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Idee regalo per Natale, La cucina del buon gusto di Simonetta Agnello Hornby

Manca ormai una settimana al fatidico mese delle feste e molti anche quest’anno opteranno per un libro come regalo; spesso per andare sul sicuro si sceglie qualcosa a tema cuciniero, un bel libro di ricette non guasta mai! Ma anche qualche nozione sull’ospitalità è di certo benvenuta in un periodo in cui gli ospiti bene o male girano spesso per casa e siedono alle nostre tavole. Vi segnalo qui un prezioso aiuto in cucina e sull’arte del ricevere, con deliziosi dettagli autobiografici: La cucina del buon gusto di Simonetta Agnello Hornby e Maria Rosario Lazzati (ed. Feltrinelli), uscito già da un po’, ma molto attuale secondo me, soprattutto in riferimento al concetto sociale di solitudine . La domanda che trovi all’inizio è: “ Perchè continuiamo a cucinare? “. Dice che cucinare al giorno d’oggi è diventato un po’ uno sfogo e un appagamento grazie alla trasformazione degli elementi per mano nostra, ma ancora di più ci fa rientrare in contatto con la nostra vera natura e con le radici famigliari (bellissimo il capitolo sul pane). E forse, ci da’ quello stimolo in più ad uscire dal bozzolo e andare incontro agli altri, invitandoli appunto. Epicentro del personaggio cuciniero è il supermercato , luogo archetipico postmoderno dove si disvela la reciproca identità: osservandone il carrello si capisce il modo di vivere delle persone ma soprattutto il loro mondo di relazione. Tutto in cucina fa brodo, e il “gusto” di questo libro è l’attenzione per ogni piccolo dettaglio del mangiare, foss’anche il tipo di insalatiera che usi o un ricordo lontano che invece di intristirti ti procura un sano appetito!. Un certo riguardo è dato poi alla presenza dell’ uomo in cucina , visto non come un intruso ma piacevolmente accolto nella sua intraprendenza (per lo più nella preparazione delle carni), anche se poi di norma malvolentieri rigoverna dopo le scorribande con le pentole e talvolta si picca di essere più bravo. Mentre la donna di adesso, dopo essersi emancipata e a più riprese affidata alle preparazioni industriali già pronte, si trova gravata…

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Una “lettura” avvolgente: La Mennulara di Simonetta Agnello Hornby

Una lettura avvolgente, una scrittura complessa, polifonica e seducente. La Mennulara , opera prima della scrittrice anglo-siciliana Simonetta Agnello Hornby è stata una delle scoperte più interessanti fra le letture di questo periodo. Insisto ad usare il termine “lettura” anche se il testo di cui parlo è in versione audiolibro . Edito da Feltrinelli Digital e acquistabile su audible.com o su iTunes , magistralmente interpretato da Licia Miorotondo, la lettura si sviluppa per oltre sette ore calando, vorrei dire avvolgendo il lettore in una partitura polifonica in perenne equilibrio fra dramma e ironia. Siamo nella Sicilia degli anni ‘60 e la Mennulara, vale a dire la raccoglitrice di mandorle ( mennule ), muore dopo un’aspra malattia lasciando dietro di sé astio e riconoscenza per una vita offesa spesa al servizio degli altri, con dignità, ma senza alcun fine religioso. Al contrario, la Mennulara ha, per così dire, un “conto aperto” con Dio. Egli si è comportato male maltrattando la sua esistenza e lei non lo ripaga con le sue preghiere. man mano che la lettura avanza, emergono particolari inattesi sulla storia della criata di casa Alfallipe che da vittima si fa carnefice e quindi deus ex machina di molte esistenze. Dedicarsi all’audiolibro è un’esperienza di grande piacere, soprattutto quando la lettura, come in questo caso, è di grande qualità. Si torna un po’ bambini favorendo il senso dell’ascolto e facendo riposare la vista fin troppo compromessa nei nostri tempi dagli “occhi grandi”. Simonetta Agnello Hornby

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