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I Miserabili compiono 150 anni: l’esposizione per festeggiarli

Ancora due settimane per festeggiare i 150 anni dalla pubblicazione de “I miserabili” . Un “ragguardevole anniversario” celebrato attraverso una mostra “formato tascabile” ospitata nel quadro della Maison Victor Hugo di Parigi, l’appartamento di Place de Vosges nel quale lo scrittore trascorse più di quindici anni della sua vita, tra il 1832 e il 1848. Dopo aver “ricevuto Charles Dickens” , l’istituzione ha pensato bene di organizzare un’esposizione, che terminerà a fine mese, e che permette di analizzare in profondità, tre aspetti dell’opera e della sua storia. Il primo riguarda le circostanze di pubblicazione del celebre romanzo, i cui dieci volumi apparvero in tre momenti diversi del 1862 (a marzo, maggio e giugno). Diffusi contemporaneamente…

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Un inglese a Parigi: Hugo riceve Dickens

Se si lascia da parte la “consueta inimicizia” che sembra legare i “cittadini della Corona” e quelli “della République”, non si può fare a meno di mettere in evidenza alcuni “scambi fondamentali”. La testimonianza di uno di questi si chiama “Hugo riceve Dickens” ovvero un inglese a Parigi, ed è visitabile fino al 13 maggio, presso la Maison de Victor Hugo , situata nel quadrilatero di place des Vosges . Si tratta di un esplorazione di alcuni nodi comuni, condotta attraverso materiali d’epoca. Caricature, manifesti e giornali, che permettono di farsi un’idea “delle peregrinazioni dickensiane” nella Ville Lumière , tra teatri, incontri mondani, prigioni e obitori, ma anche foto di Julia Margaret Cameron e Edmond Bacot sulla condizione dell’infanzia descritta da entrambe “le penne”. La manifestazione, inserita nella cornice del bicentenario della nascita di Charles Dickens, parte proprio dagli incontri tra i due scrittori, tramandateci come avvenimenti quasi leggendari. E’ l’inglese a recarsi per primo da Hugo, in una fredda domenica parigina del gennaio 1847, ma le traduzioni e la fama dei suoi romanzi lo hanno preceduto. In una lettera poco posteriore, indirizzata alla Contessa di Blessington centellinerà un elogiativo commento nei confronti “dell’epigono d’oltremanica”: Hugo mi ha colpito profondamente, ha l’aria di quel genio, che sicuramente è, ed è

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A Dickens, nel bicentenario della sua nascita

Erano gli orfani e gli orfanotrofi, le strade costeggiate dai rivoli maleodoranti, i bassi nei quali la rivoluzione industriale non significava altro che sfruttamento, gli angoli marci di grida e di maltrattamenti. Era la Londra di Oliver Twist , la metropoli malfamata di Charles Dickens , che ritorna come un fantasma a due secoli dalla nascita del grande scrittore. Una ricorrenza strana, una specie di “ipotetico compleanno” del quale approfittare per “rispolverare” uno degli “scrittori sociali per eccellenza”, passato dalle atmosfere nostalgiche del Il circolo Pickwick alle oppressioni in fabbrica del forzato David Copperfield . Dickens che ha svelato il vero volto dell’infanzia ottocentesca, sporca di solitudine e abbandonata a se stessa, una “stagione brevissima” fatta di malvagi apprendistati e di “aria avvelenata ” dal carbone, di povertà e di malattia, ma anche di improvvisi sprazzi di assistenzialismo. Il Dickens del vecchio e avaro Scrooge, dei fantasmi dei Natali passati, presenti e futuri, del fatalismo e del riscatto finale della piccola Dorrit . L’autore che ha saputo “scavarsi un solco” e raccogliere già in vita, i benefici del successo ottenuto dalle sue pubblicazioni a puntate, veri e propri “eventi letterari” attesi con impazienza. I suoi libri hanno fatto parte del “corredo formativo” di parecchie generazioni, per “perdere leggermente di smalto” negli ultimi anni, pur restando innegabili crocevia di “Grandi Speranze” . Poi guardai le stelle e pensai come doveva essere atroce per un uomo, mentre sta morendo di freddo, alzare gli

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I dieci libri più venduti di sempre

Che un libro sia il più venduto non vuol dire che sia anche il più letto, però è un segnale per valutare la penetrazione di quel titolo nella cultura e nella società. Qualcuno si è preso la briga di stilare la lista dei dieci libri più venduti di sempre. Ecco quindi l’elenco: Bibbia : copie vendute tra i duemilacinquecento e i seimila milioni; tradotta in 438 lingue Citazioni dalle Opere del presidente Mao Tse-Tung , più noto come Libretto rosso di Mao : ha venduto tra gli ottocento e i duemilacinquecento milioni di copie ed è stato tradotto in 50 lingue, oltre all’originale cinese Xinhua Zidian – Dizionario dei caratteri cinesi : pubblicato nel 1957 ha venduto più di quattrocento milioni di esemplari Poesie del presidente Mao : ecco di nuovo Mao Tse-tung che con le sue poesie ha venduto circa quattrocento milioni di copie Articoli di Mao : di nuovo Mao con il libro che raccoglie tutti i suoi articoli, pubblicato nel 1966, e che ha venduto duecentocinquatadue milioni di copie Corano : circa duecento milioni di esemplari, la maggior parte dei quali in arabo Charles Dickens, Racconto di due città : è il primo romanzo di questa lista; pubblicato nel 1859 ha venduto oltre duecento milioni di copie John Ronald Reuel Tolkien, Il Signore degli Anelli : pubblicato tra il 1954 e il 1955 ha venduto oltre centocinquanta milioni di copie ed è stato tradotto in decine di lingue Robert Baden-Powell, Scautismo per ragazzi : pubblicato a Londra nel 1908 si attesta a centocinquanta milioni di copie vendute Libro di Mormon : uno dei testi sacri del mormonismo, pubblicato a Palmira, New York, nel 1830, ha venduto oltre centotrenta milioni di copie Di questi quante ne avete letti? Via | SoloListas Foto | Flickr I dieci libri più venduti di sempre