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Festival di Internazionale a Ferrara: la creatività al potere, ruolo e futuro delle riviste letterarie

E’ davanti agli occhi di tutti, almeno di quelli che gli occhi li vogliono aprire, che questi nostri tempi sono dominati, a livello comunicativo e non solo, da media la cui capacità critica – probabilmente è meglio dire la volontà critica – è tendente allo zero. La televisione in primis, infatti, detta con autorità gli argomenti del dibatito culturale e politico, un dibattito che, proprio per questa ragione si fa sempre più inutile, disinnescato in partenza. In questo contesto, per molti versi disperato e disperante, che può facilmente alimentare poderose e più che giustificate ondate di pessimismo nichilista, c’è forse ancora qualche elemento di disturbo, qualche cellula impazzita e ingovernabile, intimamente e programmaticamente anarchica: è la rivista, la rivista letteraria in particolare. Italo Calvino diceva, nell’ultima delle pagine che compongono quel meraviglioso concentrato di saggezza che sono “Le città invisibili”, che il compito dell’intellettuale è quello di trovare, nell’inferno, qualcosa che inferno non è, e dargli spazio, farlo vivere. Questo è anche, probabilmente, il compito delle riviste letterarie, quello di creare fratture nella compatta inutilità della comunicazione

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Cigno Nero, di Bruce Sterling

Scrive Nassim Nicholas Taleb nel suo libro Il cigno nero. Come l’improbabile governa la nostra vita : Ciò che qui chiameremo Cigno Nero, con la maiuscola, è un evento che possiede le tre caratteristiche seguenti. In primo luogo è un evento isolato, che non rientra nel campo delle normali aspettative, poiché niente nel passato può indicare in modo plausibile la sua possibilità. In secondo luogo ha un impatto enorme. In terzo luogo, nonostante il suo carattere di evento isolato, la natura umana ci spinge a elaborare a posteriori giustificazioni della sua comparsa per renderlo spiegabile e prevedibile. Se volete questa spiegazione è un po’ la chiave di apertura di un altro Cigno Nero , quello che dà il titolo al racconto di Bruce Sterling edito dalla casa editrice 40kBooks , che pubblica solo libri digitali. La partenza della storia è tipicamente cyberpunk (filone di cui Sterling è uno dei massimi esponenti): in un anonimo caffè si incontrano un giornalista corrotto e la sua fonte, un uomo vestito di nero che fa una sorta di spionaggio industriale che si fa chiamare Massimo Montaldo. Mano a mano, però, le cose cambiano e la storia assume connotati diversi, con racconti alternativi, inserti fantasiosi e via dicendo. Insomma un esempio di storia-ombra che è interessante e avvincente. Un esempio? Nella versione dell’Italia …

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