Tag Archives: robert

Storia della violenza, di Robert Muchembled

Che cos’è la violenza? È innata? La sua fine è possibile? Sono domande che capita di porsi, soprattutto in questo periodo post Nobel per la Pace all’Unione Europea. Intorno a queste domande è imbastito il bel libro di Robert Muchembled dal titolo Storia della violenza dal Medioevo ai nostri giorni , pubblicato in Italia da Odoya, con la traduzione di Marco Pegoraro. Il saggio di Muchembled è un lungo viaggio nella storia della violenza e si analizza il fenomeno sotto diversi punti di vista: feste sanguinarie e giochi brutali, il duello, la violenza popolare, la diversità che la violenza assume a seconda se ci si trovi in città o nei villaggi, la violenza delle bande. Per non tralasciare la nascita del racconto nero che trasforma l’omocida sanguinario in un bandito beneamato e quasi idoltratato. Un lungo excursus storico, completato da alcune pregevoli illustrazioni. A proposito del discorso violenza, Europa e pace, trovo significativo questo passaggio: È ormai dal 1945 che l’Europa non ha più subito sul suo suolo una conflagrazione militare significativa. La brutalità dei giovani maschi occidentli continua ciononostante a essere sistematicamente a essere respinta fuori dallo spazio pubblico. Probabilmente è inibita molto più energicamente di prima anche tra le mura domestiche. La scomparsa del conflitto patriottico legittimo, tradotta dall’abrogazione del servizio militare obbligatorio in numerosi paesi […], sottrai l’unica valvola di sfogo di massa considerata tollerabile dalla nostra cultura a una combattività giovanile che essa non ha mai voluto estirpare totalmente. Questo squilibrio recente sempre più marcato è probabilmente una delle cause principali, insieme alla disoccupazione, di un’ondata di esasperazione ben visibile tra gli adolescenti. E si domanda: Siamo giunti a una svolta? La nostra civiltà globalmente senza conflitti, ricca e edonista saprà sublimare le pulsioni giovanili violente, che fino a poco tempo fa continuava ad alimentare riservandole a confronti armati, per evitare che saturino i margini poverissimi delle grandi metropoli o gli stadi e che producano esplosioni a catena? Molto curata l’edizione italiana di questo saggio di Robert Muchembled, uscito in Francia nel 2008. Personalmente avrei preferito le nota a piè…

Segui il post originale:
Storia della violenza, di Robert Muchembled

Il Master di Ballantrae, di Robert Louis Stevenson

È lo stesso Robert Louis Stevenson ad autorizzarci a leggere il suo romanzo Il Master di Ballantrae dalla fine. O meglio a leggere prima l’epistolario e il racconto di Stevenson sulla genesi dell’opera, entrambi inediti in Italia che troviamo nell’edizione di Nutrimenti, da poco in libreria. L’appendice di questa nuova edizione dell’opera di Stevenson, infatti, riporta dei documenti interessanti che squarciano un po’ il mondo intimo dell’autore e ci fanno capire come nasce un libro. Racconta Stevenson: Una sera

Leggi l’articolo originale:
Il Master di Ballantrae, di Robert Louis Stevenson

Just Kids, Patti Smith si racconta

Se volete un assaggio della vera New York underground anni ‘70, procuratevi Just Kids (Feltrinelli), self portrait di Patti Smith in cui si narrano le vicende e il forte legame umano e artistico con Robert Mapplethorpe. Si tratta di un’autobiografia toccante e piena di spunti riguardo al sottofondo intellettuale e creativo che in quegli anni fermentava nel cuore grande mela. Si apprendono dettagli inconsueti della vita di questi due personaggi, Patti e Robert, che da subito si riconoscono esseri affini e prendendosi per mano, affrontano un duro cammino disseminato di sacrifici, alla ricerca dell’arte pura e dell’amore per la conoscenza a tutti i costi. Lo strano mix di case fatiscenti e locali alla moda fa da sfondo alle notti in bianco passate a leggere poeti illustri come Genet o Rimbaud, o a disegnare, dipingere, incidere con i pochi materiali a disposizione. L’attenzione quasi maniacale per i dettagli dell’abbigliamento, per gli accessori e gli abbinamenti, di assoluta rilevanza in una ricerca estetica tout-court, si affianca alla presenza costante di una sorta

Leggi oltre nell’articolo originale:
Just Kids, Patti Smith si racconta