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Le meraviglie dell’autoproduzione: Senza pesare sulla terra, di Elisa Nicoli

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Le meraviglie dell’autoproduzione: Senza pesare sulla terra, di Elisa Nicoli

Libri da leggere per foodblogger: Manuale di cucina sentimentale, di M. Liverani

“Era incredibile quanti nottambuli ci fossero, fissati, come me, a perder tempo sulla ricetta perfetta delle melanzane alla parmigiana…Incontravo persone con cui parlare per ore di formaggi francesi o di tartufi, di aromi per l’arrosto, o della corretta disposizione degli alimenti nel frigorifero. C’era gente strana là dentro” Eccoci, siamo noi, i gastrofissati “per la cucina e per siti dove incontrarsi per discutere e tenersi informati”. Noi che abbiamo la passione del “nido” casalingo e intendiamo la cucina come rifugio domestico accogliente nei confronti di chi amiamo (o solo come mezzo per farci sentire “bravi” in qualcosa quando in altri ambiti falliamo, chissà). La giornalista e foodblogger Martina Liverani (qui il suo blog ) che molti di noi conoscono come “firma” del mitico Dissapore

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I bambini francesi non buttano via il cibo, di Pamela Druckeman

Ora, che i francesi (e le francesi, in particolare) abbiano una marcia in più, lo abbiamo sempre saputo, a partire dal best seller Le francesi non ingrassano di Mireille Guiliano (S&K), che rivelava già dal titolo una verità universalmente nota, per l’invidia di tutte noi. Le francesi non ingrassano, semplicemente, perchè NON mangiano. Sono superiori alla fame. Hanno altro da fare. Il loro proverbiale savoir faire, naturalmente, lo applicano con successo anche nell’educazione dei figli (e ti pareva). La questione, scrive Pamela Druckeman nel suo French children don’t throw food (ed. Doubleday), segnalato dal Guardian , è che i francesi sanno dosare “massima severità e massima libertà” nel loro rapporto con i bambini. Sanno far loro attendere quello che vogliono. Hanno la loro “semplice, calma autorità” nel farlo. Difficilmente imitabile a partire da una serie di regole teoriche, e infatti l’autrice descrive la sua esperienza sul campo, e non compone un rigido manuale. Le francesi sono diverse, scrive l’autrice, con la loro calma, con la loro indifferenza rispetto alle nevrosi che attanagliano le madri occidentali dal momento stesso in cui scoprono di aver concepito il loro primogenito, ad esempio. Non a caso, le pubblicazioni destinate a mamme in attesa o di fresco parto hanno un denominatore comune: esortano ad affrontare i cambiamenti con serenità e senza ansie. Altro che mamme-tigri che crescono su pargoli-soldato a forza di “no”. No no, qui la questione è diversa. Quella “svagatezza” francese che somiglia a snobismo è in fondo, solo un po’ di

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