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Sir Gawain e il Cavaliere verde. Perla e sir Orfeo, di J.R.R. Tolkien

Ecco qui una ‘chicca’ pubblicata grazie a una piccola ma meritevole casa editrice: tre racconti tradizionali inglesi del XIV secolo tradotti da J.R.R. Tolkien, l’autore del Signore degli Anelli. Tolkien avrebbe voluto, come scrive nell’introduzione il figlio Christopher, che i testi fossero letti soprattutto ‘da chi non aveva alcuna nozione riguardo ad essi’. Perchè lui avrebbe ricreato, con la sua scrittura, la magia insita in essi. E’ davvero suggestivo, ad esempio, il racconto sul Cavaliere Verde, che un giorno si presenta alla Corte di Re Artù, “in quella dolce Britannia, ove strane vicende, guerre e paure /su tutta la terra si sono allargate/e il dolore ha rincorso la gioia/ogni volta, per quelle contrade”. Mentre Artù, nel pieno delle sue forze, pasteggia alla sua tavola con la sua corte, entra un cavaliere completamente verde: gli speroni, il manto, la pelle e il cavallo. E la sua sfida crea meraviglia nell’uditorio: vuole che qualcuno gli mozzi la testa con l’ascia che lui stesso gli porgerà. A patto che egli possa, a un anno esatto di distanza, rendergli il medesimo servizio. A farsi avanti è Gawain, nipote di Artù, uomo d’onore. E al suo gesto segue un prodigio: Gawain sarà sfidato a mantenere la sua promessa, e a manifestare il suo onore. E affidandosi alla sorte si metterà in viaggio col fido cavallo Grigolet. Ma Gawain ancora non sa che l’uomo…

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Sir Gawain e il Cavaliere verde. Perla e sir Orfeo, di J.R.R. Tolkien

Più libri, più liberi, stand da visitare: BeccoGiallo Editore

Graphic novel , fumetto o report? Tutte e nessuna. Il progetto di BeccoGiallo è raccontare la realtà utilizzando la nona arte, ma rivolgendosi a un pubblico più vasto di quello degli amanti delle “nuvolette”. Non sono fumettisti i fondatori della casa editrice trevigiana, ma amano la narrazione e sono attenti a ciò che li circonda. Hanno avuto la geniale intuizione di sperimentare questa nuova forma di giornalismo, a fumetti appunto, percorrendo una strada mai battuta prima. Proprio per la natura anomala del progetto, si collocano in una posizione mediana tra il mondo dell’editoria e quello giornalistico. Quando scelgono di fare un libro, ad esempio, si comportano come la redazione di un quotidiano o di un periodico: “ si buttano sul tavolo delle proposte per delle storie che ci piacerebbe raccontare ai lettori – raccontano – si valutano una per una sulla base di fattori a volte molto diversi l’uno dall’altro (il potenziale interesse per il lettore, le possibilità di un riscontro mediatico, la fattibilità tecnica e così via), poi si raccolgono materiali di prima documentazione (foto, articoli, libri, film, atti processuali, sopralluoghi, interviste e così via), quindi si comincia a pensare a chi, fra il parco autori che ci siamo costruiti, potrebbe essere la persona giusta per provare a scrivere o disegnare quella particolare storia .” Qualche titolo: per la collana Cronaca nera trovate, tra gli altri, la vicenda di Unabomber , la storia della Banda della Magliana , i delitti del Mostro di Firenze . Nella Cronaca storica vengono ripresi fatti mai dimenticati, impressi a fuoco nella memoria collettiva, come Chernobyl , la Strage di Bologna e Ustica , per citare alcuni volumi. C’è poi uno sguardo

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Più libri, più liberi, stand da visitare: Edizioni dell’asino

L’asino, nell’immaginario collettivo, è considerato un animale stupido e testardo, ma in realtà è stato oggetto di culto presso popolazioni orientali e africane e viene oggi utilizzato nella pet therapy ; è testardo, perché restio a fare ciò che va contro il suo istinto di conservazione. E proprio come l’animale, Edizioni dell’asino “punta i piedi” in un momento storico-culturale improntato alla massificazione e all’appiattimento. “ Non una nuova casa editrice – leggiamo nel sito – ma un onesto e utile strumento di ricerca e approfondimento per le minoranze attive e positive, in un’epoca di corruzione e di sbandamento del nostro paese .” Il catalogo è composto di soli saggi e una

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"Gli impresentabili" di Satisfiction: i libri che nessuno ha voluto

Avete presente le centinaia di manoscritti che ogni giorno vengono scartati dalle case editrici perché poco accattivanti, con trama troppo contorta, linguaggio banale, o stereotipato, dialoghi deboli e altre valide motivazioni? Da oggi trovano un porto franco nella nuova realtà editoriale di Satisfiction di cui vi avevamo già dato notizia . Gianpaolo Serino, fondatore della prima free-press letteraria italiana e ora direttore editoriale della neonata casa editrice, si propone infatti di pubblicare quei testi che nessuno ha voluto a cominciare da un fantomatico libro di Schiavone-Sandokan che “ potrebbe essere una perfetta strenna di Natale 2011 “. Si tratta della risposta a una provocazione lanciata da Roberto Benigni nel corso della prima puntata di “Vieni via con me”, in cui suggeriva a

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