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Libri da leggere assolutamente: Tre tazze di tè, di Greg Mortenson

Si legge come un romanzo, grazie alla abile scrittura di David Oliver Relin, ma è in realtà in tutto e per tutto vera, la storia del filantropo Greg Mortenson raccontata in Tre tazze di tè (Piemme ed.). Un libro che vi consiglio di non perdere se amate testimonianze di vita che arrivano dritte al cuore, ambientate in paesi lontani. Mortenson infatti, infermiere precario, decide di scalare il K2 per onorare la memoria della sorella Christa, disabile, morta a soli 24 anni. Christa amava la vita, era una persona dolcissima e generosa, e se ne era andata il giorno del suo compleanno in seguito a una crisi epilettica. Per ricordarla, Mortenson vuole tentare l’impresa di lasciare un suo braccialetto sulla cima della montagna. Fallirà, e dovrà scendere affamato e smagrito, raccolto e curato per due settimane da una famiglia poverissima di Korphe, in Pakistan, che per lui non lesina zucchero (bene inestimabile per la comunità) e la coperta più bella e più calda del capovillaggio: si trattava del pezzo più prezioso della dote della sua moglie scomparsa. Andando via da loro, guarito, penserà a un modo per sdebitarsi. Gli verrà in mente guardando i bambini del villaggio, fermi per strada a decine, riuniti all’aperto senza libri né banchi, intenti a ‘fare scuola’. Decide allora che costruirà per loro un luogo di apprendimento. Racimolare i soldi non sarà facile. Mortenson, spiantato e senza soldi, torna in America e usa come alloggio la sua macchina. Riesce a trovare comunque un lavoro e scriverà con una macchina da scrivere a noleggio 500 lettere ad altrettanti personaggi …

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Libri da leggere assolutamente: Tre tazze di tè, di Greg Mortenson

Il giardino dorato, di Harry Bernstein

Cosa succederebbe se riuscite a diventare uno scrittore a 90 anni suonati? Probabilmente, molti degli amici a cui vorreste dare la notizia sarebbero scomparsi da tempo, per malanni d’età, e l’anticipo che vi darebbe l’editore lo spendereste per la cura della vostra persona. Ad esempio, come ha fatto Harry Bernstein, assumendo una badante a tempo pieno. La storia di quest’uomo è davvero incredibile e bellissima e ve ne abbiamo già parlato con Il muro invisibile , la prima delle tre parti della trilogia della sua vita. Nel Giardino dorato racconta come dopo anni e anni di rifiuti dei suoi romanzi, nonagenario, ha trovato nella scrittura il rifugio per sopravvivere a un presente sempre più grigio. E’ accaduto tutto subito dopo la scomparsa della sua Ruby, conosciuta poco più che ventenne e per cui l’autore ha sempre avuto un forte innamoramento. Sì, un innamoramento durato tutta la vita. Lui e Ruby infatti sono rimasti insieme vivendo prima in un piccolo appartamento, poi riuscendo ad allevare due figli in una casa più grande. Lui scrittore di riviste dopo il fallimento da romanziere, lei segretaria. Hanno vissuto nel Greenwich Village, si sono trasferiti poi in un complesso residenziale per anziani, godendosi insieme la vita. Lei era sempre ’serena, allegra’, affrontava tutto con il sorriso. Lui, testone, abituato

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Il giardino dorato, di Harry Bernstein

Rileggendo “E venne chiamata Due Cuori” di Marlo Morgan

E venne chiamata Due Cuori di Marlo Morgan è la nostra proposta di rilettura. Il romanzo autobiografico della Morgan ha avuto un notevole successo editoriale negli USA e in Italia sono stati venduti circa 600.000 esemplari del libro. La narrazione, classificabile nella corrente “new age di qualità”, ripropone il tema del viaggio come esperienza catartica e come mezzo per una completa metànoia spirituale e umana. Marlo Morgan viene invitata a lavorare in Australia dove non può non essere colpita dalle condizioni in cui vivono gli aborigeni. Per lei, americana, l’emarginazione in cui versano i nativi australiani ha dello sconvolgente, ma ancora più spiazzante è notare come colleghi di alta scolarizzazione considerino gli aborigeni degli inetti, incapaci di produrre cultura e destinati, proprio per questo, all’estinzione. La Morgan decide allora di prendere contatto diretto con gli “uomini veri”, gli aborigeni, appunto, restandone affascinata. Dopo un lento e doloroso processo di purificazione sotto la guida attenta della tribù

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Rileggendo “E venne chiamata Due Cuori” di Marlo Morgan

L’uomo con due vite, di Håkan Nesser

Ante Valdemar Roos è un uomo stanco, frustrato dalla consuetudine e dalla vuotezza di una vita che molto probabilmente sente di aver sprecato. Ha un figlio dalla prima moglie, che non vede mai; una figlia acquisita con un secondo matrimonio, con Alice, che tuttavia stenta a decollare; ha sessant’anni e, a quattro anni dalla pensione, ha pochissime speranze di poter dare un senso a tutto ciò che è e, soprattutto, ciò che sarà. Anna Gambowska invece è una ragazza caduta nella trappola dello sballo, e adesso si trova in una casa di cura con tutte le intenzioni di uscirne con le vene e la testa liberi da quell’inferno che è la droga. Ad ogni modo, dovrà uscire da quel posto. Un evento del tutto inaspettato (eppure profondamente radicato nell’immaginario collettivo, soprattutto italiano, che per ovvi motivi tacciamo) sarà la causa che farà toccare la vita di questi due personaggi inquieti, confusi eppure vitali. Le cose apparentemente non cambiano: Ante Valdemar Roos continuerà a condurre la sua normale vita per un pezzo, ma soltanto in apparemza, poiché Ante, dopo quell’evento, non può più essere lo stesso e finisce per costruirsi una vita parallela. Ci prova, Ante, a rimanere se stesso, fino a quando un bel giorno scompare e sua moglie Alice si rivolge all’ispettore Gunnar Barbarotti e lo prega di occuparsi delle indagini. L’ispettore Barbarotti (svedese ma con evidenti origini italiane), però, ha i suoi guai: una gamba rotta, tanto per cominciare, e forse è proprio per la sua immobilità che accetta di indagare su un caso che non ha nulla di complesso: un marito lascia la moglie, e vuoi vedere che c’è di mezzo una giovane donna? D’accordo, può darsi, ma, ancora una volta, questa è l’apparenza. Di fatto, come scoprirà Gunnar, le cose non stanno proriamente i questi termini. E qui la storia comincia a tingersi di giallo. …

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L’uomo con due vite, di Håkan Nesser