Gli assassini del pensiero, di Michela Marzano

Gli assassini del pensiero . Manipolazioni fasciste di ieri e di oggi è il titolo di un libro di Michela Marzano pubblicato da Erickson. Già solo il titolo e l’autorevolezza dell’autrice sono sufficienti garanzie per capire che ci si trova dinanzi a un testo che pone degli interrogativi e fa riflettere. Il libro nasce in francese e poi vede la luce in italiano, grazie alla traduzione di Riccardo Mazzeo. L’origine del saggio è del 2009 e, come scrive l’autrice: aveva un obiettivo preciso: spiegare ai francesi perché Berlusconi fosse stato rieletto per la terza volta, perché gli italiani continuassero ad aver fiducia in lui e perché, in fondo, il suo dominio incontrastato per più di quindici anni non fosse da prendere alla leggera. E ora che Silvio Berlusconi ridiscende in campo , ci sono da spiegare – mica solo ai francesi! – e da rammentare diversi aspetti della comunicazione e della manipolazione della comunicazione che troppo spesso e troppo facilmente tendiamo a dimenticare. Il libro di Michela Marzano è diviso in tre parti: l’importanza del pensiero critico, le logiche del fascismo e i suoi avatar. Prima di addentrarmi nella lettura del testo, mi sono soffermato a leggere le frasi di autori celebri che Marzano riposta in apertura di ogni capitolo: credo, infatti, che le epigrafi e gli esergi che si trovano nei testi costituiscano una spia interessante del percorso che ha condotto l’autore – o l’autrice – a scrivere quello che ha scritto. Riporto tali frasi, a mo’ di recensione per citazioni. Non domanderai la formula / che mondi possa aprirti, / sì qualche storta sillaba / e secca come un ramo. / Codesto solo oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo, / ciò che non vogliamo (Eugenio Montale, Ossi di seppia , 1925) Se vogliamo essere rappresentati meglio, dobbiamo impegnarci personalmente […]. Altrimenti, giorno dopo giorno, i clown funebri prenderanno il sopravvento e diverranno i…

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Gli assassini del pensiero . Manipolazioni fasciste di ieri e di oggi è il titolo di un libro di Michela Marzano pubblicato da Erickson. Già solo il titolo e l’autorevolezza dell’autrice sono sufficienti garanzie per capire che ci si trova dinanzi a un testo che pone degli interrogativi e fa riflettere. Il libro nasce in francese e poi vede la luce in italiano, grazie alla traduzione di Riccardo Mazzeo. L’origine del saggio è del 2009 e, come scrive l’autrice: aveva un obiettivo preciso: spiegare ai francesi perché Berlusconi fosse stato rieletto per la terza volta, perché gli italiani continuassero ad aver fiducia in lui e perché, in fondo, il suo dominio incontrastato per più di quindici anni non fosse da prendere alla leggera. E ora che Silvio Berlusconi ridiscende in campo , ci sono da spiegare – mica solo ai francesi! – e da rammentare diversi aspetti della comunicazione e della manipolazione della comunicazione che troppo spesso e troppo facilmente tendiamo a dimenticare. Il libro di Michela Marzano è diviso in tre parti: l’importanza del pensiero critico, le logiche del fascismo e i suoi avatar. Prima di addentrarmi nella lettura del testo, mi sono soffermato a leggere le frasi di autori celebri che Marzano riposta in apertura di ogni capitolo: credo, infatti, che le epigrafi e gli esergi che si trovano nei testi costituiscano una spia interessante del percorso che ha condotto l’autore – o l’autrice – a scrivere quello che ha scritto. Riporto tali frasi, a mo’ di recensione per citazioni. Non domanderai la formula / che mondi possa aprirti, / sì qualche storta sillaba / e secca come un ramo. / Codesto solo oggi possiamo dirti, / ciò che non siamo, / ciò che non vogliamo (Eugenio Montale, Ossi di seppia , 1925) Se vogliamo essere rappresentati meglio, dobbiamo impegnarci personalmente […]. Altrimenti, giorno dopo giorno…

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