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"Noi per voi" di Hotel Desperados

Qualche giorno fa vi abbiamo presentato la guida turistica Nuok , ed eccovi anche una raccolta di poesie e racconti, opera di autori quasi sconosciuti, riunite in un’unica pubblicazione. Il punto in comune è un tragico fatto di cronaca: il recente terremoto dell’Emilia e la volontà di portare soccorso, una solidarietà che passa sempre di più per la pagina scritta e per le sue innumerevoli declinazioni digitali. Schegge di vita messe insieme da 22 autori che non si sono mai visti, ma hanno deciso di collaborare insieme. La loro iniziativa, nata e cresciuta, grazie al legame “della rete”, si è sviluppata all’interno del gruppo facebook Hotel Desperados ed è diventata un vero e proprio progetto, patrocinato dalla Regione Emilia Romagna. Il libro in questione nasce dalla voglia di partecipare ad un lavoro condiviso, e la sua stessa esistenza assume un senso ancora più definito con la distribuzione dei proventi. Per sostenere direttamente l’iniziativa è sufficiente ordinare il libro, già presente con tanto di anteprima, al link , e che a partire dal 23 luglio sarà disponibile anche su dieci indirizzi noti ai più. Verso “l’onda del sogno realizzato” evocata dalla prefazione di Roberto Roganti: Ho così messo in piedi una bella squadra di

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"Noi per voi" di Hotel Desperados

Intervista a Sara Bilotti

Sara Bilotti , napoletana classe 1971, non è un nome nuovo per Booksblog. Nelle nostre pagine ci è già capitata lo scorso ottobre, quando vi abbiamo fatti partecipi dell’entusiasmo ispiratoci da “Per tutti i bambini senza voce” , prima tappa della “Maratona del racconto condiviso” organizzata da Thrillerpages , per ritornarci solo qualche giorno fa, con la sua raccolta di racconti dal titolo forte e difficile. “Nella Carne” non ci sono infatti solo le sue parole, ma anche l’alone di personaggi dall’estrema sofferenza, uomini e donne dipinti a tratti scarni e confrontati ad alcune tra le prove più micidiali dell’esistenza, pesanti burattini di un Demiurgo affascinante, che sotto l’aspetto sottile e la lunga criniera scura, rivela accenni di libero arbitrio e tratti di …

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Le difettose, di Eleonora Mazzoni

Per me, maschietto senza figli, leggere il romanzo Le difettose di Eleonora Mazzoni è stata una bella esperienza. Il libro, infatti, racconta la storia di una donna, Carla, che ce la mette tutta per avere un figlio e, alle soglie dei quarant’anni, continua a sperare di poter diventare madre affidandosi agli ultimi ritrovati della scienza in questo campo. Racconta di tutto un mondo a me poco noto, fatto di paure, di attese, di speranze, di invidie, di messaggi in codice. Di paure , anche “banali” a volte, come per esempio la domanda che si pone la protagonista: Come diavolo fanno tre embrioni appena introdotti nella vagina a rimanere dentro e a non scendere? È un mistero, come un aereo che vola. Tonnellate di metallo, carburante e carne umana che stanno sospesi lassù nel cielo. Quella della caduta degli embrioni è una paura di tutte noi fivettare. Licia ha addirittura il terrore di perderli starnutendo. Katia facendo la pipì. Di speranze e di invidie , come leggiamo in un altro passaggio: Mentre vago per i negozi in attesa del risultato, un piccolo barlume di speranza sta ancora acquattato in silenzio dentro di me. Caterina Sforza, signora della mia Romagna, a chi minacciò di ucciderle i figli, sollevandosi le gonne e indicando il pube, rispose: “Ammazzateli, se volete. Ho con me lo stampo per farne quanti ne voglio”. Cosa darei per avere un milionesimo della sua spavalderia e della sua fecondità. Di messaggi in codice : Per noi fivettare le mestruazioni sono le “rosse” o le “malefiche” o le “maledette”, i ginecologi…

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"Nella Carne" di Sara Bilotti

E’ forte come un pugno, sa di cadute dalle scale e di amore talmente incredibile da non poter essere che tossico. Una minaccia, insomma, da offrire come preziosa merce di scambio in un mondo cinico e caustico, che in fondo non conosce altro che dolorosi antidoti all’insopportabile veleno della noia. Questa la ricetta dei dodici racconti dell’esordiente Sara Bilotti. Una voce lucida e disincantata che a quanto pare di meditazioni maciullanti la sa lunga, poiché ogni singolo scenario, di questa strana partizione a doppia dozzina, trasuda immense e meditate dosi di ricatto e volontà di riscatto, senso di colpa e inganno, ripartiti con misure draconiane in una realtà dai misteriosi angoli noir. Mogli tradite, vecchi mariti seviziati spiritualmente, figli feriti e passioni inaudite, consumate con la testa appena sopra il filo d’acqua putrida della palude nella quale galleggiano gran parte dei comprimari, assorti in occupazioni di poco conto. Nani da giardino di un’umanità kitsch, che “si è fatta i soldi”, ma non ha certo imparato a vivere, galleggiando in un confortante e gelatinoso strato di normalità pseudo-borghese. Un humus composto di gelosie e segreti nascosti che si nutre dell’intonaco delle case disegnate da architetti di grido e sosta nel fondo dei quadri, alimentandosi con una falsità ipertrofica e comune. Mi innamoro sempre. E quando tutto finisce penso che non potrò mai più farlo. Ne ho la consapevolezza, eppure, ogni volta che l’amore nasce, lo stupore mi lascia senza fiato. Il pensiero dell’uomo di turno penetra nel mio cervello come un chiodo e resta piantato lì, fino alla fine di tutto. Per tutto il tempo che lo amo…

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