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Vision book de "L’età indecente" di Lombardo Pijola

Non era piaciuto a tutti, “L’età indecente” di Marida Lombardo Pijola , ma noi ve lo riproponiamo lo stesso perché sotto forma di vision book è molto più suggestivo. Ne abbiamo riscoperto infatti, sotto il tono aspro di alcune frasi, e il disincanto cinico che attanaglia i protagonisti, quella sottile indagine che stimola una curiosità, dai tratti forse un po’ voyeristici, ma sinceramente reale. Ci siamo inoltrati con piacere nelle parole, sostenuti da una consapevolezza e guidati da una necessità di approfondimento. Ma, messe da parte le spiegazioni pseudo-ufficiali forse lo abbiamo semplicemente fatto perché siamo sufficientemente vicini all’adolescenza per ricordarcela bene e allo stesso tempo sufficientemente lontani per non sentirci personalmente offesi. Insomma eccovelo qui questo video di Antonio Nazzaro animato dalla voce di Ezio Falcomer, e un estratto del testo che contiene: L’età indecente Non è perché mi guardano. Cioè, mi guardassero pure, se gli va. La mamma, e i nonni, e le zie cornacchie, e la zia Annina, e le insegnanti. Nessun problema, guardate pure, ok. Quello che mi rode è che mi guardano in quel modo, tipo come ti guardano questi quando sono convinti che stai male, e sembra che ti vogliono aiutare, però ad aiutare sono delle seghe. Per via dei neuroni contromano, pensano che è per un motivo e invece è per un altro, che non gli era venuto proprio in mente. E allora finisce che gufano, ti portano più sfiga. Vabbe’. Mio padre e mia madre si sono separati, e allora? Non mi è mica successa una disgrazia, tipo, non so, l’Italia eliminata ai Mondiali al primo turno, o che mi hanno inculato il cellulare, o che si è rotta la…

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Vision book de "L’età indecente" di Lombardo Pijola

“L’età indecente” di Marida Lombardo Pijola

Non è che essere genitore sia una cosa facile, in nessun caso e a prescindere, se poi ci aggiungi che il tuo pargoletto ha i brufoli, indossa sistematicamente tutto quello che tu trovi ridicolo, ha dei capelli impossibili, odia tutto e tutti, si chiude in camera ed alterna stati di rumorosa euforia e momenti di vera e propria guerra con se stesso. In una “inquietante parola” è un un adolescente. Il risultato è una strana polarità inversa di madre “seria e matura” e padre in fuga, per un figlio dal nome prestigioso e la “vita incasinata”. Meno male che ci sono gli amici, in fondo chi non lo ha pensato dopo l’ennesima litigata, e conseguente sbattuta di porta? Bé questo è sicuro, ma anche dall’altro lato non si tratta di una passeggiata. Ed è proprio nel dialogo tra una madre e suo figlio che si esplorano i “meandri nascosti” di una relazione che sfiora l’archetipo, lasciando, allo stesso tempo, ampi spazi di identificazione personale. “L’età indecente” di Marida Lombardo Pijola (già autrice per Bompiani di “Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano principessa. Storie di bulli, lolite e altri bimbi” ) è proprio questo, una specie di taccuino di appunti, lontano dalle “istruzioni per l’uso” troppo teoriche e terribilmente vicino all’adolescenza, (al mondo degli emo e all’autoironia) visti attraverso due sguardi che, forse, non potrebbero essere più diversi. Mi chiamo Caterina, ho cinquantatré anni e un figlio scompigliato dall’adolescenza, Niccolò. Il fatto è che questi qui c’hanno i neuroni che gli viaggiano tipo nella direzione opposta a quella in cui gli dovevano viaggiare. Praticamente gli vanno contromano. Via | bompiani.rcslibri.corriere.it “L’età indecente” di Marida Lombardo Pijola