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Ocse, l’Italia è il Paese con gli insegnanti più anziani: "più del 50% è over 50"

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Ocse, l’Italia è il Paese con gli insegnanti più anziani: "più del 50% è over 50"

– "L’Inno di Mameli: il ”Canto degli Italiani”" di Gianmichele Galassi

Nella rubrica d’autore “Riflessioni Iniziatiche Sull’Uomo, lo Spirito e l’Infinito” di Gianmichele Galassi: “L’Inno di Mameli: il ”Canto degli Italiani””

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– "L’Inno di Mameli: il ”Canto degli Italiani”" di Gianmichele Galassi

L’Italia s’è mesta, di Mariano Sabatini

“Non so cosa abbiate nell’anima ma date a vedere che siete felici, ridete, vivete con leggerezza…almeno in apparenza” Mariano Sabatini, per questo suo L’Italia s’è mesta, edito da Giulio Perrone, riesce a fare un bel ritratto del nostro Paese visto dai giornalisti stranieri che ne scrivono, da anni, per le loro testate. Sabatini ha chiesto ai corrispondenti dall’Italia di El Mundo, Figaro, Financial Times, Frankfurter Allgemeine Zeitung e moltre altre, di raccontargli, spiega, “qual è stata la prima impressione che hanno avuto arrivando in Italia, come ci vivono, quali motivi di entusiasmo o di scontento li animano”, oltre ovviamente a un parere sulla politica italiana, come in una sorta di ‘intervista’ collettiva. Ovvero, chiede loro l’autore, “Moriremo Berlusconiani?”, oppure, “C’è da fidarsi del compagno Fini?”, come da titolo di altrettanti capitoli. Senza considerare altre questioni come quella delle ingerenze della Chiesa nella politica italiana, e del ruolo delle donne come propulsori della crescita del Paese. Consapevoli che, come scriveva Montanelli, “la patria la si difende discutendola”: anche perchè, continua Sabatini, a volte come “per la pittura impressionista, composta da tocchi e macchie, serve fare due o tre passi indietro per avere una migliore visione d’insieme”. Fra le firme interpellate c’è la francese Marcelle Padovani, a cui Giovanni Falcone affidò le sue memorie nel libro-intervista Cose di Cosa…

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L’Italia s’è mesta, di Mariano Sabatini

Anteprima Booksblog. Come diventare italiani in 24 ore, di Laila Wadia

Immaginate di avere 24 ore per apprendere le fondamentali abitudini e i tipici modi di fare dell’italiano medio. Ogni ora sarebbe dedicata ad apprendere qualche dettaglio del nostro carattere nazionale, e a fine giornata il miracolo sarebbe compiuto: avreste raggiungo il vostro QI (quoziente di italianità) ideale, senza sentirvi più ’stranieri’. Da questa simpatica idea parte il libro di Laila Wadia, indiana, che racconta come sarebbe essenziale ad esempio scegliersi un altro nome, se se ne ha uno difficile (”preparati per delle fantasiose storpiature o scegliti un soprannome”) oppure “ ricordarsi che mentre gli altri paesi hanno le barzellette l’Italia ha la politica”, e che è essenziale imparare a fare la coda (non una semplice fila, ma una sorta di ‘ring’). Bisogna poi imparare a gesticolare e ad essere prolissi quando si danno indicazioni stradali, e a sognare, perchè: Gli italiani sognano forse più degli altri, ed è questo l’elisir del paese. I poveri sognano di vincere la lotteria, i ragazzi un lavoro fisso, i vecchi di arrivare fino alla fine del mese con la pensione sociale…ma tutti sognano di…

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