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– "Medicina e Caos: un filo d’Arianna per non perdersi" di Federico E. Perozziello

Nella rubrica d’autore “Filosofia della Medicina” di Federico E. Perozziello: “Medicina e Caos: un filo d’Arianna per non perdersi”

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– "Medicina e Caos: un filo d’Arianna per non perdersi" di Federico E. Perozziello

La gente che sta bene, di Federico Baccomo "Duchesne"

Si ricorderà Studio illegale di Duchesne, libro di un certo successo uscito l’anno scorso, tanto che è in preparazione un film con Fabio Volo. Bene, Duchesne, alias Federico Baccomo, l’ha spuntata anche con il secondo libro: La gente che sta bene , uscito sempre per i tipi di Marsilio, è un libro divertente – i dialoghi sono semplicemente spettacolari – e politicamente scorretto. Arrogante, logorroico e cinico, Giuseppe Sobreroni – protagonista e voce narrante di una storia che gli appartiente pienamente – ha ricevuto un bel po’ di cose dalla vita e non si deve vergognare ad ammetterlo: è un avvocato di successo, ha una bella famiglia, un appartamento altrettanto magnifico e soprattutto ha in programma un futuro ancora più radioso. «Vede» dice a un giornalista che lo sottopone a un’intervista per una testata specializzata, «io non sono poi così d’accordo con questa distinzione, vita privata-vita pubblica, lavoro-tempo libero. Trovo che i compartimenti stagni facciano male agli equilibri. […] Possono funzionare in circostanze precise […] La vita, per rimanere dentro la metafora, io la vedo come un grande loft, senza divisori. Oggi è domenica pomeriggio? Io me ne frego e vado in studio a lavorare a contatto con grandi maneger. È martedì mattina? E io sono a pescare al lago con la famiglia. Le tre di notte? Io faccio una conference call con il Giappone […] Confondo, mischio, faccio come mi pare […]». È esattamente quello il problema: fa ciò che vuole, con la sua vita e con quella degli altri pur di raggiungere il suo obiettivo. Il brutto, però, è che il sistema funziona, …

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La gente che sta bene, di Federico Baccomo "Duchesne"

Chiesa e pedofilia, di Federico Tulli

Ci sono dei temi che si vorrebbe non affrontare e nei quali si rischia di cadere nella vacua retorica. Di crimini perpetrati ai danni di minori è piena la cronaca e ogni volta ne veniamo sconvolti e toccati, quando non addirittura offesi. Questo accade quando si varca il limite personale e sociale. Federico Tulli, giornalista, collaboratore del settimanale Avvenimenti e di Left , dopo aver condotto numerose inchieste su temi come la bioetica, il mercato dei farmaci e degli esseri umani, pubblica ora per i tipi de L’asino d’oro il libro Chiesa e pedofilia. Non lasciate che i pargoli vadano a loro . Si tratta di uno studio meticoloso e ben documentato che ripercorre oltre un migliaio di anni di abusi e di connivenze all’interno dei Sacri Palazzi . Quello che in passato veniva tacitato, è balzato alla ribalta della cronaca creando vasti movimenti d’opinione che sono costati alla chiesa cattolica ben più che una battaglia perduta. È tale l’enormità dei fatti trattati che il tentativo, sia pure meritorio, degli ultimi documenti pontifici di percorrere la via della catarsi necessaria e dolorosissima, risultano come dei timidi …

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Chiesa e pedofilia, di Federico Tulli

Intervista Federico Moccia: “Mi piacerebbe lanciare un’idea simile a quella dei lucchetti”

L’ultimo suo libro è L’uomo che non voleva amare (Rizzoli) e racconta di un uomo, Tancredi, ricchissimo e molto affascinante, ma incapace di amare per via di una ferita che si porta dentro. L’incontro con una donna – Sofia –, il colpo di fulmine, la musica malinconica del pianoforte che accompagna tutta la storia rendono questo libro di Moccia diverso dagli altri finora pubblicati. Si parla di uomini adulti e non più di ragazzini: questo ci ha dato lo spunto per porre la prima domanda a Federico Moccia, che incontriamo durante la presentazione di questo suo romanzo sulla nave Splendour of the Seas di Royal Caribbean. Come costruisce psicologicamente un personaggio? Prendendo spunto da quello che vedo anche negli incontri, immaginando che l’aspetto di una donna o di un uomo che mi ascoltano – o che stanno facendo altre cose come te o altri – catturano la mia attenzione per delle caratteristiche fisiche, una fisionomia che magari mi rimane impressa. Su questi dati scavo e indago, mi costruisco un personaggio e, successivamente, ci lavoro a lungo, anche se poi non ci sono nel libro. Si tratta di elementi che mi servono per conoscere di più il personaggio stesso. Più ci lavoro, più mi aiuta mentre scrivo perché viene fuori un carattere perfettamente definito che si muove e risponde per conto suo, quasi fosse …

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Intervista Federico Moccia: “Mi piacerebbe lanciare un’idea simile a quella dei lucchetti”