete voglia di leggere un bel chick lit vintage molto molto sfizioso. Il romanzo, che ebbe così successo da trasformarsi in un film con Shirley MacLaine, è infatti tutt’altro che “scaduto” per il gusto una lettrice contemporanea. Certo, bisogna abituarsi a leggere di momenti di imbarazzo superati fissandosi le finiture dei guanti al gomito (ma perchè non li portiamo più? Quanto sono eleganti i guanti!), e nei momenti morti, capita che la protagonista meccanicamente tiri fuori la cipria dalla borsa e imbellettarsi il naso, senza pensarci. Ma sono tocchi “vintage”, appunto, che è davvero un piacere gustare proseguendo nella storia di questa protagonista arrivata a Manhattan dalla provincia. Lei, Meg, ha una particolare abilità ad indossare i golfini e che viene corteggiata da un paio di bellimbusti senza decideri a “far crollare le mura di Gerico”, come dice ironicamente lei. Fra le raccomandazioni piagnucolanti della zia Fran di trovarsi un uomo da sposare e il suo sospetto che uno dei suoi spasimanti, Ross Tate, già lo sia e non glielo abbia detto, Meg si ritrova a Manhattan a cercare di farsi valere, senza essere considerata la classica “bella e ingenua”. E questo anche se le figuracce che colleziona – per il nostro divertimento – si sprecano, dato che scambia un gay per suo aspirante spasimante (provocando in lui una scena di gelosia quando sembra insidiargli il compagno) o non si rende conto, fino all’ultimo, che la sua nuova coinquilina è una ninfomane. Finchè non arriverà un burbero datore di lavoro a spiegarle come fare, marketing alla mano, a conquistare un uomo. E Meg scoprirà che forse “quello …

Leggi la fonte originale:
Tutte le ragazze lo sanno, di Winifred Wolfe

Mum lit italiana: in uscita Di materno avevo solo il latte, di Deborah Papisca

“Le quarantotto ore di ritardo, ormai diventate quasi una settimana, mi avevano subito distolto dal dubbio spingendomi con forza davanti alla luminosa croce verde al neon e alla vetrina degli ultimi ritrovati per la prevenzione dei pidocchi. In quel momento avrei voluto essere invisibile, ancora meglio che mi si materializzasse nelle mani una confezione di un qualsiasi test di gravidanza e dileguarmi alla velocità della luce… Ero uscita dalla farmacia con uno sciroppo anticatarrale, i cerotti anti herpes e uno spray nasale decongestionante. Non mi ero mai sentita più idiota in vita mia…” Esce il 10 maggio questo Di materno avevo solo il latte , di Deborah Papisca e io – Kinsella-addicted, chick lit aholic, nostalgicamente Bridgetsoniana – sono già qui a salivare come un babbuino tibetano in attesa di leggerlo (mi sono documentata, per accuratezza giornalistica: no, il babbuino tibetano non esiste. Ma adoro citarlo, e non sono l’unica, come riporta il dio Google). Dunque, mie appassionate amiche fan di chick lit, cercherò di spiegare anche a nome vostro le caratteristiche di questo genere letterario che ci fanno impazzire (e che questo libro sembra avere in pieno): ironia lacerante, devastante, violenta. Perchè ad esempio, come alla protagonista del romanzo, può capitare a tutte di avere appena partorito e di sentirsi depresse come un’otaria spiaggiata (massì, esageriamo dai), oppure di rispecchiarsi proprio alla perfezione in lei, “una donna con “sane” inclinazioni ossessivo com­pulsive per l’ordine e la pianificazione” che – accidenti – a sorpresa e senza aver potuto organizzare niente, rimane incinta. Sì certo, un bambino lo avete sempre desiderato – figurarsi poi che il medico non vi aveva dato speranze – ma non siete pronte, e non vedete l’ora di pianificare tutto sulla vostra stramba agenda di coccodrillo. E come sconfiggere, quando la pargola nasce, il senso di inadeguatezza a farle da madre (è solo il tipico complesso che nasce in chi è affetta dalla Sindrome del Mulino bianco, tranquille). Ma naturalmente bisogna …

Oltre qui:
Mum lit italiana: in uscita Di materno avevo solo il latte, di Deborah Papisca