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Sartre e Kafka ai ferri corti, ovvero sul genio letterario all’epoca di Facebook

Letteratura e Facebook hanno da sempre avute numerose interazioni , a volte di un certo interesse – v edi le raccolte di racconti nate su FB – a volte di pure propaganda autoriale – vedi le innumerevoli pagine di scrittori e scrittorucoli che infestano la rete – eppure quasi mai le suddette interazioni hanno sfiorato limpidamente la genialità come in questo caso. Non c’è alcun dubbio, infatti, che il “pezzo” pubblicato sull’interessantissimo blog collettivo HtmlGiant.com da Jimmy Chen, il cui escamotage è la pubblicazione di alcuni brani de Il Muro da parte di Jean Paul Sartre sulla sua ipotetica bacheca di FB – con tanto di commenti d’autore imperdibili – sia da ascrivere nell’olimpo degli atti geniali, vale a dire quegli atti creati grazie ad una miscela perfetta di fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione . Come chiamare in altro modo, infatti, le discussioni e i commenti incrociati relativi al Muro tra Sartre, Camus, Kafka e Nieztche? Come definire, se non come opera geniale, uno scambio di battute tra il grande scrittore Ceco e il filosofo francese come questo: Kafka : Hey ragazzi, vi ho sentito che parlavate del mio stile di scrittura, e non ho apprezzato; non capite nulla delle mie metafore! Sartre : Scusa Franz, è Al [Camus n.d.r.] che l’ha scritto sulla mia bacheca, io non c’entro nulla… Dai, lo sai come funziona Facebook! Kafka : ma non hai dissentito!

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Lo Yemen raccontato dalle scrittrici e dagli scrittori

Può l’emancipazione femminile passare anche dall’uso della prima o della terza persona, dalle scelte grammaticali e dalle storie che le scrittrici di un dato Paese decidono di narrare? Non è impossibile, probabilmente, e leggendo “Lo Yemen raccontato dalle scrittrici e dagli scrittori”, (Libreria Orientalia Editrice), a cura di I. Camera d’Afflitto, ci si convince che davvero possa essere così. In realtà la letteratura yemenita è ‘fiorita’ solo in tempi recentissimi, perchè “il paese è vissuto in totale isolamento rispetto all’Occidente e al resto del mondo arabo” (l’unificazione è avvenuta nel 1990). Allo stesso tempo però questo ha reso la letteratura di questo Paese “più disposta a sperimentare nuove strade improntate all’originalità e al rinnovamento…perchè meno contaminata dalla fase più decadente della letteratura araba e occidentale”. “Tra gli anni settanta e ottanta del secolo scorso, la donna yemenita ha vissuto nel Sud del paese sotto un regime socialista che…

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Barnes&Nobles e la crisi: i primi effetti degli ebook

La notizia di una possibile cessione del colosso delle librerie americane Barnes&Nobles circolava da un po’, ma ora pare che si sia data un’accelerata alla vendita di una delle più grandi catene librarie americane. Dunque, pare proprio che uno dei capisaldi della grande distribuzione Usa (e stiamo parlando di 720 punti vendita, 300milioni di libri venduti ogni anno), costretto nelle morse della crisi, stia per vendere il suo pacchetto azionario.Negli ultimi quattro anni le azioni Barnes&Nobles hanno perso circa il 70% del proprio valore, e nemmeno il Nook, il lettore ebook creato con lo scopo di rilanciare l’azienda (ve lo avevamo recensito qui ), è riuscito a risollevare i bilanci, soprattutto a causa dalla concorrenza (del Kindle). Insomma, la Barnes&Nobles sembrerebbe essere una delle prime vittime (eccellenti) della rivoluzione che sta attraversando il mondo del libro, e dalla quale possiamo trarre alcune considerazioni. Se anche una libreria di catena è sull’orlo del fallimento, ciò significa che le librerie…

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Minotauro di Péter Nádas

Le Edizioni Zandonai – che hanno ricevuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali la menzione speciale del Premio nazionale per la Traduzione edizione 2009 come editore italiano che contribuisce alla diffusione della cultura straniera nel nostro Paese – torna in libreria con una interessantissima raccolta di racconti: Minotauro di Péter Nádas. Due sono gli elementi, a mio avviso, che fanno della lettura dei testi di Nádas (tra i più importanti e apprezzati scrittori ungheresi contemporanei) una esperienza veramente unica. Il primo è esterno , per così dire, ed è costituito dalla copertina (del resto Zandonai ci ha abituati a splendide copertine): una foto di Korana Šegetalo-Delić – dall’emblematico titolo The Cure for Boredom Is Curiosity – ci mostra gli occhi azzurri di un bimbo che, curiosi, guardano fuori. È un invito a leggere i racconti non solo con gli occhi di un bambino ma anche con la necessaria curiosità e disponibilità a lasciarsi condurre in una narrazione che racconta di luoghi e situazioni a volte, forse, lontani dalla nostra cultura. L’altro elemento è dato dallo stile di scrittura di Péter Nádas: fedele al titolo – Minotauro – i racconti hanno il sapore del labirinto e, come spirali, diventano sempre più inestricabili, quasi claustrofobici. Per rendersene conto basta leggere il racconto Via – il …

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