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Foto Emily Dickinson: Ritrovato rarissimo scatto della poetessa

Ha l’aria un po’ beffarda, la grande Emily (1830-1886), in questo rarissimo dagherrotipo che la ritrae (sulla sinistra) nel suo austero vestito con la pettinatura altrettanto austera. La solita, da una vita, di sicuro. Il ritratto è stato diffuso dagli archivi dell’Amherst college, che l’ha avuta da un collezionista privato, e la ritrae insieme a un’altra donna, una vedova, tale Kate S. Turner, con la faccia ben più triste e meno rilassata di lei. Lo scatto, che trovate qui , risale al 1859, ed è quindi di parecchio successivo all’unica classica foto che finora ci era giunta della poetessa: era stata scattata nel 1847, quando era adolescente, e aveva il viso più posato e serioso. Per appurare che sia veramente Emily, sono intervenuti vari esperti che hanno comparato i due scatti, ed hanno rilevato come in effetti, in entrambi, l’occhio destro è leggermente più largo del sinistro, il lobo destro è

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Giornata Mondiale del Libro: 13 citazioni celebri!

Arrendiamoci ad un dato di fatto, oggi è la Giornata Mondiale del Libro, e ne sentiremo parlare “in tutte le salse”. Per rendere onore a questi amati “ammassi di fogli e di vita”, che ci consentono di varcare i limiti cronologici e fisici delle nostre esistenze, abbiamo già “scomodato” una poesia del grande Saramago , ma non è finita lì. Eccovi quindi una serie di frasi celebri, brevi e incisive, di quelle da baci Perugina, giusto per capirci, semplici da ricordare e facili da riutilizzare, un po’ come i luoghi comuni, che quando coinvolgono i nostri cari libri, mantengono il nostro sdegno dentro limiti più stretti, e si lasciano persino ripetere. Vi troverete proverbi e citazioni, aforismi e detti, ricordi e riflessioni di scrittori, filosofi, scienziati, uomini politici e personaggi storici, insomma pezzetti diversi di vita, che rendono giustizia ai loro protagonisti. La lettura di un buon libro è un dialogo incessante nel quale il libro parla e l’anima risponde ( André Maurois ) I libri sono amici che non deludono mai ( Thomas Carlyle ) Un libro è come un giardino da portare in tasca (proverbio arabo) C’è un libro che è sempre aperto per tutti gli sguardi: la natura (Jean Jacques Rousseau) I miei libri sono sempre a mia disposizione, non sono mai occupati (Marco Tullio Cicerone) Il ricordo lasciato da un libro a volte è più importante del libro in sé ( Adolfo Bioy Casares ) Un libro aperto è un cervello che parla, chiuso un amico che aspetta, dimenticato un anima che perdona, distrutto un cuore che piange (proverbio indú) I libri sono tra i consiglieri che preferisco, perché né la paura né la speranza …

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La Trilogia Steampunk, di Paul Di Filippo, e La città & la città, di China Miéville. Steampunk weird e detective-story distopica

La Trilogia Steampunk , di Paul Di Filippo , e La città & la città , di China Miéville , sono due recenti uscite di fantascienza targate Delos Books e Fanucci. Non sono particolarmente attratta da “troppe stranezze” nella fantascienza. Ricordo, ad esempio, che dopo la lettura de Un anno nella città lineare di Paul Di Filippo, rimasi piuttosto perplessa dal tipo di mitologia “soprannatural-religiosa” utilizzata, non riuscendo a capire bene se il romanzo mi fosse piaciuto o meno, protendendo infine per il no (per un motivo, in verità, che ancora mi sfugge). Per Miéville, sicuramente il massimo esponente di un filone fantascientifico, il new weird, che di “stranezze” ne contiene molte (non che Paul di Filippo sia da meno, come possiamo leggere nel blog di cui è co-autore, Weird Universe ), non sono mai riuscita a farmi scattare la scintilla. Eppure non sono poche le volte in cui sono stata tentata di comprare il noto Perdido Street Station (a cavallo tra fantasy, fantascienza con tecnologia steampunkeggiante e horror)… Ma nonostante abbia letto commenti e recensioni ottime, alla fine non l’ho mai fatto (chissà, forse donne-coleottero e farfalle mangiasogni sono troppo bizzarre anche per chi accetta – di malagrazia, in verità – i ratti…

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