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Come un fucile carico, la biografia di Emily Dickinson

Come un fucile carico – La vita di Emily Dickinson (Fazi Editore) è il libro consigliato a chi si diletta di biografie -e ispirazioni- legate al mondo delle eroine letterarie, in questo caso, la poetessa e autrice ottocentesca Emily Dickinson; dice Nadia Fusini nella sua bella prefazione: La biografia di un poeta è come la biografia di un santo: vogliamo capire come il santo o il poeta giungano a compiere i loro diversi miracoli.” e ancora: “…c’è un che di esplosivo nella materia poetica di Emily, perchè c’è un che di esplosivo nella sua esistenza quotidiana…” Una quotidianità avvincente che il libro dipinge attraverso gli schemi relazionali delle persone che orbitano intorno alla Disckinson, i parenti e gli elementi esterni alla sua importante famiglia e i loro complicati rapporti. In un’atmosfera emotiva non certo distesa. Emily, nata nel Massachusetts nel 1930, affina e coltiva le sue amicizie grazie allo strumento appuntito ed efficace della corrispondenza epistolare , e un suo tratto caratteriale molto specifico è quello di avvicinarsi a donne a cui far cadere la maschera, per farle talvolta evolvere in creature più risolte. L’autrice Lyndall Gordon , è un’acclamata biografa che ha già al suo attivo lavori importanti su Virginia Woolf, Charlotte Bronte e Thomas Eliot. Per descrivere e ricostruire i fatti salienti (in primis la vicenda del fratello Austin e del suo amore clandestino per Mabel) Gordon ha attinto a documenti e testimonianze inedite; su tutto, il mistero è la base di questa biografia. Come mai Emily visse in una sorta di reclusione? Mai l’autrice, si allontanò dalla casa paterna. Sul Guardian ipotizzano che la sua fosse una forma di controllo, sul Telegraph riportano la sua abitudine di vestire sempre e solo di bianco (si muoveva per casa “ come uno spirito gentile “)e del fatto che si prestasse a parlare con solo alcuni selezionati visitatori. Forse tutto dipese da un cuore spezzato, forse la fonte di tanta paura erano degli attacchi di epilessia; di certo questo suo …

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Foto Emily Dickinson: Ritrovato rarissimo scatto della poetessa

Ha l’aria un po’ beffarda, la grande Emily (1830-1886), in questo rarissimo dagherrotipo che la ritrae (sulla sinistra) nel suo austero vestito con la pettinatura altrettanto austera. La solita, da una vita, di sicuro. Il ritratto è stato diffuso dagli archivi dell’Amherst college, che l’ha avuta da un collezionista privato, e la ritrae insieme a un’altra donna, una vedova, tale Kate S. Turner, con la faccia ben più triste e meno rilassata di lei. Lo scatto, che trovate qui , risale al 1859, ed è quindi di parecchio successivo all’unica classica foto che finora ci era giunta della poetessa: era stata scattata nel 1847, quando era adolescente, e aveva il viso più posato e serioso. Per appurare che sia veramente Emily, sono intervenuti vari esperti che hanno comparato i due scatti, ed hanno rilevato come in effetti, in entrambi, l’occhio destro è leggermente più largo del sinistro, il lobo destro è

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Emily e le altre, di Gabriella Sica

È una lettura sapienziale e colma di passione che sgorga dal cuore quella che Gabriella Sica ci propone nel suo ultimo libro Emily e le Altre , pubblicato recentemente da Cooper. L’Emily a cui fa riferimento il titolo è la Dickinson . Le Altre sono Charlotte ed Emily Brontë, Elizabeth Barrett Browning , Elizabeth Bishop , Sylvia Plath , Margherita Guidacci, Cristina Campo, Nadia Campana e Amelia Rosselli . Il risultato è un libro intenso, oserei dire quasi religioso (togliendo a quest’aggettivo ogni connotazione confessionale), che permette di abbeverarsi alla poesia e alla sua declinazione attraverso la penna e i sentimenti di varie donne poete. Prima di tutto, Emily Dickinson che, per la Sica, “è la gigantesca antenata dei poeti che hanno abbracciato la poesia con la stessa esclusiva dedizione. Si cimentò in quell’impresa ardua, prima tra le prime, come la talpa che apre sentieri sottoterra per trovare la luce, una talpa cieca a cui qualcuno deve indicare che esiste il cielo. Solo scavando energicamente gallerie su gallerie la talpa è arrivata a scoprire la luce, il respiro di altre donne a lei somiglianti, madri o sorelle, donne che scrivono e che leggono, madri a cui si rivolge e figlie che a lei si riferiscono”. Poi, le Altre: “Altre con la maiuscola, come scriverebbe Emily e come scrive Emmanuel Levinas. È l’Altra che costituisce l’io di Emily, così come Emily aveva cercato l’Altra, ognuna debitrice dell’Altra, in un’apertura di volta in volta ripresa e allargata. Non è una flebile somiglianza …

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