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"Matrimoni bolliti" di Nora O’Dublin
Della serie “se proprio ne avete voglia”, c’è un nuovo tam-tam che impazza su internet, e che proprio nell’ossessione per i siti di incontro in linea, si nutre. Video di presentazione a parte (che nel caso specifico sono due, girano intorno ad un ristretto gruppo di “pseudo-amatori” e sono entrambi animati da una certa dose di malcelata ironia) stiamo parlando di una storia che mescola social a sfondo romantico-amoroso, coppie scoppiate e quotidianità milanese infarcita di smog e pesante aria da ufficio. Insomma per farla breve ci abbiamo provato ad immergerci nel libro di Nora O’Dublin ( alla quale si deve riconoscere una certa simpatica inventiva nella scelta dello pseudonimo colto), ma “Matrimoni bolliti” , sottotitolo “come salvarsi la vita su internet”, necessita di una “certa particolare predisposizione”, per essere apprezzato… forse si tratta solo di una banale questione di “condivisione d’ambienti”, o di necessario tasso di intossicazione comprensiva da matrimonio sull’orlo della crisi di nervi, fatto sta che per portarlo a termine c’è bisogno di affilata resistenza e una buona dose di volontà cinica. In tutti gli altri casi desistete, un po’ quello che ha fatto la sottoscritta, con un sottile velo di rimpianto per certe immagini già vissute. Ma allora perché dedicarvi un post – si chiederà a ragione qualche spirito attento – ebbene
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"Matrimoni bolliti" di Nora O’Dublin
Racconto su niente di Jonathan Littell
. E’ veramente un racconto su niente, quello che la casa editrice Nottetempo ha appena pubblicato (43 pagine, 3 euro), eppure a volte affascina. Ha la leggerezza del sogno, ma allo stesso tempo ne conserva uno dei peggiori attributi, l’inconsistenza che a volte ci prende al risveglio. Ma andiamo con ordine. Il racconto di cui vi stiamo parlando è scritto da Jonathan Littell , autore molto apprezzato per il suo romanzo “Le benevole”. Littell è uno scrittore americano, con una storia alle spalle di quelle che, personalmente, mi affascina. Ha trascorso la sua infanzia in Francia, ha studiato a Yale, ha vissuto con una Ong i conflitti balcanici, attualmente vive a Barcellona. Non ho mai letto “ Le benevole ” (romanzo sulla seconda guerra mondiale), ma è un libro che mi attira per l’ampiezza e i temi. E’ uno di quei romanzi “in aspettativa”, e sarà per questo che ho letto il “ Racconto su niente ” con molta aspettativa. Ma cos’è questo racconto? Difficile dirlo. E’ una sorta di sogno, come preannunciato. Il protagonista è un personaggio volubile
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Racconto su niente di Jonathan Littell