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Il Natale e i vangeli dell’infanzia al centro del nuovo libro di papa Ratzinger

Come ben sappiamo papa Benedetto XVI è uno scrittore prolifero e i suoi libri diventano spesso bestseller. Certo, è facile per un autore come lui: volendo guardare solo al suo aspetto di scrittore, possiamo tranquillamente affermare che è l’autore vivente più noto del mondo. Parliamo del libro dal titolo L’infanzia di Gesù , edito da Rizzoli e dalla Libreria Editrice Vaticana che esce in contemporanea in ben nove lingue (italiano, tedesco, brasiliano, croato, francese, inglese, polacco, portoghese e spagnolo) e in cinquanta paesi, con una tiratura iniziale di oltre un milione di copie. Questo per il momento presente, perché il futuro sono previste traduzioni in altre venti lingue e la pubblicazione in settantadue paesi. Numeri da far allibire qualunque autore di successo. Scrive Luigi Accattoli, decano dei vaticanisti italiani, a proposito di questo libro : Mando un saluto a chi non ha simpatia per Benedetto e gli dico che forse potrebbe imparare ad amarlo leggendo i suoi tre volumi che vanno sotto il titolo generale Gesù di Nazaret: il primo trattava della vita pubblica “dal battesimo nel Giordano fino alla trasfigurazione” (2007), il secondo andava “dall’ingresso in Gerusalemme fino alla risurrezione” (2011), questo terzo tratta dei “Vangeli dell’infanzia” e intende porsi – dice l’autore nella premessa – come “come

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Il Natale e i vangeli dell’infanzia al centro del nuovo libro di papa Ratzinger

Libri per bambini da regalare a Natale. L’invitato di Natale, di F. Quatromme

Allora, l’importante è avere le idee chiare: cosa significa quando in casa ti ritrovi un albero pieno di pallette, calze e scarpe invece di essere al loro posto sono davanti al camino, mentre il gatto e il cane si rincorrono (come al solito)? La mamma ha pure sfoderato sulla tavola i dolci migliori, senza che nessuno possa ancora assaggiarli, e in casa è tutto in ordine. Cosa significa? O che si attendono ospiti importanti e bisogna farsi trovare pronti per loro, o che è la vigilia di Natale, naturalmente! Le due occasioni coincidono, una volta l’anno, come ci racconta il divertente L’invitato di Natale , di France Quattromme. Divertente perchè, se avrete occasione di leggerlo, vi accorgerete che il piccolo protagonista non ha testa per altro che per l’attesa del famigerato giorno di festa e nel frattempo gli animali di casa (con l’aggiunta di alcune cornacchiette e pettirossi ridanciani, per la verità) ne combinano di tutti

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Libri per bambini da regalare a Natale. L’invitato di Natale, di F. Quatromme

Lettere di Natale alla madre, di Rainer M. Rilke

“E si deve soltanto essere abbastanza silenziosi e soli e pazienti per accogliere in sé la grazia di una tale ora, che in molti non penetra perchè in loro c’è tanto rumore e niente ordine”. E’ stato strano per me leggere queste splendide Lettere di Natale alla madre di Rilke, passate le feste. Ma se anche voi siete tipi come me, quelli che “aspettano Natale tutto l’anno”, vi consiglio di farlo senza aspettare le prossime festività. In ogni caso vi dico solo che personalmente, a lettura ultimata, ho deciso che il prossimo anno sarà proprio questo volumetto edito da Passigli (bella casa editrice prevalentemente di poesia) il dono che elargirò a coloro che amo. Per essere precisi, nell’esaltazione del momento mi sono ripromessa che le rileggerò ad ogni Natale (Rilke va degustato lentamente, e chi ha letto Lettere a un giovane poeta lo sa). Il Natale è, per Rilke, un momento in cui le routine vengono sospese, perchè si tratta di “far festa”, di celebrare (chi ne è in grado) un’ora “silente” come quella che appunto lui e la madre si ripromisero di condividere per tutta la vita, anche a distanza: le ore sei pomeridiane della vigilia di Natale. “In quest’ora abbiamo un posticino dentro di noi dove siamo semplicemente bambini, che attende e sta là, fiducioso e mai confuso, nel suo diritto a una grande gioia: questo è il Natale…” In quell’ora, il patto non cessò mai: entrambi avrebbero dovuto dedicare del tempo a leggere le rispettive accorate missive, che qui ci ritroviamo in 25 esemplari, dal 1900 al 1925. Missive accorate a causa della distanza e della solitudine di entrambi per dolorose vicende di famiglia, e dal fatto che abbiano passato, appunto, 25 ricorrenze natalizie senza mai vedersi. Lettere più gioiose, in concomitanza della nascita della figlia Ruth, o più cupe, negli anni della Prima guerra mondiale: “Chi ha il cuore di celebrare, chi avrà la forza per intonare un canto natalizio? Chi potrà inginocchiarsi e non pensare ad altro che alla …

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Buon Natale (con Charles Dickens e David Maria Turoldo)

“Che è oggi?” gridò Scrooge a un ragazzetto che passava con indosso gli abiti della festa e che forse s’era fermato per guardarlo. “Eh?” fece il ragazzo spalancando la bocca dalla meraviglia. “Che è oggi, bambino mio?” ripeté Scrooge. “Oggi!” rispose il ragazzo. “È Natale, oggi”. La sorpresa di Scrooge che scopre di essere ancora in tempo per vivere lo “spirito” del Natale è, forse, uno degli auguri più belli che si possano fare: nonostante il consumismo, le preoccupazioni, la noia e via dicendo riuscire a stupirsi del Natale, in qualunque modo lo concepiate, è una bella sfida per tutti. Magari leggere (o rileggere) il Canto di Natale di Charles Dickens potrebbe essere un buon esercizio per allenarsi. Vi auguriamo un sereno Natale anche con le parole della poesia Natale di David Maria Turoldo. Ma quando facevo il pastore allora ero certo del tuo Natale. I campi bianchi di brina, i campi rotti dal gracidio dei corvi nel mio Friuli sotto la montagna, erano il giusto spazio alla calata delle genti favolose. I tronchi degli alberi parevano creature piene di ferite; mia madre era parente della Vergine, tutta in faccende, finalmente serena. Io portavo le pecore fino al sagrato e sapevo d’essere uomo vero del tuo regale presepio. Foto | Flickr Buon Natale (con Charles Dickens e David Maria Turoldo)