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Instant eBook: “Beyond Bin Laden”. Un libro sullo sceicco del terrore

Giusto il tempo di sistemare i testi e correggere le bozze ed ecco che viene pubblicato un instant book su Bin Laden. Anzi, per la precisione, un instant eBook, visto che il libro è disponibile solo in formato eBook e come audiolibro. Il titolo del libro è Beyond Bin Laden. The Future of Terror ed è stato pubblicato da Random House. Il curatore è il premio Pulitzer, Jon Meacham che raccoglie contributi di diversi esperti – tra i quali figura l’ex ufficiale dell’esercito statunitense Andrew Exum e quello dell’ex segretario di stato James Baker III – che cercano di individuare le conseguenze politiche, militari e anche culturali delle guerra al “terrore” dopo l’uccisione di Bin Laden. Beyond Bin Laden. The Future of Terror si acquista su Amazon e costa 4,13 dollari (oppure 2,29 sterline su Amazon.co.uk ). Via | Il Colophon Instant eBook: “Beyond Bin Laden”. Un libro sullo sceicco del terrore

Quakebook: storie dal terremoto giapponese, via Twitter

2:46: Aftershocks. Stories from the Japan Earthquake è un libro che parla del terremoto giapponese . Un libro che narra del sisma dall’interno, visto che raccoglie le testimonianze di quanti hanno vissuto quei tragici momenti in prima persona. Il libro nasce da un semplice tweet e, grazie all’hashtag #quakebook , è cresciuto rapidamente permettendo, così, di raccogliere testimonianze di prima mano e molto variegate tra loro, come testi, disegni, foto, testimonianze. Il libro – che ha come autore “The quakebook community” e come editore Our Man In Abiko – ha visto la luce in appena quattro settimane e, oltre ai testi inviati da quanti stavano vivendo il dramma, contiene un testo di Yoko Ono e lavori creati appositamente per il libro da autori come William Gibson, Barry Eisler e

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Quakebook: storie dal terremoto giapponese, via Twitter

Divagazioni sul fatto che Amazon ha annunciato che entro un anno attiverà il prestito degli ebook per Kindle

Quando qualche anno fa si iniziò a sentir parlare di rivoluzione digitale, paventando un’autentica invasione da parte di una nuova forma di libro digitale chiamata un po’ esoticamente ebook, moltitudini eterogenee di lettori preoccupati, capeggiati da me medesimo, iniziarono a intravedere la fine di molte cose. Difatti, con l’arrivo degli schermi retro o non retroilluminati ci si rendeva conto in molto che si sarebbe abbandonata lungo la strada una grande valigiona di abitudini inveterate e imperdibili, a partire dalle orecchie sulle pagine, fino agli appunti e le sottolineature selvagge, alla sabbia ritrovata in libri letti al mare anni prima, alle dediche inventate in istanti di fortunata ispirazione fino alla madre di tutte le abitudini, il prestito. Ma il tempo passa e da quegli anni di preoccupanti fantasticherie siamo passati, senza quasi accorgerci, al presente, un presente in cui i tanto attesi ebook ormai sono arrivati, tanto che il termine da esotico e diventato fin troppo familiare; e fortunatamente, con il tempo, mentre alcune paure di abitudini a rischio sono rimaste indelebili (le orecchie per esempio), altre sono svaporate, come una passata di glassex su un vetro lucido e tra queste c’è l’ansia di perdere l’amatissima possibilità di prestare i propri libri (o meglio, di farseli prestare). E’ stata infatti annunciata oggi la decisione di Amazon di rendere possibile, entro un anno, il prestito bibliotecario di libri elettronici per Kindle in 11mila biblioteche americane. Certo, questo non vuol dire che da domani ognuno di noi potrà chiedere in prestito gli ebook a parenti e amici, ma di sicuro è un primo passo verso un regime di distribuzione un po’ meno dittatoriale di quello che, qualche anno fa, spaventava molti di noi. Via | Primaonline Divagazioni sul fatto che Amazon ha annunciato che entro un anno attiverà il prestito degli ebook per Kindle

Cosa NON fa un lettore Doc

Se dopo che avete citato Una stanza tutta per sé qualcuno vi chiede “chi l’ha scritto, questo romano?”; se dopo mezzora di conversazione vi accorgete che qualcuno ha scambiato P.G. Wodehouse per P.D.James; se capita che qualcuno ti chieda: “ma perchè dici sempre La vecchia/Il vecchio” davanti ai nomi degli scrittori (mai sentita nominare la vecchia Phoebe? Ma neanche a Salinger mi stai? Madddai). Ecco, nei tre semplici casi qui sopra elencati, NON vi trovate davanti a un lettore/lettrice Doc. Ne parlo spesso : in Italia, si sa, l’editoria campa con quei “pochi ma buoni” che da soli comprano libri per dieci persone cumulativamente. Sono i “lettori forti”, identificati da un parametro numerico (almeno 6 libri l’anno). Nella mia personale definizione invece lettore “DOC” implica l’introduzione di un parametro qualitativo, inerente appunto la qualità delle letture stesse. Insomma, non pretendo che si sappia per esteso il secondo nome di Philip K. Dick, ma allo stesso tempo ho ben chiaro chi NON è un lettore Doc, che è colui/colei che: NON nomina sempre e invariabilmente i soliti tre-quattro autori (conosco gente che campa per secoli citando sempre e solo, l’ultimo di Stefano Benni o Isabel Allende o Banana Yoshimoto che siano. Ma come si fa?) NON vi dice che il libro più bello che ha letto è Siddharta (l’ho sentito dire a ultradiciottenni. Santo Cielo, Siddharta è sempre il migliore, fino a una certa età, poi si spera uno sia andato avanti a leggere altro. Lui/…

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Cosa NON fa un lettore Doc