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L’editoria italiana e il rispetto dell’ambiente, ovvero in Italia ogni storia è sempre la stessa storia

Jorge Luis Borges amava ripetere nei suoi racconti che tutte le storie, alla fine, sono la stessa storia, un’affermazione, geniale e fondamentalmente vera nell’ambito della sua idea di letteratura totalizzante, che, pur tolta dal suo contesto, mantiene pazzescamente il suo valore di realtà qui da noi, in Italia, dove tutte le storie si assomigliano tanto da spingere a credere che, alla fine, siano sempre la stessa storia. L’ultima di queste italiche – e grottesche – reiterazioni appartiene al mondo editoriale, mondo che, con le sue concentrazioni di potere e con le sue storie di ordinario sfruttamento, in nessun altro paese al mondo riesce ad essere una figura perfetta della società come nel nostro malandato paese. La storia in questione, riportata oggi dalla tastiera di Antonio Prudenzano di Affaritaliani.it , riguarda una pratica sempre più in voga nell’editoria, vale a dire l’utilizzo per la stampa di carte riciclate per accedere alla classifica degli editori virtuosi di Greenpeace nonché, ovviamente, per lottare contro la deforestazione e lo sfruttamento selvaggio delle risorse ambientali. Stando a quanto afferma Luigi Bechini, responsabile Certificazioni Geca Spa, nel suddetto elenco dei &#…

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The book cover archive, ovvero: tutte le copertine del mondo

Proprio tutte no, ma questo progetto, nato per archiviare tutte le copertine del mondo, è destinato ad allargarsi. Il “ book cover archive ” è un progetto davvero ambizioso, utile a chi fa il grafico di professione e a chi, più semplicemente, è appassionato di libri . E c’è da divertirsi, ve l’assicuro. Innanzitutto si può riconsocere una tendenza della grafica del mondo anglosassone: sicuramente oltremanica (e oltreoceano, aggiungerei) giocano più con le font di quanto non facciamo noi. Spesso i caratteri sono disegnati, unici, diversamente da quelli, piuttosto standard, a cui ci ha abituato l’editoria italiana. Provate a dare un’occhiata a quelli di Safran Foer, e in particolare alla copertina, splendida, di “Ogni cosa è illuminata” (la potete vedere qui ), o a quella della “Strada” di Cormac McCarthy ( qui ), ugualmente bella, se non fosse per lo strillo del “Times” stampato a caratteri cubitali in copertina… Avete notato quanti occhi e quanti volti femminili sono comparsi sulle copertine italiane da quando è uscito “La solitudine dei numeri primi”? Altrove, nel mondo, si ha l’impressione che ci sia più varietà, anche se a volte con risultati non proprio eccellenti. Chi è abituato alle belle

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Parole da inserire, parole da salvare: il nuovo Zingarelli e le novità della lingua italiana

1500 nuove parole per l’edizione 2011 dello Zingarelli, tra cui apericena, archistar, arcisicuro, barbatrucco, cinecocomero, crunch, emo, enoturismo, gollonzo, impanicarsi, inguattare, pinocchietto, shonen , segno che la lingua viaggia sempre più veloce e che a dettare legge sono sempre più spesso i giovanissimi. Ma accanto al fenomeno dei neologismi resta il problema dei termini da salvare , 2900 secondo lo storico dizionario, tra cui abulico, nefasto, intrepido e zuppo . L’italiano si modifica continuamente e trae nuove parole dai media ( gollonzo , che sta per goal ridicolo, è stata coniata dalla Giallapa’s band), dalle mode del momento (vedi emo e pinocchietto ), dalle forme dialettali (come inguattare che deriva dal senese inquattare ). Per quanto mi riguarda vorrei evitare che anneghino nell’oblio, visti i tempi difficili, parole come accoglienza, antifascismo e solidarietà , soprattutto per i significati che veicolano, ma anche boicottare, obiettare e sollazzo , mondare, sentore, roboante . E per voi quali sono le parole da salvare, quelle a cui siete affezionati e non vorreste veder scomparire? Via | Ign Foto | Flickr Parole da inserire, parole da salvare: il nuovo Zingarelli e le novità della lingua italiana

Una gallery di insolite librerie

Per noi amanti dei libri, le librerie sono uno dei mobili più importanti in casa. Spesso ci orientiamo verso modelli semplici, funzionali e, possibilmente, economici (visto poi i soldi che si spenderemo in libri). Con gli eReader le librerie “fisiche” saranno più libere, ma questo è un altro discorso. Se oltre alla capienza e alla funzionalità, cercate delle librerie originali ecco alcune proposte di design. La mia preferita è quella in apertura di post, che ricorda il celeberrimo gioco Pac-Man : mi piace sia perché sono un fan di Pac-Man (e Tetris ) a dispetto di tutti i modernissimi giochi che ci sono in giro, sia perché l’idea che i libri mangino la televisione mi è alquanto gradita. Simpatica anche la libreria con incorporato l’ angolino di lettura ; se poi non volete fare un’unica spesa per questa vita e l’altra ecco la soluzione double-face: libreria e bara ! Qual è la vostra preferita? Via | Uphaa –

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