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Bianco, celibe e vampiro, di Lynsay Sands. Il nuovo Odissea Vampiri & Paletti

Bianco, celibe e vampiro , di Lynsay Sands , è la seconda uscita per la collana vampirico-ironica Odissea Vampiri & Paletti di Delos Books e il terzo volume della serie paranormal romance Argeneau/Rogue . Anche se Delos ha deciso di seguire l’ordine di pubblicazione e non quello di lettura consigliato dall’autrice (vedi sotto), il romanzo è assolutamente godibilissimo. Tutti i libri che compongono la serie, infatti, sono autoconclusivi e, a parte i più recenti, che fanno effettivamente ampio riferimento a personaggi e situazioni del passato – per cui è bene leggerli in sequenza – sono sempre comprensibili. Inoltre Bianco, celibe e vampiro è un buon “punto” di partenza, perchè offre molte informazioni utili, ma anche un’introduzione “morbida”. La scrittrice canadese, già nota in Italia per alcuni romanzi di historical romance (l’altro genere “praticato” dalla Sands), arriva in Italia con la sua serie più famosa, apprezzata e longeva. I libri, i cui titoli si rifanno a titoli di film, racconteranno, con molta ironia , le vicende di una famiglia di vampiri canadesi, gli Argeneau. Le creature della notte della Sands hanno una genesi davvero singolare: ad Atlantide, tanto tempo prima, vennero creati dei nanochip che, inseriti nel corpo umano e alimentandosi col sangue, riuscivano a mantenere sano l’ospite, riparando i danni dovuti a …

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Bianco, celibe e vampiro, di Lynsay Sands. Il nuovo Odissea Vampiri & Paletti

John Harvey Kellogg. Mai dire mais, di Silvestro Ferrara

Mentre gustate tranquilli e beati una tazza di latte con i cereali più famosi del mondo potreste mai immaginare che dietro quei pezzetti di mais croccanti ci sia una storia incredibile, grottesca e morbosa? La vicenda è quella di J ohn Harvey Kellogg , inventore dei fiocchi di mais e di altri cibi “gastricamente corretti”. Il Dottor Kellogg, instradato sulla via del salutismo e del moralismo da una coppia di avventisti, i coniugi White, diresse dal 1876 al 1943 il Sanitarium di Battle Creek, una clinica lussuosa per obesi, dispeptici ed erotomani. Nella sua follia l’eccentrico dottore propinava ai suo malcapitati pazienti diete a base di cibi insapori, incitamenti a ripetere la masticazione infinite volte, riposini rigorosamente all’aperto (anche a meno venti) e sedute estenuanti di esami clinici. Una menzione a parte merita il sesso, argomento al quale il dottore dedicò molti studi. La sua teoria era che il liquido seminale riparasse i tessuti danneggiati all’interno del corpo e per questo bisognasse disperderne il meno possibile. Da qui le crociate contro la masturbazione e i rapporti sessuali. In breve tempo divenne l’incubo degli adolescenti che per loro sfortuna vivevano nei dintorni della clinica: al minimo segnale di pubertà captato dai genitori, i poveri ragazzi venivano condotti dal dottor Kellogg il quale, tramite pratiche orribili e illegali nella maggior parte degli stati, tentava di estirpare le “insane” abitudini. L’autore racconta l’affascinante storia di John Harvey Kellogg in modo ironico e scanzonato, tanto da rendere quasi simpatico un personaggio a tratti mostruoso. Consigliato a chi ama le biografie non convenzionali e i personaggi stravaganti. Unica controindicazione alla lettura: subito dopo diffiderete di Spa e Beauty farm, il fantasma di un clistere da cinquanta litri di yogurt resterà in agguato per un po’. Mai dire mais si inserisce nell’irriverente collana I cattivi dell’editore Bevivino accanto alle biografie di personaggi come Margaret Thatcher, Steve …

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John Harvey Kellogg. Mai dire mais, di Silvestro Ferrara