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Il giardino di Elsa Morante a Procida, l’isola di Arturo

Elsa Morante e l’isola di Procida, una scrittrice e il luogo che seppe ispirarle pagine leggendarie. L’estate avanza a grandi passi, con le sue membra fresche, cullate nel sole e nel vento salino del Mediterraneo. Tra le sue scogliere scoscese, le spiaggette ricavate a colpi di intemperie dai solidi lembi di terra protesi verso il turchino profondo del mare, c’è un’isola piccola piccola, che ha ispirato tante storie. Si tratta di Procida , pezzo di verde smeraldo scagliato poco lontano dal golfo di Napoli, terra de “Il Postino” , pellicola di Michael Radford su sceneggiatura tratta dal romanzo del cileno Antonio Skarmeta, con un commuovente Massimo Troisi alla sua ultima interpretazione cinematografica (venne stroncato da un attacco di cuore verso la fine delle riprese) e un abilissimo Philippe Noiret calato nei panni dell’esiliato Pablo Neruda , ma anche luogo cardine di Elsa Morante , la grande scrittrice che vinse il Premio Strega nel 1957 proprio…

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Thérèse Desqueyroux, l’attrice del favoloso mondo di Amélie interpreta l’eroina del romanzo di Mauriac nell’omonimo film

Un libro di François Mauriac apparso nel 1927 e incluso nel 1950 nella lista del Grand Prix dei migliori romanzi della prima metà del secolo , una coppia borghese degli anni ‘20, due protagonisti e due grandi film, realizzati a mezzo secolo di distanza l’uno dall’altro. Ecco i numeri di Thérèse Desqueyroux , eroina tormentata dell’ omonimo romanzo di François Mauriac . Se il primo film in bianco e nero uscito nelle sale nel 1962, per la regia di Georges Franju , si era avvalso della collaborazione dello stesso François Mauriac e del figlio Claude (a sua volta scrittore, giornalista e segretario del Generale De Gaulle), con Philippe Noiret nel ruolo di Bernard ed Emanuelle Riva in quello di Thérèse, nel secondo, opera postuma di Claude Miller presentata all’ultimo Festival di Cannes e arrivata ai botteghini proprio ieri, l’eroina oscura di Mauriac ha il volto enigmatico e delicato di Audrey Tatou , l’indimenticabile Amélie Pulin innamorata di Parigi. Ingabbiata sin dall’infanzia in una vita di convenzioni sociali rigidissime, rese ancora più penose dal grande desiderio di libertà del suo spirito, Thérèse progetterà freddamente l’avvelenamento del marito Bernard,spezzando con l’arsenico il perfetto interprete sulla scena di un mondo che non le appartiene. Un gesto fallito che assumerà pienamente affrontando il disprezzo di tutto il suo entourage, convinto della sua assoluta colpevolezza ben al di là della giustizia, che decreterà il non luogo proprio grazie alla testimonianza dell’uomo che il tentato omicidio avrebbe dovuto annientare. Bernard, fedele alle regole implacabili dell’ambiente al quale appartiene, preferirà mentire per salvare le apparenze e, sempre obbedendo al medesimo desiderio di occultamento…

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