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Leonard Elmore: 10 consigli di scrittura dal romanziere recentemente scomparso

Dieci regole per scrivere “come si deve”. Se ne è andato da poco Leonard Elmore , celebrato maestro del poliziesco d’oltreoceano, e proprio in questo inizio della “settimana dopo”, quando lentamente scema l’eco di coccodrilli e encomi, che ci siamo ritrovati davanti agli occhi un articolo che riprende alcuni suoi consigli. Dieci regole per scrivere bene per la precisione, a proposito delle quali aveva concesso il permesso di pubblicazione alla Detroit Free Press il 6 novembre 2010. Una stella del noir disposta a condividere con colleghi ed aspiranti tali, alcune dritte che ci piace riportarvi qui di seguito in traduzione: 1. Mai iniziare un libro parlando del meteo 2. Evitare i prologhi 3. Mai usare un verbo diverso da “ha detto” per riportare un dialogo 4. Mai usare un avverbio per modificare il verbo “ha detto” 5. Tenere sotto controllo i punti esclamativi 6. Mai usare le espressioni “improvvisamente” o “si scatenò l’inferno” 7. Utilizzare con parsimonia i dialetti regionali 8. Evitare le descrizioni dettagliate dei personaggi 9. Non entrare nei dettagli precisi della descrizione di luoghi e oggetti 10. Cercare di lasciare da parte ciò che il lettore tende a scartare Un autentico vademecum di indicazioni , con tanto di esempi ed “eccezioni illustri”, da scorrere con attenzione …

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Cuore di Tenebra, il classico di Conrad in versione audio con la voce di De Gregori

Non leggetemi i libri, non privatemi del sottile piacere di completare con la cavalcante ed illusoria presunzione della fantasia le immagini solo abbozzate, i volti appena delineati e le situazioni, spesso definite fin negli ultimi dettagli, ma mai messe completamente a fuoco se non nell’alveo dell’immaginazione, che tutto avvolge nell’alone roseo e spumoso che appartiene all’universo parallelo e personalissimo del lettore. Ecco cosa ho sempre pensato degli audiolibri, e non me ne vogliano tutti coloro che credono in tale forma, che ha indubbiamente il pregio di saper assumere in certi momenti e in determinati luoghi, un fascino tutto particolare. Ma tale charme è una chimera, che nel suono della voce narrante si trasmette dritta al bruciante desiderio di storie, e vive di magici istanti che hanno la forma delle modulazioni un po’ tiranniche dell’aedo. E allora l’incantesimo funziona se dall’altro lato c’è una capacità navigata, che non esita a restare un po’ ruvida e ad accompagnare, spesso a spintoni, le orecchie attente ma ancora un po’ timorose. Quella persona è Francesco De Gregori , accorto interprete del mitico “Cuore di Tenebra” di Joseph Conrad . Romanzo che porta l’avventura nel cuore oscuro dell’uomo, per attaccarsi agli angoli più bui, con la coscienza curiosa ed amara della vastità e del fascino del male, colto nel suo nucleo più limpidamente interno. Del resto “con Cuore di tenebra siamo nel campo dell’oralità pura. Se un Avamposto del progresso è pensato per essere letto, Cuore di tenebra è certo destinato, in primo luogo, all’ascolto”, osserva la traduttrice Maria Antonietta Saracino nell’edizione Frassinelli (1996) scelta per l’audiolibro e “pensata per assecondare il ritmo della voce che parla”. “L’andamento narrativo del romanzo, a tratti lentissimo, a tratti concitato, segue quello di una voce che racconta, nel buio di una notte, una storia angosciosa ad ascoltatori che non vede ma dei quali avverte la presenza”. Nell’immagine…

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La linea d’ombra di Joseph Conrad

E’ la “storia di tutte le storie”, il viaggio di formazione per eccellenza quello che intraprende il giovane protagonista de La Linea d’Ombra di Joseph Conrad , sul limitare della “prima vera età della coscienza”: Solo i giovani hanno di questi momenti. Non parlo dei giovanissimi. No, I giovanissimi, per essere esatti, non hanno momenti. E’ il privilegio della prima gioventù di vivere in anticipo sui propri giorni, in tutta una bella continuità di speranze che non conosce pause né introspezioni. Uno chiude dietro a sé il piccolo cancello della mera fanciullezza ed entra in un giardino incantato. Là perfino le ombre splendono di promesse. Ogni svolta del sentiero ha una sua seduzione. E non perché sia una terra ignota. Si sa bene che tutta l’umanità ha percorso quella strada. Ma si è attratti dall’incanto dell’esperienza universale da cui ci si attende di …

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