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In fumo la biblioteca dell’Istituto egiziano di Scienze

L’onda lunga delle manifestazioni che coinvolgono il Cairo da ormai qualche mese, ha raggiunto, malheureusement , è proprio il caso di dirlo, anche la Biblioteca dell’Istituto egiziano delle Scienze (non lontana dalla famosa Piazza Tahrir ) e il suo prezioso contenuto: ben 200.000 opere, alcune delle quali rarissime, dedicate in particolare alla storia e la geografia dell’Egitto, come la “Description de l’Egypte”, miniera di informazioni ricavate grazie al lavoro di 150 tra studiosi e ricercatori, che servì da “guida” allo stesso Napoleone, durante la sua campagna di conquista dell’Egitto . Nonostante le catene di volontari che si sono prontamente mobilitati per mettere al sicuro i numerosi documenti conservati all’interno dell’edificio, le fiamme non hanno risparmiato gran parte dei “tesori culturali” coinvolti, e il peggio non ha

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In fumo la biblioteca dell’Istituto egiziano di Scienze

“Sono una delle donne più felici della terra”. La lezione di Suor Emmanuelle

“Qui siamo come talpe, sulla terra non si vede la luce”. Eccolo qui, il bel volto sorridente e luminoso di suor Emmanuelle (secondo un sondaggio di quando era ancora in vita, era considerata la donna più famosa di Francia) che ci sorride in copertina di questo “Sono una delle donne più felici della terra”. Lo definirei – a prescindere dalla presenza o mancanza di fede- un vero sorso di vitalità che ci regala una donna quasi centenaria, scomparsa nel 2008 poco prima di compiere 100 anni, nei suoi colloqui con l’autrice Angela Silvestrini. Perchè suor Emmanuelle risponde a modo suo alle domande esistenziali che tutti noi abbiamo in testa: come fare ad essere felici, innanzitutto, oppure quale sia il significato della morte, nostra o di quella dei nostri cari. E la sua risposta proviene dal fondo della sua esperienza ventennale nelle…

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“Sono una delle donne più felici della terra”. La lezione di Suor Emmanuelle

Case altrui, di Hilary Belle Walker

Hilary Belle Walker, americana, sulla trentina, vive in Italia – e a Milano – da quando aveva 20 anni o poco più. In sei anni ha cambiato sei case, e col suo lavoro di addetta di una libreria indipendente appartiene a quella che lei chiama ‘Nouvelle povertà’. Cerca di ignorare gli avvisi di scadenza nella cassetta delle poste – le tocca controllarla solo ogni tanto, per vedere se le è arrivato il New Yorker. Ogni settimana va dalla Dottoressa, una psicoterapeuta che ha accettato di continuare ad averla in cura nonostante i suoi problemi finanziari (in effetti farebbe prima a offrirle una pizza, ogni volta), da cui va col suo adorato cane Bart, che la segue come un ombra, senza il minimo spirito d’iniziativa. Si asciuga la faccia ogni mattina, con un asciugamano che si chiama Claudio (sono le iniziali incise là sopra, visto che apparteneva all’ex di una sua amica) e proprio non riesce a trovare una casa – e neanche i soldi per arredarla, se è…

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Case altrui, di Hilary Belle Walker

Divorzio all’islamica a viale Marconi, di Amara Lakhous

Divorzio all’islamica a viale Marconi , di Amara Lakhous, appena uscito per e/o, racconta con ironia come le nuove generazioni di musulmani, costrette a emigrare, nel caso specifico in Italia, tentino di alleggerirsi di usanze gravose e arcaiche, ma anche di luoghi comuni di una cultura complessa e affascinante come può essere quella islamica. Due culture, l’italiana e l’islamica, apparentemente lontane, si incontrano, si annusano, si confrontano e alla fine si integrano – perché è di questo che stiamo parlando – in un romanzo intelligente, che informa e racconta. Due culture, due personaggi che si incontrano nel modo più inconsueto: Christian è un giovane palermitano, scuro di carnagione che sembra davvero un tunisino, laureatosi alla facoltà di lingue orientali, con una testi su Garibaldi a Tunisi, finisce per fare l’interprete dall’arabo per il tribunale. Un giorno, un capitano del Sismi lo ferma sulla scalinata del tribunale e, dopo averlo fatto salire in macchina, gli fa: «Dottor Mazzarri, abbiamo bisogno di lei per una missione». Gli consegna un foglio dattiloscritto. Oggetto del documento: Operazione “Little Cairo”. Il documento informa il dottor Mazzarri che i servizi segreti americani a loro volta hanno informano i nostri del Sismi di un imminente attentato terroristico a Roma, e i «soggetti gravitano intorno al Little Cairo, un call center in zona Marconi». Christian non ci pensa due volte, il Paese ha bisogno di lui: lascia tutto, famiglia lavoro e fidanzata, e quando arriva a Roma ha un bel paio di baffi e un nuovo nome: Issa. Sofia, invece, è nata in Egitto, al Cairo, per l’appunto, e il suo nome non è Sofia, ma Safia: «per ogni immigrato la questione del nome è fondamentale […] Non conta se sei nato in Italia, hai la cittadinanza italiana, parli perfettamente l’italiano […] agli occhi degli altri non …

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Divorzio all’islamica a viale Marconi, di Amara Lakhous