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Depardieu parte e Michel Houellebecq ritorna, la Francia perde uno dei suoi attori e riguadagna un grande scrittore

Per un francese celebre che parte, il Gérard Depardieu protagonista della querelle degli ultimi giorni, ecco un altro cittadino noto che rientra nel territorio della République. Si tratta stavolta del contestato scrittore, saggista, poeta, regista, sceneggiatore ed esperto di Lovecraft Michel Houellebecq , autore di numerose opere di successo tradotte anche in Italia. Suoi testi come “Le particelle elementari” per Bompiani (1999), “Il senso della lotta” e “La Carta e il Territorio”, che gli è valso il premio Goncourt 2010 , hanno modellato, insieme alle critiche non solo religiose e letterarie, del loro autore, un’intera generazione di scrittori collocati nel movimento di Anticipazione sociale e promettono di influire sul futuro prossimo, che vedrà la sua attività ricollocarsi sul suolo francese. Perché lo scrittore, saltato recentemente agli onori delle cronache per una paventata scomparsa , ha annunciato proprio in questi giorni il suo ritorno in patria. Dopo aver trascorso quasi dieci anni tra la costa sud-occidentale dell’Irlanda e il parco naturale di Cabo de Gata in Spagna, Houellebecq sembrerebbe aver ceduto alla nostalgia del paese e intrapreso un cammino che va in senso inverso rispetto a quello dell’attore Gérard Depardieu, che ha infiammato la polemica con il suo annuncio di trasferimento in Belgio. Una decisione, quella dello scrittore, che non sembrerebbe legata a ragioni simboliche, ma sentimentali. In una dichiarazione inviata via mail all’…

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Marcel Proust e i carnets della BNF

Il grande scrittore francese Marcel Proust era ossessionato dalla scrittura, e i momenti di ispirazione lo assalivano ovunque. Per catturare le idee, subitanee come le sensazioni, si affidava alla penna e a dei quaderni tascabili, come i cinque carnets stretti e lunghi dalla copertina dipinta, acquistati nel negozio inglese Kirby Beard, situato nel quartiere di Opéra, che sono il frutto di un regalo indovinato offerto nel gennaio 1908 da Geneviève Straus , al suo grande amico Marcel. Di qualità superiore e con finiture lussuose, quattro dei piccoli tesori di carta, che sono ormai conservati alla Bibliothèque Nationale de France ( BNF ) furono impiegati dall’autore

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Victor Hugo e il poema sulla morte di Maometto

C’è una voce che sibila come un “sottile venticello” sulla tela digitale francofona. Si tratta di una delle “curiosità da complotto” con le quali ogni navigatore con una certa esperienza, ha imparato a fare i conti già da tempo. Insomma un rumor , una notizia, assolutamente non confermata, e difficilmente confermabile in ogni caso, secondo la quale Victor Hugo , il Vate della letteratura d’oltralpe che abbiamo già evocato molte volte, si sarebbe convertito all’Islam in tarda età. Un’informazione che ha alimentato molte polemiche e costruito scenari altamente inverosimili affondando le radici in un bel poema, poco conosciuto, e realmente composto da Hugo. Parliamo de “La 9 de l’egire”, lungo testo in versi dedicato alla morte del profeta Maometto , un’opera pubblicata nel 1858 che si inserisce ne “Le légende des Siècles” , un vasto piano costruito sotto forma di raccolta poetica e destinato a descrivere i momenti chiave della storia dell’umanità, passando per la descrizione di molti personaggi storici e di figure carismatiche del passato. Un bell’insieme di versi da leggere ed apprezzare in sé, al di là delle derivazioni della cosiddetta “rumeur Cousteau”, insieme di congetture che consiste nel ricondurre di volta in volta alla religione mussulmana, personaggi celebri come Rimbaud, Goethe oppure Napoleone, che si sarebbero uniti all’Islam e il cui statuto religioso sarebbe poi stato, dopo la loro morte, occultato dagli annali della storia ufficiale, rispolverando la dedica che lo stesso Hugo, allora in esilio, fece alla Francia il 28 settembre 1859, in occasione dell’apparizione a Bruxelles della prima serie in

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Libri per bambini da regalare a Natale. L’invitato di Natale, di F. Quatromme

Allora, l’importante è avere le idee chiare: cosa significa quando in casa ti ritrovi un albero pieno di pallette, calze e scarpe invece di essere al loro posto sono davanti al camino, mentre il gatto e il cane si rincorrono (come al solito)? La mamma ha pure sfoderato sulla tavola i dolci migliori, senza che nessuno possa ancora assaggiarli, e in casa è tutto in ordine. Cosa significa? O che si attendono ospiti importanti e bisogna farsi trovare pronti per loro, o che è la vigilia di Natale, naturalmente! Le due occasioni coincidono, una volta l’anno, come ci racconta il divertente L’invitato di Natale , di France Quattromme. Divertente perchè, se avrete occasione di leggerlo, vi accorgerete che il piccolo protagonista non ha testa per altro che per l’attesa del famigerato giorno di festa e nel frattempo gli animali di casa (con l’aggiunta di alcune cornacchiette e pettirossi ridanciani, per la verità) ne combinano di tutti

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