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Taccuino d’amore, di Wislawa Szymborska

La poesia è morta? La letteratura aforistica ancora peggio? E allora ecco che noi andiamo controcorrente e suggeriamo delle chicche per chi ama questi generi tanto bistrattati (soprattutto in Italia). Inizio con Taccuino d’amore , del premio Nobel Wislawa Szymborska , una delle mie poetesse preferite. Un libro che consiglio di leggere soprattutto se siete innamorati, perchè per dirla con lei, in effetti, “che se ne fa il mondo di due esseri/che non vedono il mondo?(…) Guardate i due felici:/se almeno dissimulassero un po’/si fingessero depressi, confortando così gli amici!” ( Un amore felice ). E invece “Eccoci qui distesi, amanti nudi,/belli per noi – ed è quanto basta -/solo con foglie di palpebre vestiti/siamo immersi nella notte vasta” ( Notorietà ). Anche se nessun giorno ritorna, e “ieri, quando il tuo nome qualcuno ha

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Taccuino d’amore, di Wislawa Szymborska

In uscita Nessuno si salva da solo, di Margaret Mazzantini

Esce venerdì prossimo il nuovo libro di Margaret Mazzantini Nessuno si salva da solo . L’autrice torna a pubblicare con Mondadori a tre anni da Venuto al mondo, che nel 2009 ha vinto il premio Campiello. Nessuno si salva da solo , stando alle anticipazioni, è la storia di una crisi sentimentale di una coppia, Delia e Gaetano. Entrambi prossimi ai “quaranta”, i due si ritrovano faccia a faccia, dopo la rottura, durante una cena in un ristorante. L’esito del loro amore, i due figli Cosmo e Nico, sono rimasti a casa con Delia, e per lei e Gaetano la cena sarà l’occasione per confrontarsi l’uno con l’altra ripercorrendo passioni e rabbia intercorsi negli anni del loro rapporto. Entrambi in bilico fra la voglia di pace e la seduzione dell’altrove e dell’altro. Margaret Mazzantini Nessuno si salva da solo Mondadori ed. 19 euro (dal 4 marzo 2011) In uscita Nessuno si salva da solo, di Margaret Mazzantini

Due matrimoni, di Philip Lopate

L’amore non dovrebbe essere una lotta…L’amore è una grazia divina. E’ qualcosa che accade o niente. Non è solo un prodotto del lavoro e del sudore. E nemmeno sempre te lo sei guadagnato. Certo, a volte bisogna lavorarci, ma la cosa migliore è quando l’amore arriva senza una ragione, misteriosamente. Quello che sto dicendo è che non puoi costringere quella maledetta cosa a esistere. Due coppie diversissime tra loro, alle prese con quel grande mistero di equilibrismi che è il matrimonio, di cui ogni personaggio svela il complicato funzionamento con le proprie parole. Questo il filo rosso fra i due racconti di Philip Lopate raccolti nel volume Due Matrimoni . Lopate ci mette davanti, in metafora, ai meccanismi che regolano miracolosamente un orologio delicato. Alimentato spesso da episodi casuali delle nostre esistenze, oltre che dalle nostre emozioni e dalle nostre capacità di introspezione. “Non è la noia da ‘vecchio scarpone’ che esaurisce la sessualità della coppia, è la paura dell’intimità”, dice a cena E.G., un vecchio amico di Eleanor e Frank, in Eleanor o il secondo matrimonio . La coppia è al secondo matrimonio per entrambi – “erano entrambi abbastanza grandicelli da sapere cosa volevano. Eleanor non aveva più voglia di essere travolgente, a quanto pareva” – con le giornate divisi fra gli amici, e i rispettivi figli di primo letto. Praticamente un porto di mare creato ad hoc …

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Due matrimoni, di Philip Lopate

Anteprima Booksblog: I love you, Goodbye, di Cynthia Rogerson

“Se ci fosse un ufficio governativo chiamato dipartimento dell’Amore umano, una grande stanza rosa piena di donne dai grembi soffici e di teneri uomini dagli occhi scuri, questi verrebbero inondati di reclami e proteste ogni giorno. La gente intenterebbe causa all’Amore per danni inimmaginabili. Ma non può, così viene da me” Tre persone si incontrano, un’ora a settimana, in un pittoresco studio color albicocca a Evanton, nelle Highlands scozzesi. Nella loro testa – mentre dovrebbero stare ad ascoltare, in teoria, le frasi che pronunciano gli altri – una realtà parallela di recriminazioni, aspirazioni romantiche e voglie di fuga (e di sano sesso). Funzionano tutte così, le sedute di Rose e Harry dalla loro consulente matrimoniale, Ania. Perchè si, Rose lo confessa: “Sono una pessima madre, oltre che una pessima moglie…. una moglie che parla con suo marito soprattutto attraverso una donna polacca-scozzese, e che si dimentica di nutrire il suo figlio adolescente in modo equilibrato”. E poi quell’Ania mezza polacca, dalla pelle di perla e gli occhi di un blu intenso, è davvero troppo perfetta. Quell’Ania che senza scomporsi sembra sempre sapere quale risposta dare – ogni volta che, davanti a lei, Rose e Harry si insultano, si chiedono se si amino ancora, o esprimono …

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