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Riassunto di fine giornata, di Luciano Del Sette

Fare il riassunto era uno dei compiti che meno mi piaceva a scuola perché alla fine o ero troppo prolisso o risultavo troppo sintetico. Fare il riassunto è un’arte, a dire il vero, e forse non è un compito adatto ai bambini delle elementari. Il Riassunto si riferisce, come sai, al trascorrere di un’esistenza, e la scansione del tempo è affidata da un lato alle esperienze e dall’altro alla cronologia delle età. Non ci sono “segnali” di questo se non nei soggetti delle storie. Dunque non è un fatto burocratico di messa in ordine, il tutto è affidato all’evocazione, all’incrociarsi dei fatti, alla loro miscela… Non è un fatto burocratico di messa in ordine, scrive Luciano Del Sette in Riassunto di fine giornata , edito da Exòrma . Bisognerebbe spiegarlo ai maestri e alle maestre (almeno a quelli dei miei tempi!). Il libro di Luciano Del Sette autorizza quasi queste divagazioni dal momento che è un testo

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Riassunto di fine giornata, di Luciano Del Sette

Obax, di Andrè Neves

Ma quanto è carina questa pupattola africana con i capelli racconti in tanti boccolini? Si chiama Obax ed è molto in gamba, sapete, soprattutto a raccontare storie. E ci credo, direte voi, lei stessa si lamenta di non avere mai nulla da fare (a parte inseguire giraffe ed elefanti, s’intende). E’ normale che, nelle sue condizioni, si sia trovata un hobby del genere. Il problema è che, la protagonista di questo coloratissimo Obax , di Andrè Neves ogni volta che (a fine giornata) racconta le sue fantastiche storie alla mamma e alle donne del villaggio, non viene creduta da nessuno. Neanche quella volta che le è capitato di trovarsi nel bel mezzo di una pioggia di fiori. Ma la fantasia dei più piccoli, si sa, non ha confini. E la combattiva Obax troverà l’accompagnatore giusto per esplorare il mondo, e per viverne le meraviglie nascoste agli occhi degli altri. Perché chi l’ha detto che esiste solo ciò che si vede? Consiglio questo libro coloratissimo anche per i bei paesaggi africani tratteggiati dalla mano di Neves, attentissima ai dettagli degli abiti, dei bei vasi e dei monili tradizionali, oltre che degli orizzonti sconfinati che si aprono alla fantasia della inimitabile Obax. A. Nevès Obax Bohem press 16.50 euro Obax, di Andrè Neves

Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago, di Fiorenzo Zerbetto

non tentarmi più, dio della fatica…non tentarmi più, dio della banalità (…) (Preghiera del pellegrino) Un pellegrino ordinario sul Cammino di Santiago che viaggia con taccuino e lapis in mano, e zaino in spalla. Vesciche ai piedi a fine giornata (”liberarsi dalle pedule al rifugio/diviene un piacere raffinato e totale” – Sacri piedi ), l’occhio si sofferma sulle lapidi lungo la strada “che ricordano vite spente” mentre e il cuore si apre all’incontro con gli altri sul sentiero dove non passano mantelli di porporati, ma solo scarpe consumate che non si stancano di andare. Pur non avendo fatto questo tipo di esperienza – che tuttavia mi ha sempre incuriosito per i tanti racconti degli amici – ho letto con piacere le brevi composizioni di Fiorenzo Zerbetto dedicate a quest’avventura durante la quale si procede “su sentieri millenari/tracciati e battuti da Pellegrini/mossi da forza alta e altra”, tracciata da orme che ci hanno preceduti “disponibili al sibilo dei venti” ( Orme ) Si procede a fine giornata immersi in Gesti d’altri tempi (lavare calzini e biancheria/fregando col sapone sotto l’acqua fredda/è rito obbligato per tutti/appena giunto al rifugio) mentre “ennesimo-inequivoco-segno/di concreta egualità sociale/le vesciche compaiono-ineluttabili). E poi gli incontri tra pellegrini, spesso solo per il tempo d’un caffè al bar (Sì. Comunicare), e ti rendi conto che riaffiora la tua fede, se “passo dopo passo/meraviglia dopo meraviglia/non sono mai solo…nè forse lo sono altrove”. Così diventi leggero, tanto leggero che “il peso dello zaino…”vnon riesce a “tenere a terra/la gioia”. F. Zerbetto Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago Panda ed. 12 euro Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago, di Fiorenzo Zerbetto

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Piccoli-Grandi miracoli del/nel cammino di Santiago, di Fiorenzo Zerbetto

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non tentarmi più, dio della fatica…non tentarmi più, dio della banalità (…) (Preghiera del pellegrino) Un pellegrino ordinario sul Cammino di Santiago che viaggia con taccuino e lapis in mano, e zaino in spalla. Vesciche ai piedi a fine giornata (”liberarsi dalle pedule al rifugio/diviene un piacere raffinato e totale” – Sacri piedi ), l’occhio si sofferma sulle lapidi lungo la strada “che ricordano vite spente” mentre e il cuore si apre all’incontro con gli altri sul sentiero dove non passano mantelli di porporati, ma solo scarpe consumate che non si stancano di andare. Pur non avendo fatto questo tipo di esperienza – che tuttavia mi ha sempre incuriosito per i tanti racconti degli amici – ho letto con piacere le brevi composizioni di Fiorenzo Zerbetto dedicate a quest’avventura durante la quale si procede “su sentieri millenari/tracciati e battuti da Pellegrini/mossi da forza alta e altra”, tracciata da orme che ci hanno preceduti “disponibili al sibilo dei venti” ( Orme ) Si procede a fine giornata immersi in Gesti d’altri tempi (lavare calzini e biancheria/fregando col sapone sotto l’acqua fredda/è rito obbligato per tutti/appena giunto al

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