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Fazi romantica e digitale/1 con Shades of Life e Glinda Izabel
Shades of Life , di Glinda Izabel , è la prossima uscita paranormal romance di Fazi in formato digitale. Glinda “the Witch” Izabel è il nom de plume di Fabiola Caliò. Shades of Life – che è il romanzo vincitore del concorso I-Fantasy dell’editore romano – rappresenta il suo esordio narrativo. L’autrice non è certo una sconosciuta nel mondo della letteratura di genere (principalmente urban fantasy, paranormal romance, narrativa distopica e contemporary romance). Glinda Izabel, infatti, è la nota blogger di Atelier dei Libri , blog sempre aggiornato e in prima fila nel richiedere l’importazione di romanzi stranieri di successo e il mantenimento delle cover originali dei libri, talvolta associate, nelle versioni italiane, a immagini che poco o nulla hanno a che fare con trame e personaggi e che non rendono loro giustizia. Shades of Life si rivolge a un pubblico non solo young , ma anche new adult (quello delle superiori, quindi, ma anche quello post-diploma, per intenderci, tra i 18 e i 25 anni) e racconta, in estrema sintesi, la romantica e toccante storia di Juniper , 18 anni, e Logan , 21, due ragazzi di Savannah, città della Georgia, Stati Uniti del Sud , punteggiata da case d’epoca e querce secolari. Juniper è morta. Ma è ancora qui, come fantasma. Non ricorda nulla ed è disperatamente sola. Fin quando incontra Logan, un altro spettro nei cui confronti prova una forte e inspiegabile attrazione. Da quel momento, oltre alla nascita di un sentimento d’amore, per Juniper comincerà un cammino di consapevolezza che la porterà, non solo a scoprire chi è e cosa le è successo, ma anche a capire chi è Logan, cosa è successo a lui, quale relazione li lega e che decisione prendere dopo la scoperta dell’ inaspettata situazione in cui il ragazzo si trova. Il romanzo, che ha dovuto rispettare alcuni vincoli narrativi imposti dal concorso e che vede, quindi, gli eventi avvicendarsi necessariamente in tempi rapidi – riuscendo, nonostante questo, a emozionare chi l’…
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Libri per bambini. Gli imperdibili da collezione consigliati dall’Aie
Se siete genitori, zii o nonni, vi sarete trovati almeno una volta nella vita a dovervi chiedere cosa regalare ai vostri piccoli per arricchire la loro biblioteca di libri “che rimangano”. Non i classici libri gioco o da ritagliare, ma qualcosa da collezionare e che a loro piaccia davvero anche diventati più grandi . E allora per noi arriva una bella lista selezionata dall’associazione degli editori italiani (AIE) di 100 titoli classici per andare “sul sicuro”: gli Imperdibili, che rimarranno di certo nelle loro biblioteche per anni (a meno che, data la giovanissima età, non li distruggano prima ovviamente). Ve ne segnaliamo qualcuno. Per i piccolissimi, dagli 0 ai 3 anni, meglio andare su Spotty , e una qualsiasi delle sue impareggiabili avventure, oppure sul grande classico di Eric Carle che di sicuro anche voi avrete in casa da anni, il Piccolo Bruco Mai sazio (Mondadori). Io personalmente l’ho consumato a forza di sfogliarlo – e non so cosa ne sia rimasto, attualmente. Poi dai 4 ai 6 anni un altro grande classico è Piccolo blu e piccolo giallo , due palline di colore che adorano giocare insieme. Ma quando si abbracciano diventano verdi…Oppure le impareggiabili Favole al telefono di Gianni Rodari (Einaudi) …
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Mali: Avventure in un paese negato
Nove racconti brevi per assaporare i mille voti di un Mali un po’ meno sofferto. Il deserto è l’unica cosa che può essere distrutta unicamente dalla costruzione. Boris Vian Alzando gli occhi da una delle tante intense lettura in metropolitana, mi sono ritrovata davanti questa frase, ed ecco che la rete di trasporti parigini, con i suoi chilometri e chilometri di serpenti sotterranei solcati quotidianamente da orde di lettori accaniti, mi è sembrata ancora una volta uno dei luoghi migliori per mettere insieme i pensieri e viaggiare con la fantasia, lasciandosi trasportare nei milleuno paesi d’origine dei viaggiatori, ognuno intinto nei profumi, nei colori e nei suoni della sua terra e della sua lingua. E ritrovarsi tra splendide donne maliane non è un caso raro, a maggior ragione dopo che l’ultima guerra ha straziato il paese e chi ha potuto ha cercato di raggiungere proprio la Francia. Il tutto ha dato un senso ancora diverso al libro che avevo tra le mani, permettendomi di veleggiare tra le bellissime immagini a colori, le cartine, la mappa interattiva e le narrazioni arricchite da qualche utile cenno in stile dizionario enciclopedico, con un certo rimpianto. Perché i viaggi narrati in “Mali: Avventure in un paese negato” sono racconti scritti da chi ha potuto visitare quest’eccezionale coacervo di paesaggi e di popoli prima che fosse piegato da quest’ultimo conflitto. Narrazioni di italiani partiti con lo storico tour operator “Viaggi Avventure nel mondo” spinti dal desiderio di attraversarne le rotte e di conoscerne il fascino. Perché attraverso le tante voci e le belle immagini che le illustrano scopriamo alcune tradizioni dei Dogon, ci ritroviamo a dormire i tenda e a viaggiare su scassatissimi pulmini e imbarcazioni tradizionali, ma anche a piedi, andando dalle miniere di sale di Taudenni, fino alle alture della main de Fatma e ammirando la bellezza fiera dei nomadi Peul ci addentriamo in un…
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Intervista a Donato Carrisi sul suo nuovo romanzo L’ipotesi del male
Abbiamo incontrato a Milano l’autore di gialli più amato degli ultimi anni; in esclusiva per Booksblog l’intervista con Donato Carrisi, che ci rivela aneddoti e curiosità a proposito del suo ultimo romanzo, in vetta da settimane in tutte le classifiche. Ho sempre guardato ai libri bestseller come degli emergency-kit per casi estremi, un grande classico dei momenti di sospensione in cui la voglia di leggere diventa una specie di orticaria, da placare solo libro in mano; poi ho assistito a una presentazione di Donato Carrisi e ho dovuto ricredermi. Perchè ho iniziato subito a divorare il suo ultimo romanzo L’ipotesi del male , leggemondelo tutto, tra l’altro, sull’iPhone. Cosa non esattamente auspicabile per il benessere degli occhi. Ma appunto, quella specie di orticaria letteraria mi ha còlto in pieno e come se non bastasse, anche il fato ci ha messo lo zampino; così, meno di una settimana dopo, mi ritrovo vis a vis con l’autore per intervistarlo. E’ la fortuna di beccarlo di passaggio a Milano forse, o forse niente di trascendentale considerando la disponibilità di Carrisi (pugliese di Martina Franca, ma di casa a Roma) a incontrare i suoi intervistatori; nonostante tabelle di marcia fittissime, trova il tempo per una chiacchierata con me, e quando me lo trovo davanti oltre allo stupore, mi sento come sotto una lente d’ingrandimento. E’ davvero gentile e mi fa sentire subito a mio agio, ma lo sguardo acuto è quello tipico di un’osservatore raffinato; per istinto so che coglierà al volo i codici del mio linguaggio corporeo, così come le inflessioni del tono della voce; per capirlo meglio vorrei fare altrettanto, ma mi perdo presto nel fitto della conversazione. Ed ecco a voi l’intervista che ne è venuta fuori: D – La prima cosa che ho notato di L’Ipotesi del Male è che i nomi sono sempre stranieri e i luoghi sono non luoghi, viene in mente la questione della perdita di identità che sta succedendo a molti in questo …
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Intervista a Donato Carrisi sul suo nuovo romanzo L’ipotesi del male