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Il manoscritto di Colazione da Tiffany con gli appunti di Truman Capote all’asta

La storia d’amore ambientata ambientata a Manhattan è forse uno dei pochi esempi in cui il film è bello quasi quanto il libro, ora gli appunti originali di Capote sono all’asta. La protagonista di Colazione da Tiffany, Holly Golightly, è convinta che almeno finchè ti ritroverai nella sontuosa gioielleria newyorkese, nulla di male potrà accaderti. Questa è in sintesi una delle chiavi del capolavoro di Truman Capote, che sublima nel cadeaux prezioso il potere da talismano contro le avversità -e le illusioni- dell’esistenza (che non risparmia neppure le atmosfere rarefatte della high society). Leggo su Repubblica che il manoscritto/dattiloscritto originale datato 1958 di 86 pagine, a fine aprile verrà battuto all’asta in una cittadina del New Hampshire. Un plico di fogli ingialliti battuti a macchina che in previsione promette grandi cifre (si vocifera che potrebbe raggiungere quota 250 mila dollari), anche perchè riporta le annotazioni a margine, correzioni e cancellature del suo autore. Se avete amato questo racconto apprezzerete non poco i dettagli del manoscritto (comprese altre memorabilia tipo le ricevute di spedizione

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Il manoscritto di Colazione da Tiffany con gli appunti di Truman Capote all’asta

Addio a Gore Vidal

Gore Vidal, scrittore, saggista, sceneggiatore e drammaturgo statunitense, è morto nella sua casa di Los Angeles (USA). Aveva 86 anni. La morte è sopraggiunta per complicanze di una polmonite . Se ne va così uno dei mostri sacri della letteratura americana che per circa trent’anni ha vissuto anche in Italia. Gore Vidal era considerato uno degli intellettuali nordamericani più critici nei confronti della politica ufficiale del suo paese. La sua eredità letteraria ci lascia titoli come Burr , 1876 , Lincoln , L’età dell’oro e la commedia satirica transessuale Myra Breckinridge . Gore Vidal nacque il 3 ottobre 1925 a West Point (New York) e iniziò a scrivere a diciannove anni, quando era un giovane soldato in Alaska: testimonianza delle sua esperienza nelle due Guerre Mondiali è il romanzo Williwaw (1946). Il suo terzo libro, La statua di sale , ebbe un grande impatto nel 1948, dal momento che era uno dei primi romanzi ad avere come protagonista un omosessuale. Il suo rapporto con gli scrittori del suo tempo fu molto complicato: basti pensare che considerava Ernest Hemigway una barzelletta e paragonava Truman Capote a un “animale sporco che ha trovato il suo posto in una casa”. Lo salutiamo con una citazione da Myra Breckinridge : Non comincerò dal principio perché non c’è principio, ma solo da un mezzo in cui tu, fortunato lettore, sei appena capitato, ancora ignaro di ciò che ti faranno nel corso del nostro comune viaggio nel mio intimo. No, nel nostro intimo. Perché noi siamo, almeno nell’atto di questa creazione, una cosa sola, ciascuno nella trappola del tempo: tu dopo, io subito, attentamente, pensosamente formando lettere per comporre parole che compongano frasi. Foto | © TM News Addio a Gore Vidal

"Musica per camaleonti" di Truman Capote

Se lo scrittore deve assomigliare ad un camaleonte si può a buon diritto affermare che l’americano Truman Capote fosse uno dei più dotati. Sapeva attraversare da una pagina all’altra tutte le tinte del noir, per poi sfociare allegramente nell’amaro affresco sociale e nella descrizione puntuale ed acuta dell’umanità contemporanea. Aveva a cuore le miserie della gente, per la quale dimostrava alternativamente sincera partecipazione o critiche cinicamente spietate. Rifiutato ed afflitto da vicende personali e familiari complicate, era animato dal disincanto, eppure, in alcuni sprazzi singolari dei suoi discorsi, sapeva ricostruire una parvenza credibile di sogno. In “Musica per camaleonti”, articolata raccolta di affreschi-brevi, impreziosita dalla lunga digressione di “Bare intagliate a mano. Cronaca vera di un delitto americano”, lascia spazio al suo sguardo di cronista e di personaggio mondano. Tra conversazioni con alcune icone e ricordi del profondo sud, mette in piedi una serie di ritratti vibranti, istantanee di donne piacenti e di uomini dal piglio feroce, che emergono sullo sfondo di un paese dai molteplici scenari. Dal mardi gras di New Orleans ai moli di New York, dal braccio della morte alla libertà de La Martinica, tutto sembra trasudare dolcemente vendetta, come la descrizione di Marilyn Monroe. “Oh, sì,” mi comunicò la signorina Collier, “ha qualcosa dentro. E’ una bellissima bambina. Non mi riferisco a ciò che è ovvio…forse troppo ovvio. Non credo affatto che sia un’attrice, in senso tradizionale. Ciò che ha – questa presenza, questa luminosità, questa intelligenza a sprazzi – non potrebbe mai emergere su un palcoscenico. E’ così fragile e sottile che solo l’obiettivo può coglierlo. Come il volo di un colibrì: solo una cinepresa può fissarne la poesia. Ma chiunque pensi che questa ragazza sia semplicemente un’altra Harlow o che, è pazzo . A proposito di pazzi, ecco su che cosa abbiamo lavorato: Ofelia. Immagino che certuni riderebbero all’idea, ma potrebbe davvero essere un’Ofelia squisita. Parlavo con Greta, la settimana scorsa, e le ho detto dell’Ofelia di Marilyn, e Greta ha risposto che sì, poteva crederci perché…

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Truman Capote moriva il 25 agosto 1984

Truman Capote nacque a New Orleans il 30 settembre 1924 e morì a Bel Air il 25 agosto 1984. Sono passati 27 anni. Esordì nel 1948 con Altre voci e altre stanze , aveva 24 anni è dietro le spalle un’infanzia e un’adolescenza che avrebbero abbattuto un elefante. Ma era già un genio. Dopo l’esordio, segnaliamo tra le tante opere di Capote, L’arpa d’erba , del 1951, sicuramente Colazione da Tiffany del 1958, e poi nel 1965 un’opera che l’avrebbe fatto entrare nel pantheon dei grandissimi, A sangue freddo . Meno noto ma a mio …

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