La peste, di Camus

“La peste” è la vita stessa di Camus, dipinta in cromatismi arditi e ripercorsa nella sua essenza di amore, dolore ed esilio. La peste è una metafora, e ne abbiamo assaporato il senso fino in fondo. Persecuzione infame di regni microbici nascosti, sottile ed onnipresente, velo terribilmente sospeso nel suo ruolo appuntito di spada di Damocle, e di torpore acceso nel sangue che ribolle di febbre civile. La peste è il volto traslucido delle mille sopraffazioni del quotidiano, una narrazione che ha pretesa di cronaca, distillata goccia dopo goccia in annales dalla memoria incerta e ricostruita a tratti, che evolve tra le vite dei medici, degli abitanti, dei giudici, del personale amministrativo e degli innamorati, tutti stretti sotto un cielo di malsana …

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