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Intervista a Donato Carrisi sul suo nuovo romanzo L’ipotesi del male

Abbiamo incontrato a Milano l’autore di gialli più amato degli ultimi anni; in esclusiva per Booksblog l’intervista con Donato Carrisi, che ci rivela aneddoti e curiosità a proposito del suo ultimo romanzo, in vetta da settimane in tutte le classifiche. Ho sempre guardato ai libri bestseller come degli emergency-kit per casi estremi, un grande classico dei momenti di sospensione in cui la voglia di leggere diventa una specie di orticaria, da placare solo libro in mano; poi ho assistito a una presentazione di Donato Carrisi e ho dovuto ricredermi. Perchè ho iniziato subito a divorare il suo ultimo romanzo L’ipotesi del male , leggemondelo tutto, tra l’altro, sull’iPhone. Cosa non esattamente auspicabile per il benessere degli occhi. Ma appunto, quella specie di orticaria letteraria mi ha còlto in pieno e come se non bastasse, anche il fato ci ha messo lo zampino; così, meno di una settimana dopo, mi ritrovo vis a vis con l’autore per intervistarlo. E’ la fortuna di beccarlo di passaggio a Milano forse, o forse niente di trascendentale considerando la disponibilità di Carrisi (pugliese di Martina Franca, ma di casa a Roma) a incontrare i suoi intervistatori; nonostante tabelle di marcia fittissime, trova il tempo per una chiacchierata con me, e quando me lo trovo davanti oltre allo stupore, mi sento come sotto una lente d’ingrandimento. E’ davvero gentile e mi fa sentire subito a mio agio, ma lo sguardo acuto è quello tipico di un’osservatore raffinato; per istinto so che coglierà al volo i codici del mio linguaggio corporeo, così come le inflessioni del tono della voce; per capirlo meglio vorrei fare altrettanto, ma mi perdo presto nel fitto della conversazione. Ed ecco a voi l’intervista che ne è venuta fuori: D – La prima cosa che ho notato di L’Ipotesi del Male è che i nomi sono sempre stranieri e i luoghi sono non luoghi, viene in mente la questione della perdita di identità che sta succedendo a molti in questo …

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Intervista a Donato Carrisi sul suo nuovo romanzo L’ipotesi del male

La scrittura social al Salone di Torino con il concorso La mia Svizzera

Un concorso di scrittura “tutto social”: è questa la gara per i migliori corti letterari ideato e curato da Svizzera Turismo, in collaborazione con Hoepli, Swiss International Airlines e Montblanc. Del resto letterati, cantanti, scienziati, musicisti hanno trovato in Svizzera forte ispirazione per le proprie creazioni artistiche. Qualche nome? Georges Simenon, Mark Twain, Hugo Pratt, Freddy Mercury, Arturo Toscanini. Di Svizzera, ma soprattutto di scrittura social, si è appena parlato al Salone del Libro di Torino , nell’incontro dal titolo La mia Svizzera. Concorso a colpi di scrittura su piattaforma social . Essendo squisitamente social, il concorso si svolge via Facebook: loggandosi con il proprio account, si potranno inviare sul sito La mia Svizzera dei pensieri sulla Svizzera in 125 caratteri. Naturalmente c’è anche un hashtag dedicato: #lamiasvizzera I trenta pensieri più votati sul sito saranno valutati da una giuria che ne premierà dieci. Il vincitore assoluto del contest si aggiudicherà un viaggio in Svizzera del valore di 4000 euro; altri premi sono una MontBlanc, dei voli, buoni omaggio. È prevista anche un’estrazione a sorte tra quanti hanno partecipato ed espresso almeno dieci voti. All’incontro hanno partecipato Armando Troncana, Matteo Hoepli e Miriam Bertoli. Moderatore è stato Davide Giansoldati, esperto di comunicazione (e autore, tra l’altro del libro Ho Ho Ha Ha Ha. Vivere meglio con lo Yoga della Risata e del manuale Scrivilo! Dal Foglio Bianco al racconto in uscita a settembre 2013). Gli abbiamo rivolto quattro domande sul mondo della scrittura social e sulla lettura di testi digitali. Il concorso La mia Svizzera richiede la stesura di testi brevi, di appena 125 caratteri: a tuo modo di vedere, quali sono gli elementi vincenti di un testo breve, anzi brevissimo? Julio Cortazar ha detto: “…

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La scrittura social al Salone di Torino con il concorso La mia Svizzera

Intervista a Francesco Oggiano, nei meandri di Beppe Grillo Parlante

Nove domande a Francesco Oggiano, autore di Beppe Grillo parlante . Ci siamo concentrati sulla base del libro per fare la radiografia a quello che dice, senza dimenticare ciò che lascia intendere. E per spingerci negli interstizi di una narrazione ricca proprio perché alternante, continuamente sospesa tra un velo di ammirazione per alcune idee fondamentalmente utili e condivisibili, ma allo stesso tempo fortemente critica, e in quanto tale lontana da ogni sospetto di manierismo, abbiamo deciso di fare qualche domanda al suo autore, punzecchiando ulteriormente alcuni nuclei caldi e pruriginosi, come l’influenza dell’ombroso Casaleggio, alcune prossimità ideologiche con il partito pirata e l’interessante struttura mobile stile Meetup. Come ci si avvicina ai meccanismi del M5S? Credo che il modo migliore sia con umiltà. Il M5S è l’esperimento politico più rivoluzionario degli ultimi anni a livello mondiale, con le sue logiche e i suoi codici. Il modo migliore per capirlo, ed eventualmente criticarlo, è avvicinandocisi in punta di piedi. Qual’è l’importanza dei social nella coesione interna? I social (Facebook e i Meetup, meno Twitter) amplificano la comunicazione e le interazioni tra gli attivisti. Credo che siano stati e siano un volano comunicativo che ha permesso al Movimento di “conoscersi” e svilupparsi così in fretta, dal 2005 a oggi. Ma in quanto tali, amplificano anche le interazioni negative. Moltissime diatribe locali, penso a quella bolognese, che hanno poi portato a espulsioni eccellenti, sono iniziate…

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Muses. La decima Musa, di Francesco Falconi

Muses. La decima Musa è il secondo, atteso volume di una serie urban fantasy-mitologica YA del nostro Francesco Falconi , autore tra i più noti del fantasy italiano (stasera un faccia a faccia virtuale con Licia Troisi; qui i dettagli). Del primo, apprezzato volume, Muses , ricco di colpi di scena , sono stati acquisiti i diritti cinematografici. Lo scrittore stesso è co-sceneggiatore. Con il libro in uscita domani si conclude quest’originale duologia dedicata alle Muse contemporanee e attualizzate e la parabola di quella della Musica, Alice de Angelis, ventenne problematica con famiglia disfunzionale alle prese con un difficile percorso interiore ed “esteriore” (scoperta e accettazione delle proprie caratteristiche e ruolo soprannaturale; qui per un veloce e consigliato recap). Nel nuovo capitolo (attenzione, seguono spoiler per chi non è in pari con la serie), dopo il finale shock del primo volume, vedremo Alice osservare gli eventi attraverso gli occhi altrui, nonostante il coma (c’è qualcuno che sta cercando di eliminare le

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