Tag Archives: libri-per-ragazzi

L’ombra di Babbo Natale, di Rosa Tiziana Bruno

A Spendiben…i bambini, per avere i giocattoli, non dovevano far altro che chiedere ai loro genitori di spendere dei soldi. Ogni cosa poteva essere comprata, c’era di tutto, anche l’impensabile. Adesso la situazione era chiara: in quel posto nessuno immaginava cosa fosse un dono. Una delle storie per bambini sul Natale più belle che mi sia capitato di leggere nella mia vita, è L’ombra di Babbo Natale, di Rosa Tiziana Bruno. Così bella che a fine lettura sono impazzita e le ho inviato una mail ringraziandola di averla scritta (ebbene sì). Dunque, iniziamo un giorno, “in casa di Babbo Natale, una mattina di metà dicembre” in cui “la sveglia trillò prima del solito. Bisognava alzarsi presto, c’era un’enorme quantità di lavoro da sbrigare”. Ecco allora che il buon vecchio stropiccia gli occhi, stiracchia “le sue articolazioni ormai secolari” e si catapulta dal letto insieme alla sua fedele compagna, la sua amica ombra. Ad aspettarlo però nel suo studio – un po’ disordinato, le lettere “giacciono l’una sull’altra in api mucchi scomposti. Sul tappeto, sul divano, sotto al tavolo e perfino fra i vestiti dell’armadio. In effetti Babbo Natale non era un tipo ordinato” – lo aspetta una brutta sorpresa, ovvero la seguente letterina di Natale: Caro Babbo Natale, so bene che non esisti e sei soltanto un impiegato della multinazionale dei giocattoli. Quindi pretendo da te puntualità e precisione. Mio padre ha già versato l’anticipo, pagherà il saldo dopo la consegna. Guardo molta pubblicità e sono al corrente delle ultime novità. Pertanto ti informo che il modellino di nave che preferisco è il n.341, quello più aggiornato. Non dimenticare di inserire le pile nel pacco, perchè voglio usarlo subito. Infine ti raccomando di non fare rumore quando arrivi, perchè in famiglia si gioca a tombola e io devo stare attento, non posso distrarmi. E il guaio è fatto: …

Leggi la fonte originale:
L’ombra di Babbo Natale, di Rosa Tiziana Bruno

I fratelli Lumiere, di Luca Novelli

“ Chi l’avrebbe mai potuto immaginare. Io e Louis abbiamo creato una nuova forma d’arte” Ecco una bella strenna di Natale consigliata come regalo per i figli di cinefili Doc! Si tratta infatti della storia – interessante anche per i grandi – dei fratelli Lumiere. Dietro l’invenzione rivoluzionaria del cinematografo ci fu tutta una famiglia, che, unita affrontò difficoltà economiche ed enormi successi finanziari senza dividersi mai. Tutto nasce infatti dal genio di papà Lumiere, fotografo con il pallino delle invenzioni, che ha saputo trasmettere ai figli Auguste e Louis la passione per l’arte della “scrittura con la luce”. E’ proprio Auguste che l’autore Luca Novelli mette in scena, nel suo lungo racconto della nascita del cinematografo. E’ un bel pomeriggio e i primi filmati sperimentali di Louis vengono presentati in anteprima a tutta a famiglia riunita. Era nato il cinematografo. Il pubblico assisterà per la prima volta a filmati come l’innaffiatore innaffiato, l’uscita delle operaie dalla fabbrica dei Lumiere (erano tutte vestite con gli abiti da festa, per l’occasione) o un treno che corre verso i pubblico (che fugge, alla vista della locomotiva in movimento verso la platea). L’idea è poi quella di riprendere immagini di tutte le capitali del mondo per far conoscere al pubblico le meraviglie della macchina da presa. Molto azzeccata – e istruttiva – la scelta di raccontare il contesto storico dell’epoca in cui nasce l’invenzione, la lotta con Edison e il boicottaggio americano dell’invenzione dei fratelli francesi. Ma anche il racconto di come nacque il primo regista della storia, George Melies. Ma è a papà Lumiere che va l’ultimo pensiero di Auguste, perchè si è trattato davvero di un’invenzione nata da una tradizione di famiglia ben radicata, e trasmessa dal padre ai due figli. “Senza la passione che ci ha trasmesso, la sua poesia, il suo amore per la vita, non credo che io e Louis saremmo mai diventati i fratelli Lumiere, i papà del cinema”, scrive Auguste. …

Oltre qui:
I fratelli Lumiere, di Luca Novelli

Filastrocche contro la fifa, di Janna Cairoli

Aria di menta vento di bosco/vi ho già annusati e vi conosco. Respiro forte un altro po…sono sicuro: è odore di gioco (aerosol) Un colorato libretto con cd di musiche e parole, questo Filastrocche contro la fifa, che va applicato in un caso altamente specifico: se il vostro bambino non riesca proprio a far pace con medicine, attrezzature per la visita, supposte & Co. (e quale bambino ci riesce, prima di una certa età?!). Un regalo delicato anche per quei bimbi che debbano invece avere a che fare con cure in ospedale. L’idea che rende veramente delizioso questo libretto è infatti quella di giocare con le forme e le funzioni di tutto ciò che ruota intorno alla salute del bambino, con una buona dose di fantasia. E così le attrezzature del dottore possono avere dei compiti inaspettati, come lo stetoscopio: “Con quello stetoscopio che si sente? Tutto quello che succede/nel cuore della gente? Il mio respiro/che assomiglia al mare?Dai dottoressa/me lo fai provare?”. Oppure c’è il termometro spione “faccio un patto/sto buono a letto e dormo come un gatto/però se faccio questa sfacchinata/mi dici che la febbre è già passata”. E anche l’elettrocardiogramma “è come un pentagramma: ti dice in poche ore/come canta il cuore”, mentre accanto a te c’è un orsetto che ti fa compagnia. La vera arma però è la fantasia, che fa immaginare che nelle sacche di sangue dopo il prelievo ci …

Leggi l’articolo originale:
Filastrocche contro la fifa, di Janna Cairoli

Mettiti nella mia pelliccia, di Agnese Tomassetti

Sono davvero incantevoli le favole raccolte in questa antologia per bambini ‘Mettiti nella mia pelliccia. Piccole ’storie dalla parte della natura’ che mettono in evidenza tematiche ambientali (l’importanza degli alberi, l’importanza di rispettare i cagnolini domestici, la vita infelice degli animali al circo e lo scioglimento dei ghiacci del Polo) attraverso un volo della fantasia. “Dicendo ‘Mettiti nella mia pelliccia!’ voglio invitarti a metterti nei panni di noi tutti, non solo animali, ma anche piante, fiumi e foreste, per vedere e capire le cose dal nostro punto di vista”, racconta infatti un lupetto nell’introduzione. E così al circo gli animali, vessati da Mastro Ringhiaforte, escogitano grazie a una geniale idea del topolino Alfredo il modo per fuggire: se ci riesce

Vedi post:
Mettiti nella mia pelliccia, di Agnese Tomassetti