La rabdomante, di Breadford Morrow

“E poi era successo. Così, semplicemente. La mia bacchetta biforcuta, senza alcun preavviso, si era piegata bruscamente verso il basso, tanto che mi era sfuggita di mano. (…) Quell’attimo poteva essere paragonato allo shock che subiscono i neaonati quando respirano l’aria per la prima volta, un’esperienza indispensabile e dolorosa”. Atmosfera lunare, brivido “giallo” e una scrittura densa e profonda. Ecco quello che offre questo bel romanzo di Breadford Morrow, che scorre lieve agli occhi nonostante le sue quasi quattrocento pagine. La scrittura ipnotica del mistery La rabdomante ci trascina infatti nelle pieghe della mente di Cassandra Brooks, insegnante part time, amante della mitologia (nome profetico, il suo, è il caso di dirlo) che eredita da suo padre il dono della rabdomanzia. Cassandra viene “chiamata” da sorgenti d’acqua sotterranee invisibili agli occhi, e che ai proprietari terrieri che la pagano fa comodo scoprire, anche solo per decidere dove impiantare laghetti artificiali ornamentali. In realtà, il dono che le …

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