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Reginella e il sorcetto dalla coda che puzza, di Giovanni Tesio

Le damazze e le damine… se la contano tra loro: / Sposa un sorcio Reginella / commentando tutte in coro: / Val la pena di esser bella? Bella l’idea di raccontare di nuovo, in versi, una delle fiabe italiane raccolte da Italo Calvino nella omonima e famosa raccolta. Parliamo in questo caso di Reginella e il sorcetto dalla coda che puzza , reinterpretata da Giovanni Tesio con l’accompagnamento degli acquerelli di Luigi Stoisa. Gli elementi della fiaba tradizionale ci sono tutti: una principessa bellissima, (più bella del sole/gli occhi color fiordaliso/guance di pesca… denti di bianca conchiglia) innanzitutto. E poi un re padre troppo geloso di lei, che rifiuta di farla maritare salvo cedere, di fronte alle lacrime della figlia, con la crudele pretesa di darla in sposa al primo che le capiterà di vedere dal balcone. Il primo a passare di lì e a incrociare gli occhi della bella reginella sarà infatti un topastro dalla coda che puzza, accolto con tutti gli onori a corte, che farà sua la bella ragazza sdegnosa. Ha la coda puzzolente ma dolcissimo il musetto con due occhi a fuoco ardente par che dica alla diletta: “Guarda bene, amore mio non fermarti all’apparenza ciò che sembra brutto e io poi rivela un’altra essenza Parole profetiche perchè l’amore, nonostante l’orginaria resistenza di lei e le battutine crudeli di chi le sta intorno, troverà una via misteriosa per insinuarsi nel cuore della bella e che le farà ripetere come un ritornello

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Reginella e il sorcetto dalla coda che puzza, di Giovanni Tesio

I Canti di Leopardi nella lista dei 100 notable books of 2011 del New York Times

Scorrendo la lista dei 100 libri più notevoli usciti in America nel 2011 , pubblicata un paio di giorni fa dal New York Times non possiamo certo stupirci nel trovare l’ultimo romanzo kennediano di Stephen King o l’attesissimo 1Q84 di Murakami, o ancora il Re Pallido, primo inedito postumo di David Foster Wallace (primo, ci scommettiamo, di una lunga serie). Quello di cui non possiamo non stupirci, in effetti, è un altro piccolo dettaglio. Al sesto posto della lista dei top libri del 2011 appare infatti un italiano. E non si tratta di Roberto Saviano, fresco fresco di apparizione a Zuccotti Park, e neppure di una ristampa di Italo Calvino, idolatrato negli States da quelle Lezioni Americane censurate dalla morte prematura, né di Baricco, di Eco o di Faletti. Si tratta di Leopardi. Si, avete capito bene: Giacomo Leopardi, il poeta e l’intellettuale più avanti che l’Italia abbia mai avuto e, nello stesso tempo, lo scrittore meno letto e più scolasticamente odiato da generazioni intere di italiani. Ad apparire nella toplist del NYT è una traduzione dei Canti, ritenuta talmente importante da meritare un cappello del genere: “With this English translation, Leopardi may at last become as important to American literature as Rilke or Baudelaire”. Noi, nel frattempo, Leopardi lo abbiamo dimenticato. Al meglio pensiamo a lui come allo sfigato gobbo che sbavava dietro a una contadina senza avere il coraggio di dirle quanto l’amava. Basterebbe rileggerlo, ripercorrere i suoi Canti, ma anche i suoi epistolari e i …

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BeBookers, ovvero se il lettore non va alle presentazioni le presentazioni vanno dal lettore…

Una nuova iniziativa culturale sta prendendo piede a Milano. E’ iniziata per gioco qualche mese fa da un’idea di Leonardo Merlini e Marianna Albini che, spinti da un amore irrefrenabile verso la letteratura, ma anche dalla convinzione inamovibile che i libri sono molto più che importanti, fondamentali o imperdibili, sono addirittura spassosi e divertenti. Proprio per questo i due si sono inventati una formula che unisce le due cose: profondità e leggerezza le avrebbe chiamate Italo Calvino, due delle cifre stilistiche che secondo il grande sanremese avrebbero dovuto capire come convivere nel nuovo millennio che, sfortunatamente, non gli è stato concesso di vedere nascere.Mi spiega

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Twitter e scrittori: dopo Svevo anche Calvino tra i TrendTopic

Per gli utenti navigati di twitter è semplicemente TT. E’ il Trend Topic, la classifica dei dieci argomenti più discussi su twitter, una classifica che oggi, per la seconda volta in una settimana, vede tra i primi tre topics un omaggio letterario. La settimana scorsa – qualcuno di voi di sicuro se ne ricorderà – l’hashtag letteraria finita nella top 10 dei trend topic era stata #ultimasigaretta, parola chiave dietro la quale si nascondeva un piccolo e simpatico contest dedicato alla memoria di Italio Svevo. Oggi, 19 settembre, un altro TT letterario sbanca la classifica arrivando in poche ore al terzo posto e giocandosi la posizione addirittura con #sangennaro. Si tratta di #calvino, un’hashtag ovviamente dedicata al grande Italo Calvino, strappatoci prematuramente da un ictus il 19 settembre del 1985. 26 anni dopo quel giorno i lettori appassionati di quello che molto probabilmente per i posteri sarà l’icona del Novecento italiano lo stanno ricordando al ritmo di due tweet al minuto a colpi di citazioni o di dichiarazioni di stima. Per ora il tweet più ricorrente è una splendida frase sulla fantasia, scritta da Calvino nelle sue illuminanti ma mai concluse Lezioni Americane: La fantasia è un posto dove ci piove dentro. Che aspettate, partecipate anche voi con la vostra citazione preferita! Io intanto lo ricordo con la mia, una citazione troppo lunga, purtroppo, per essere twittata, la trovate dopo il salto. L’inferno dei viventi non è qualcosa

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