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BiblioTech, la prima biblioteca interamente digitale aprirà le porte negli USA

Avrebbe potuto essere unicamente una curiosità da geeek incalliti, se non fosse che in questo caso la vicenda gira intorno ad una singolare biblioteca e al suo, ancora più particolare contenuto: 10.000 titoli in versione digitale, che potranno essere facilmente accessibili agli utenti registrati grazie all’utilizzo di apposite tablette. E lo spunto per tale iniziativa, portata avanti da un bibliofilo accanito che di nome fa Nelson Wolff , e di mestiere il giudice della Contea di Bexar, sarebbe arrivato dalla vicina University of Texas at San Antonio , e da un certo Steve Jobs . Oltre ai computer accessibili sul posto, saranno infatti disponibili supporti trasportabili destinati a prestiti della durata di due settimane. Una rivoluzione destinata a fornire ai cittadini un servizio all’avanguardia. Più che una biblioteca insomma le si ben le si addice pefettamente la definizione di BiblioTech . Un luogo di incontro e di scambio di conoscenze, nel quale il digital divide possa essere progressivamente colmato innescando un processo di democratizzazione delle risorse, in un contesto esterno a quello, ancora troppo elitista, delle biblioteche universitarie. Non resta che aspettare l’autunno per saperne un po’ di più, e cercare di capire se i buoni propositi procederanno al meglio. Nel frattempo bisogna ammettere che Wolff sembra avere le idee chiare: Sappiamo tutti che il mondo sta cambiando…Ho letto libri dalla copertina rigida, e io stesso ho una collezione contenente 1.000 prime edizioni. I libri sono importanti per me, ma tutto evolve e questo è il modo migliore per rendere un servizio alla comunità. Via | mysanantonio.com/news/local BiblioTech, la

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Insultiamoli, di Carla Ferguson Barberini

Sotto il nome di Carla Ferguson Barberini si muove un “collettivo di professionisti della comunicazione che operano in vari ambiti”. Il collettivo ha pubblicato con Aliberti Il metodo sticazzi e, ora, Insultiamoli! Il piccolo libro degli insulti alla Casta (titolo preso dalla copertina), pamphlet che a mio avviso parte bene e finisce male. Parte bene con un’ampia contestualizzazione storico-sociologia dell’insulto, con una dettagliata analisi dei discorsi di alcuni politici in questa o quella tv e dei vari insulti che i nostri parlamentari si sono scambiati. Finisce male perché cade negli stessi errori che denuncia (scrivono: “ Per riuscire nell’arte dell’insulto, invitiamoci a non esagerare. Dieci vaffanculo hanno minor valore di uno solo, se rabbiosamente accavallati l’uno all’altro in un impeto di astio verbale ”): invitando i lettori a insultare i politici, gli autori propongono una serie di improperi ai vari personaggi della scena politica italiana, scivolando nel qualunquismo e in una volgarità che, un insulto che vorrebbe essere d’arte, stonano del tutto (del resto Eduardo De Filippo lo diceva che la pernacchia è un’arte non alla portata di tutti). Trovo discutibile, infine, che vengano annoverati tra gli insulti aggettivi che indicano alcune fasce della società che già sono abbastanza vituperate (per esempio: usare il termine “gay” come insulto). Un libricino da leggere, se si vuole, sotto l’ombrellone giusto per iniziare due chiacchiere con i vicini.

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Insultiamoli, di Carla Ferguson Barberini