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Claraboia, romanzo inedito di José Saramago, pubblicato in eBook (e poi in cartaceo)

Claraboia ( Lucernario ) è un romanzo di José Saramago . Scritto negli anni Cinquanta del secolo scorso è rimasto fino a ora inedito. Da pochi giorni è disponibile in eBook (al prezzo di euro 9,46) e, tra due settimane anche in cartaceo (al prezzo di copertina di euro 18,50) per i tipi della Caminho . In italiano (come anche in castigliano e catalano) sarà pubblicata la prossima primavera, secondo un comunicato della Fondazione Saramago . La storia editoriale di Claraboia è sintomatica: quando Saramago aveva trent’anni inviò il manoscritto dell’opera a una casa editrice che non rispose all’autore né gli rimandò il testo. Quarant’anni dopo la stessa casa editrice ritrovò il manoscritto durante un trasloco di locali e contattò Saramago comunicandogli di aver intenzione di procedere alla pubblicazione. L’autore, però, si rifiutò di dare alle stampe il testo, adducendo come motivazione che…

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La guerra degli eBook

Non passa giorno in cui da qualche parte nel web non si annuncia la morte del libro cartaceo a favore di quello digitale, con tutti gli annessi e connessi del caso. In questo periodo, poi, sembra che questo atteggiamento sia cresciuto per via del nuovo Kindle . C’è allora chi si lancia in piani dettagliati che ci dicono anno per anno cosa succederà da qui al 2025, chi dice che ormai la carta ha i giorni contati , chi afferma che sì l’eBook sarà il modo di leggere nel futuro ma la tecnologia ci rende più isterici e meno capaci di concentrazione, chi afferma che alla fine se uno scrive bene continuerà a farlo e avrà sempre lettori . Se fino a poco tempo

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Libri di un tempo: leggere i rotoli del Mar Morto online

Chissà cosa direbbero gli Esseni che, nel periodo tra il 150 a.C. e il 70 d.C., hanno scritto i famosi rotoli che oggi conosciamo come “manoscritti del Mar Morto”, nel sapere che che i loro scritti si possono leggere sul computer? Magari delle domande se le porrebbe anche il pastore che, nel 1947, cercava la sua capra che si era inerpicata in delle grotte e scoprì le giare contenenti questi rotoli mal messi. Da ieri, infatti, è possibile leggere i manoscritti del Mar Morto online. Grazie infatti a un’iniziativa del Museo Israel di Gerusalemme (che conserva i manoscritti) e Google (che ha digitalizzato i testi) è possibile leggere on line alcuni rotoli . Il fotografo Ardon Bar-Hama ha fotograto i manoscritti ad altissima risoluzione, così che online si possono ingrandire e scoprire i più piccoli dettagli. Il progetto si chiama The Dead Sea Scrolls Digital Project e permette di leggere manoscritti che appartengono al periodo del “Secondo Tempio”, epoca in cui nasceva sia il cristianesimo e l’ebraismo rabbinico. Vale la pena dare uno sguardo al sito e scorrere qualche rotolo: non fosse altro per apprezzare la qualità della realizzazione e riflettere sul fatto che, in fin dei conti, i libri non sono sempre stati così come li vediamo oggi. Se poi siete tra

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Wepub.it, ovvero l’editoria al tempo dell’e-ditoria

Ormai non si può certamente far finta di niente: l’e-book si sta affermando sempre di più come un medium di lettura diffuso ed efficace. E, se da una parte le prospettive apocalittiche che immaginavano il libro digitale antagonista-killer di quello cartaceo paiono ridimensionarsi in direzione di una più pesata e ragionevole prospettiva “a due binari”, è pur vero che l’e-ditoria – perdonatemi l’orribile neologismo – è in fibrillazione da mesi e continua a figliare. L’ultimo dei figli di questa nuova generazione di editori ha fatto la sua apparizione proprio in queste ore. Si chiama Wepub, è un progetto nato a Milano dalla volontà di due editori “nativi digitali” e sembra avere tutte le carte in regola per far sentire la propria voce. Ma, direte voi, cosa ti fa pensare che questa casa editrice, tra le tante che stanno nascendo come funghi nel sottobosco della rete, abbia una marcia in più. Il motivo che mi spinge a guardare con estremo interesse a questo nuovo progetto è soprattutto il suo autodefinirsi contrario ad ogni forma di editoria a pagamento , una piaga che già affligge l’editoria cartacea e che rischia di affliggere pesantemente anche quella digitale. Mi sembra che questo sia un discorso imprescindibile per un progetto editoriale che voglia definirsi serio. Ma i ragazzi di Wepub si spingono anche oltre, e

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