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A cosa servono gli editori?

Ovvero, a cosa serviranno, se si imponesse il successo dell’autopubblicazione di libri (è già successo negli Usa con tanti ‘casi editoriali’) arrivati in cima alle classifiche senza più bisogno della mediazione degli editori? Se lo chiede nell’editoriale del Libraio Stefano Mauri (la Mauri Spagnol, per la cronaca, riunisce molti editori, acquistati in questi anni dal gruppo). “Chi si considera un semplice produttore di libri, quando leggeremo in un altro modo sparirà, come sono scomparsi i produttori di carrozze all’inizio del secolo scorso quando sono nate le ‘carrozze a motore’. Chi si considera un tramite tra l’intelligente lavoro degli autori e i lettori saprà utilizzare a suo vantaggio le nuovo tecnologie – sia per diffondere i contenuti che per approvvigiornarsi – e sopravvivrà, come chi costruiva mezzi su ruote” Non c’è nulla da eccepire. Probabilmente l’editore è davvero destinato a non essere più l’unico ‘tramite’ fra lettore e autore (vedi appunto in Usa i tanti scrittori che si autopubblicano servendosi solo di agenti letterari) perchè il pubblico avrà nuove ‘vetrine’ dove scegliere i suoi libri. Queste ‘vetrine’ (un esempio per tutti Lulu.com) non costituiscono ad oggi una alternativa più forte rispetto a quelle tradizionali (la selezione editoriale, appunto, o le librerie – fisiche e on line). Ma in futuro, chissà. Il fatto è capire i motivi per cui la mediazione editoriale deve sopravvivere, e i modi in cui ovviamente deve cambiare, per sopravvivere. Mauri ci regala la sua definizione dei compiti dell’editore: “Gli editori incontrano un testo scritto da uno sconosciuto. Ne capiscono per primi il valore. Investono risorse, intelligenza, creatività e denaro per trasformare quel progetto in qualcosa di vero e necessario. Sostengono l’autore anche umanamente, perchè credono…

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A cosa servono gli editori?

Perchè pretendere lo sconto sui prezzi dei libri?

Parlavo con una simpatica libraia romana, che mi esponeva la seguente domanda: “Ma perchè i lettori italiani non si fanno problemi a spendere 15-20 euro per una maglietta o una cena in pizzeria e poi si aspettano sempre degli sconti su libri che costano appunto sui 15-20 euro?” Il quesito sembra semplice e banale, eppure la risposta non è secondo me così scontata. Prima di dare spazio alle vostre risposte, mi metto in mezzo io (come al solito). Io, precaria, con un budget mensile per spese voluttuarie risicato lo ammetto: lo sconto sul libro mi fa comodo, e nei negozi di abbigliamento invece non lo chiedo mai. A mia discolpa devo dire però che non compro 10 magliette al mese mentre mi piacerebbe riuscire a d acquistare altrettanti libri, in effetti. Quindi la maglietta, ad esempio (una al mese, anche di meno) la compro a cuor leggero, via. Mentre il libro no. Non è evidente il motivo? Il motivo è che sono dozzine i libri che vorrei comprare, e non posso, e quindi è ovvio che se ho uno sconto su un tot di titoli è come se riuscissi ad acquistare – con quello che risparmio – un libro in più. Mentre il ‘budget’ per la pizza è più o meno fisso, al mese, il mio desiderio di libri è illimitato, e quindi risparmiando so di potermene permettere di più. E voi? Siate sinceri. Perchè pretendere lo sconto sui prezzi dei libri?

Quali sono i vostri ‘Guru’ della lettura?

Per qualcuno (e io ne conosco) si tratta della mamma, anche dopo i ventanni. Per altri è l’amico/a noiosa con cui riesci a passare solo qualche pomeriggio al mese. Ti segni mentalmente i titoli, e via. Per altri invece è il libraio di sempre, quello che ti ha visto crescere, e passare da Roal Dahl a Cormac McCarthy. Si tratta del ‘Guru’ della lettura. Ovvero: qual è la persona di fiducia che vi consiglia sempre, infallibilmente, dei bei libri? Mi è venuto in mente leggendo il bel La libreria del buon romanzo (ne riparleremo, è pieno di spunti), in cui i protagonisti hanno bisogno di 300 ‘grandi lettori’ che consiglino loro i libri più belli di sempre. Compreranno quei titoli, a scatola chiusa, perchè si fidano delle loro opinioni. Molti, già lo so, risponderanno che i loro ‘guru’ li trovano non nella realtà ma on line, o magari nelle ‘firme’ di qualche giornale. In questo caso, condividete link e indirizzi web nello spazio di commenti qui sotto. Nb: l’immagine del libro in copertina

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Quali sono i vostri ‘Guru’ della lettura?

Leggere è…fascette ai libri come fossero sigarette

Allora, la mia idea è ovviamente una provocazione che può essere lanciata per riprendere l’argomento: come fare a diffondere la passione per la lettura, e far capire quanto sia bello leggere? Stavo pensando: invece delle fascette delle sigarette tipo ‘il fumo uccide’ etc si potrebbe pensare a delle fascette da apporre ai libri (avete presente quelle che trovate accluse ai libri e promuovono il titolo tipo ‘un best seller nato dal passaparola’ etc?) Allora, l’ideale ovviamente sarebbe che qualcuno cogliesse il mio suggerimento e finanziasse questo progetto provocatorio (non credo esista già niente di simile). Nel frattempo noi, se questo non succederà, potremmo lanciare qui degli stringati messaggi per spiegare quanto facciano bene i libri. Io propongo: leggere prima di andare a letto migliora il tuo sonno se vuoi girare il mondo affidati prima a chi te lo racconta A voi cosa viene in mente? Oppure sarebbe carino farsi autorizzare la pubblicazione di frasi famose sull’amore per la lettura. Io credo che inizierò a fabbricarmene da sola, e a metterle intorno ai libri che leggo in bus. Così, come segno distintivo da ‘lettrice Doc’. Non appena riesco a farlo

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Leggere è…fascette ai libri come fossero sigarette