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Oxford mette online gli antichi manoscritti del Vaticano

Sono ormai disponibili in rete, le versioni digitalizzate di alcuni degli antichi manoscritti del Vaticano. Ne è passato di tempo da questa foto, anche perché i manoscritti preziosi sono ormai trattati in maniera diversa e per conservarne al preziosa memoria molti finiscono addirittura online. E’ il caso di alcune migliaia di tomi greci ed ebraici e incunaboli, digitalizzati grazie alla collaborazione tra la Biblioteca Apostolica vaticana e la Bodleian Library di Oxford . Più di un milione e mezzo di pagine presenti online da qualche giorno online e disponibili per la prima volta ad un pubblico globale che potrà apprezzarne i caratteri, la profondità spirituale, e anche l’estrema cura che ha caratterizzato l’esecuzione di pezzi rari e pregiati, in certi casi unici al mondo. Il progetto congiunto annunciato nel 2012 e finanziato con 2 milioni di sterline stanziate dalla Polonsky Foundation dovrebbe durare quattro anni e consegnare all’umanità le chiavi di un sapere immenso, in un’operazione di divulgazione salutata calorosamente da Monsignor Cesare Pasini, prefetto della Biblioteca Vaticana, in un’intervista concessa di recente all’Associated Press : Desideriamo che tutti possano vedere questi manoscritti, capolavori dell’umanità…E vogliamo anche conservarli. L’impegno di una delle più antiche biblioteche pubbliche del mondo moderno ha infatti portato in rete le magnifiche illustrazioni medievali dei testi, due esemplari della Bibbia di Gutenberg , una Bibbia greca dell’XI°secolo e una magnifica Bibbia tedesca del XV°. I manoscritti, in gran parte non consultabili direttamente , restano così disponibili per le ricerche di studenti, appassionati e studiosi e l’accesso ad opere magnifiche non sarà più appannaggio di pochissimi fortunati grazie anche al vasto catalogo di manoscritti digitalizzati accessibili al link . Via | bostonherald.com Oxford mette online gli antichi manoscritti del Vaticano

Schianti e fratture del contemporaneo, nelle poesie di Davide Rondoni

E’ una formula rotta e sofferta come quella degli del “muro con in cima cocci aguzzi di bottiglia” di Montale, ma meno limata, rudemente più appuntita. Una lirica che risente della vertigine e della scossa, del limite del possibile fallimento iscritto nel suo stesso DNA di linguaggio della catastrofe, quella che emerge dalle poesie di Davide Rondoni ritrovati su Subway Letteratura , lavori il cui significato parte proprio da un titolo tremendamente descrittivo e riassuntivo alla aut-aut: “Si tira avanti solo con lo schianto” . Dietro tale bandiera da zattera della medusa, sbrindellata, macchiata ed esitante, versi slegati, scomposti, suite orfane di molte virgole e di maiuscole, animate da rari punti dal sapore definitivo e intrise di un quotidiano privo di certezze e di glorie. Un oggi che inquieta, tratteggiato con saltelli irregolari da un autore che sostiene fermamente l’urgenza della poesia e che si definisce in poche parole, ma non scarne, anzi, senza lasciarsi scappare l’occasione di una massima filosofeggiante “Cristiano cattolico anarchico penso che senza Dio e senza libertà la vita sia una noia”. Ma la chiave del suo narrare attraverso la giustapposizione appartiene solo a quelle frasi, insiemi di caratteri agli antipodi dell’armonia, abbandonate in balia dei fiotti come tutti noi, eppure mai completamente perdute. Si tira avanti solo con lo schianto il resto va in

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Switched, di Amanda Hocking. Dal self-publishing al successo mondiale

Switched , dell’americana Amanda Hocking, è il primo libro della trilogia paranormal romance YA Trylle . Amanda Hocking è un clamoroso caso editoriale di self-publishing. Dopo alcuni libri scritti per passione (senza, evidentemente, grandi risultati presso le case editrici), nel 2010 l’autrice decide di autopubblicarsi su Amazon. Ed ecco che nei negozi di vendita online cominciano ad apparire i suoi lavori in formato digitale. Ciò che scrive piace così tanto ai lettori che in pochi mesi la Hocking riesce a vendere, dei suoi 9 e-books, oltre un milone di copie , guadagnando due milioni di dollari ! Agli inizi del 2011 si stima che l’autrice abbia venduto, in media, 9000 copie al giorno! ( * ) Un caso di questa portata non passa certo inosservato alle case editrici (probabilmente anche a quelle che fino ad allora erano state sorde al talento creativo della Hocking). Nel marzo 2011 è la Martin’s Press a farsi avanti e offre all’autrice ventisettenne un super contratto per la scrittura – questa volta su carta – di una nuova serie paranormal romance YA, Watersong . Ma l’occhio lungo della casa editrice, visto il successo di Trylle in formato e-book, compra i diritti anche di quella trilogia e decide di pubblicarla su carta a partire dagli inizi del 2012. E come lei, moltissime altre case editrici internazionali: Trylle , infatti, sta per diffondersi in ben 30 Paesi del mondo. Essendo, inoltre, stati acquisiti i diritti cinematografici, è molto probabile che sia in arrivo anche un film, sceneggiato dalla …

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Giornata mondiale della Libertà di stampa, vent’anni dopo la Dichiarazione di Windhoek

Oggi è il 3 maggio 2011 , ventesimo World Press Freedom Day : è la giornata mondiale della libertà di stampa. Perché si festeggia proprio oggi? Perché risale al 3 maggio 1991 la Dichiarazione di Windhoek – la trovate sul sito Unesco – una carta destinata a delineare il futuro degli stati africani in tema di libertà di stampa. A leggerla cosa ci troviamo? Troviamo molti punti ancora attuali: se pensate che tutto ciò fu pensato per l’Africa del 1991, un continente a pezzi forse ancora più di quanto lo è oggi, fa un discreto effetto notare come alcuni dei punti del manifesto siano perfettamente applicabili anche all’Italia del 2011, e non solo. Naturalmente nella Dichiarazione di Windhoek manca qualcosa senza cui non leggereste questo post: internet. Le libertà digitali, le infinite possibilità che la rete offre alla libertà di espressione e di stampa erano chiaramente impensabili vent’anni fa in Europa, figuriamoci in Africa: proviamo ad approfondire dopo il salto. Il primo punto riprende la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: sostiene che la presenza di una stampa libera, indipendente e pluralistica sia essenziale allo sviluppo e al mantenimento della democrazia di una nazione – oltre che allo sviluppo economico. Il secondo punto spiega cosa si intenda per stampa libera: una stampa indipendente da controllo governativo, politico, economico. Ecco: già a questo punto, qualche riflessione sull’Italia del 2011 inizierei a farla. Ma è al terzo punto della Dichiarazione che si descrive un Paese che conosciamo abbastanza bene: quello in cui viviamo. Traduco “per stampa pluralistica, intendiamo la fine dei monopoli di ogni tipo, e l’affermazione del maggior numero possibile di quotidiani, magazine, e periodici che riflettano il raggio più ampio possibile di opinioni della comunità”. Ecco: sentire “fine dei monopoli” e pensare al sistema televisivo italiano… Fa pensare un po’. …

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