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Se la tv dice che i libri non fanno sognare

Quanti di voi hanno Sky avranno notato lo spot Sky liberi di… che va in onda in questo periodo. C’è una ragazza che afferma di non aver fatto mai brutti pensieri fino a quando non ha visto Dexter ; un ragazzo riccioluto che afferma di non essere mai stato allo stadio fino a quando non ha visto una partita in HD. E poi un signore che parla di sogni. Il tipo è in un ambiente tutto bianco, con un libro bianco sulle ginocchia e gli occhiali inforcati. Guarda in camera, si toglie gli occhiali e dice (cito a memoria): “Non avevo mai sognato ad occhi aperti. Poi [pausa ad effetto] ho visto Pandora”. Seguono scene di Avatar e la voce fuori campo che declama la superiorità di Sky. Secondo i pubblicitari, dunque, non sono i libri che ti fanno sognare, ma la televisione. Anche perché la televisione la puoi vedere in alta definizione, senza problemi (l’attore si toglie gli occhiali quando parla di televisione) mentre per leggere un libro devi mettere gli occhiali, fare uno sforzo sia per leggere che per provare a immaginare. Quindi, perché leggere? Meglio la televisione, no? Eppure a me quello che affascina della lettura è proprio quello sforzo di provare a immaginare come potrebbe essere questa o quella scena, questo o quel personaggio. Un film, per bello che sia, ti costringe a vedere il mondo come l’ha concepito il regista. Un libro, invece, lo ricrei a modo tuo. E scusate se è poco. Foto

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Dal libro al film. Da Dick a Erri de Luca

Il 27 maggio prossimo esce al cinema un film tratto da Guardiani del destino , di Philip K. Dick. Nel cast, Matt Damon ed Emily Blunt, diretti dal regista di Ocean’s Twelve, Steven Soderbergh. Per l’occasione Fanucci ristampa l’omonimo libro da cui è tratto il racconto che ispira il film: in I guardiani del destino , protagonista è un agente immobiliare che all’improvviso scopre che la realtà è un insieme di meccanismi messi a punto da alcuni misteriosi “guardiani”. Fra i film tratti da libri di cui sentiremo parlare ci sarà anche Il peso della farfalla di Erri de Luca , i cui diritti sono stati acquistati dal produttore italiano Stefano Gallini e l’americano Dean Zanuck. Un romanzo breve che sarà una sfida portare sullo schermo, visto che è la storia di un bracconiere che ingaggia una lotta – simbolica – con l’animale che si appresta a uccidere. In attesa di quella che sarà per lui, come sente, l’Ultima Caccia, l’uomo ripercorre all’indietro la sua vita, tenendoci in sospeso a immaginare chi – e perchè – sarà il vero vincitore fra i due, uomo e animale. Giochiamo a

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Limit, di Frank Schätzing

L’Elio è un gas nobile, incolore e inodore, il suo nome deriva dal greco èlios, che ovviamente significa “sole”; è quel gas che viene usato per gonfiare i palloncini, ma è stato usato anche per la fusione nucleare, la bomba atomica, tanto per capirci. Ma c’è un isotopo dell’Elio che si chiama Elio3, è molto raro sulla Terra ed è invece piuttosto presente sulla Luna. L’aspetto interessante è che l’Elio3 è un combustibile che può sostituire i derivati dal petrolio. Insomma, è chiaro che potrebbe essere l’elemento in grado di salvare il pianeta che …

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"Gli impresentabili" di Satisfiction: i libri che nessuno ha voluto

Avete presente le centinaia di manoscritti che ogni giorno vengono scartati dalle case editrici perché poco accattivanti, con trama troppo contorta, linguaggio banale, o stereotipato, dialoghi deboli e altre valide motivazioni? Da oggi trovano un porto franco nella nuova realtà editoriale di Satisfiction di cui vi avevamo già dato notizia . Gianpaolo Serino, fondatore della prima free-press letteraria italiana e ora direttore editoriale della neonata casa editrice, si propone infatti di pubblicare quei testi che nessuno ha voluto a cominciare da un fantomatico libro di Schiavone-Sandokan che “ potrebbe essere una perfetta strenna di Natale 2011 “. Si tratta della risposta a una provocazione lanciata da Roberto Benigni nel corso della prima puntata di “Vieni via con me”, in cui suggeriva a

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