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"Il sarto di Picasso" di Luca Masia

“Il sarto di Picasso”, di Luca Masia è la storia di Michele Sapone , sarto campano dall’esistenza ricca di incontri. Un giovane originale dal sorriso aperto, pronto a passare, con grande impegno, per le professioni di muratore, maniscalco e barbiere, prima di approdare al mestiere del proprio destino, quello di sarto, come si era già potuto intuire. Artigiano raffinato giunto per le vicissitudini della guerra sulle colline di Spalato, luogo di battaglie e d’amore tra le braccia di Slavka, ottima mano con ago e filo, partigiana e futura compagna di tutta la vita. Un colpo del destino ed eccoli passare per Ginevra e per Parigi prima di atterrare sulle dolci coste francesi del sud, dove Michele si è “ammalato d’arte” salendo in vespa con un funzionario del Consolato Italiano che doveva consegnare un passaporto, in direzione la casa del pittore Manfredo Borsi , dove nascerà una duratura amicizia e una passione almeno conseguente. Un mondo nel quale Sapone confezionerà magnifici abiti e i suoi clienti lo ricompenseranno con opere d’arte. Creazione contro creazione, come ai tempi del baratto. E poi il ritmo intenso e rilassato allo stesso tempo della vita che scorre, con il lavoro e le occasioni di divertimento. Il 25 ottobre 1956 è il compleanno di Picasso , che si festeggia con una bella festa nella villa dell’artista a Cannes, la leggendaria “La Californie”, alla presenza degli amici più cari, alcuni dei quali seguiranno “Don Michele” (come lo chiamano ormai nella sua Bellona natale) nella gara di solidarietà organizzata con …

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Bibliotecari rimasti nella storia

Ci siamo occupati molte volte di biblioteche ed affini. Convinti di stuzzicare la vostra curiosità con scenari fuori dal comune, vi abbiamo trasportato in alcune grandi “mecche” dello splendido universo libresco del quale ci consideriamo orgogliosamente membri. E il viaggio, com’era prevedibile, non si è lasciato ingabbiare da alcun limite fisico. Dalla Bibliothèque National de France , alla sua “sorella spagnola” dalla veneranda età, fino alla Bibliotenda di Mirandola , le nostre avventure guidate dall’odore della carta sono ben lontane dall’arrestarsi. E in tutto questo girare non abbiamo dimenticato gli uomini. Grandi nomi di personaggi che hanno fatto la storia e che, durante le loro ricche esistenze, oltre a creare e nutrire sostanziose raccolte personali, hanno ricoperto anche la funzione di “custodi di tomi” per privati ed istituzioni. Georges Bataille in quel di Orléans, Roland Barthes presso l’Institut français di Bucarest, Anatole France alla riserva del Senato d’oltralpe, ma anche Jorge Luis Borgès, direttore della Bibliothèque nationale d’Argentina, o il famoso Giacomo Casanova, bibliotecario personale del Conte Joseph Karl von Waldstein, Johann Wolfgang von Goethe nella biblioteca Anna-Amalia di Weimar e Jacob Grimm, bibliotecario di Jérôme Bonaparte, re di Westphalia. Per non parlare di filosofi come David Hume, bibliotecario per conto del Corpo di avvocati di Edimburgo, o di Immanuel Kant, aiuto alla Biblioteca di corte di Koenigsberg, o

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Amélie Nothomb. Vent’anni di successo e un concorso per festeggiarli

Fan accaniti di Amélie Nothomb ? Appassionati della dolce armonia degli haiku e masticanti un po’ di francese? Ecco il concorso che fa per voi! In occasione dell’uscita di “Barbe Bleue”, l’ultimo libro della scrittrice belga stampato in 200.000 esemplari, e in corrispondenza con i vent’anni dalla pubblicazione del suo primo romanzo (”Hygiène de l’assassin” del 1992) France Inter, Virgin Megastore, e l’editore francese Albin Michel hanno messo su un’interessante iniziativa che scava nella storia personale dell’autrice. Si tratta infatti di un concorso di haiku , brevi poemi giapponesi estremamente codificati che le sono serviti da spunto per “Stupore e tremori” vicenda di una francese decisa a sopravvivere a tutti i costi nel difficile mondo del lavoro del sol levante (del 1999 con adattamento cinematografico a cura di Alain Corneau). Composti da tre versi di 5, 7 e 5 sillabe ognuno, rappresentano un concentrato della cultura nella quale la Nothomb, figlia di un ambasciatore impiantato prima in Giappone e poi in Cina per ragioni diplomatiche, è stata immersa durante l’infanzia. C’è tempo fino alle 20h del 31 agosto per inserirli nei commenti sul sito di France Inter e dare un’occhiata ai componimenti già aggiunti dagli altri utenti. Sarà la stessa scrittrice a scegliere il poema che preferisce e ad invitare il suo creatore alla sua cena di compleanno, prevista per il 5 settembre presso il Virgin Café Champs-Elysées. Via | franceinter.fr Amélie Nothomb. Vent'anni di successo e un concorso per festeggiarli

Métronome. Parigi nascosta

Le Métronome è un viaggio nella storia sconosciuta della capitale francese, un diverso modo di attraversare la “linea del tempo” partendo dall’immensa tela tracciata dalle 14 linee di metropolitana che costellano Parigi e descrivendone le vicende con un linguaggio schietto e accattivante. Ecco spiegato il titolo del best-seller di Lorànt Deutsch, “commediante allo sbaraglio”, ma dallo scarso successo televisivo, che si è fatto un nome grazie alla sua brillante iniziativa storico-geografica. L’idea di metter su un percorso che, a partire dalle fermate conducesse turisti e parigini stessi, dritti alla scoperta di alcuni “angoli insospettabili”, ha dato frutti insperati. Métronome, sottotitolato “l’histoire de France au rythme du métro parisien”, forte delle sue 400.000 copie vendute in un solo anno, è stato infatti ripubblicato lo scorso ottobre, sempre per le edizioni Michel Lafon , in una versione illustrata con immagini scattate dallo stesso autore nelle sue numerose promenades in giro per la città. Deve esser stato proprio lo spirito da incallito flâneur a guidare Deutsch nella ricerca di leggende, episodi e luoghi dimenticati, che giaciono un po’ ovunque all’ombra della Tour. Un “periplo” tra boulevard, impasse e ruelle che ci rivela che il Palazzo dell’Élysée , attuale sede ufficiale della Presidenza della Repubblica Francese, è stato in realtà un cadeau di Luigi XV alla Marchesa de Pompadour sua favorita, e che la più antica cattedrale di Parigi giace dimenticata nello spazio sottostante un parcheggio privato del V arrondissement, minacciata dalla possibile espansione dell’attività commerciale. Informazioni raccolte con estrema dedizione da …

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