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Terremoto a L’Aquila: esce Il buco nero, di Giuseppe Caporale
Perchè alcuni edifici a L’Aquila ressero al terremoto dell’aprile di due anni fa? Come procede il processo di ricostruzione? Chi specula sui mali dei terremotati dell’Aquila? Esce un libro che riassume le coordinate della tragedia che ha colpito il capoluogo abruzzese, e di cui ancora oggi gli abitanti portano nelle loro esistenze le conseguenze. Il titolo è Il buco nero, un fitto intreccio di responsabilità, esistenze ridotte in macerie o, nel migliore dei casi, strappate alla loro quotidianità e ai luoghi di una vita. E chi a raccontare queste vicende poteva riuscire meglio se non un giornalista come Giuseppe Caporale, che per La Repubblica giorno per giorno ha seguito le vicende del fiero popolo abruzzese. Come vissero gli studenti fuorisede le forti scosse che precedettero la terribile notte del 6 aprile? Come procede oggi la ricostruzione? C’è chi è riuscito a speculare anche su questo? Caporale scrive di drammi umani e speculazioni politiche e mediatiche e le collusioni con la criminalità che è riuscita a infiltrarsi nel processo di ricostruzione. G. Caporale Il buco nero Garzanti ed. 14.50 euro Terremoto a L’Aquila: esce Il buco nero, di Giuseppe Caporale
Il profumo delle foglie di limone, di Clara Sánchez
È trascorso poco più di un mese dal giorno della memoria, il 27 gennaio, in cui il mondo ha ricordato simbolicamente l’immane tragedia dell’Olocausto, della Shoah. È uscito in questi ultimi giorni, per Garzanti, Il profumo delle foglie di limone , di Clara Sánchez – un libro che ha fatto impazzire la Spagna e adesso l’Italia, visto l’ottimo riscontro di pubblico –, è un intenso racconto di come ancora il dolore e le conseguenze di quel drammatico momento storico si diramino fino ad oggi e dimostri che le ferite non sono affatto rimarginate. Veniamo alla trama. Julián, dopo essere sopravvissuto al campo di concentramento di Mauthausen, si trasferisce in Argentina dove mette su famiglia e collabora spesso con il “Centro”, una non meglio specificata associazione. Che cosa fa il “Centro”? Si occupa di stanare gli ufficiali delle SS nascosti in piccole località sparse per il mondo, gente che ha evitato di essere giudicata per il male che ha perpetrato, che non si è mai pentita e, anzi, continua a credere di essere stati nel giusto e, infine, non pagherà mai se nessuno va a scovarli. Julián ovviamente non è certo quello che si potrebbe definire un uomo pacificato, ma data l’età forse un poco rassegnato sì, soprattutto dopo la dipartita di Raquel, l’adorata moglie; gli è rimasta soltanto sua figlia. Ma questo, tuttavia, non gli impedisce di partire alla volta di Alicante, nella Costa Bianca, Spagna, dove Salvator Castro – un suo compagno di Mathausen prima e del “Centro” dopo, che si fa chiamare con un diminutivo altamente simbolico: Salva –, è andato a trascorrere gli ultimi anni di vita e da dove gli spedisce una lettera in cui gli annuncia che Fredirik Christensen, svedese, feroce gerarca nazista, è proprio ad Alicante, insieme alla moglie Karin. Sandra, invece, è una ragazza spagnola di trent’anni che va ad Alicante per …
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Il profumo delle foglie di limone, di Clara Sánchez
Intervista a Gérard Roero di Cortanze
Abbiamo già avuto modo di parlare di Gérard Roero di Cortanze e del suo libro, Il colore della paura , edito da Garzanti; ora abbiamo avuto anche il privilegio di intervistare questo straordinario intellettuale. Il blu è stato spesso oggetto di studio, già a partire dai greci e dai latini; quale valore assume questo colore nel suo sistema simbolico? I colori costituiscono un oggetto di riflessione senza limiti. Schopenhauer ha scritto pagine straordinarie in Sulla vista e sui colori . Conosciamo tutti il testo fondamentale di Goethe, pubblicato nel 1810, a metà fra la storia delle scienze e la storia dell’uomo europeo: La teoria dei colori . Giobert, l’uomo dal volto color indaco, è circondato da una galleria di personaggi chiamati «cavalieri» e vestiti con un colore che ha il ruolo di codice, un po’ come nei romanzi arturiani francesi dei secoli XII e XIII: il cavaliere rosso è in genere animato da cattive intenzioni (personaggio che potrebbe venire dall’Altro Mondo); il cavaliere nero cerca sempre di nascondere la propria identità, che potrebbe essere buona o malvagia; il cavaliere bianco è spesso un personaggio anziano, amico o protettore dell’eroe (è il caso del romanzo); il cavaliere verde può essere buono o malvagio, ma generalmente giovane e insolente. Per rispondere alla sua domanda, sono convinto che i colori abbiano un ruolo fondamentale nella costituzione dell’essere umano. È noto, ad esempio, che il ruolo dei colori è fondamentale per la crescita …
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Intervista a Gérard Roero di Cortanze